CAPITOLO 4

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Io e Jessica attraversammo uno dei tanti corridoi della scuola con i libri di storia in mano utilizzati la mattina stessa. Li mettemmo nell'armadietto, e fortunatamente entrambi i nostri armadietti sono uno di fronte all'altro.

Mentre chiacchierammo sul da farsi per il pomeriggio sentii nel bel mezzo della conversazione un rumore come se qualcuno singhiozzasse. Mi giro verso jessica e mi acciglio.

«Lo senti pure tu questo rumore?» indicai l'orecchio con l'indice.

«Ora che me lo dici sento lo stesso rumore pure io» fissò un punto qualsiasi per ascoltare meglio, «non lo avevo recepito perché ero concentrata su cosa dirti.» chiudemmo i rispettivi armadietti e pian piano, mentre ascoltammo con attenzione il rumore per capire da dove provenisse, ci accorgemmo di essere davanti al bagno delle ragazze. Io e Jessica ci guardammo negli occhi e capimmo al volo che dovevamo entrare per vedere chi era.

L'intesa che avevamo a volte mi spaventava. Ci bastava uno sguardo per capirci subito.
Avevamo una connessione che nemmeno la rete Wi-Fi ci stava dietro.

Entrammo nel bagno e man mano che ci avvicinammo il singhiozzo si fece sempre più alto. Provini dall'unico bagno con la porta chiusa.

«Che faccio? Busso?» chiedo a Jessica sottovoce.

«Si, bussa. Vediamo chi è».

Dopo un paio di minuti dall'altra parte della porta rispose una ragazza, sembra sconvolta dalla voce.

«Ciao, sono Lena! Piacere mio, che succede? Hai bisogno di aiuto? Io e la mia amica Jessica ti abbiamo sentito singhiozzare dal corridoio».

Sono ancora davanti alla porta in attesa di una risposta da parte della ragazza.

«si si, sto bene..non preoccupatevi.» soffiandosi il naso. Non sta affatto bene, e mi spiace per lei. Non amo vedere qualcuno stare male o addirittura piangere.

«dai apri così che io e Jessica possiamo darti una mano» dissi con tono cauto e tranquillo sperando di convincerla ad aprire questa porta.

Uno rumore, nel silenzio più assoluto del bagno, si propagò e la porta si apri, e finalmente vidi la ragazza. Ha gli occhi rossi e gonfi, e labbra screpolate. Da quanto stava piangendo?

Mi dirigi verso il dispencer dove viene riposta la carta, ne presi qualche foglio, «tieni così ti asciughi quelle lacrime», mi abbassai accanto a lei e mi misi a gambe incrociate «ma ora basta piangere eh» inclinai la testa con sguardo calmo e rassicurante.

«ora ci dici il motivo per il quale ti ha ridotta in questo stato?» domandai alla ragazza.

La ragazza ispirò ed espirò incamerando aria nei polmoni e dopo una breve pausa cedette e raccontò tutto.

«incredibile...davvero incredibile, non ho parole!» Jessica scosse la testa in segno di disgusto.

«mamma mia ma come si fa ad essere così crudeli?» ero del tutto scioccata.

Far soffrire una persona non è mai bello, lo sappiamo tutti.
Ti fa sentire sbagliata.
Ti fa sentire come se non valessi nulla.
Il dolore prende posto della felicità
Le lacrime prendono posto del sorriso, un sorriso così innocente.

«ci ha perso lui» le dissi, «ora alzati però, fai vedere a questo stronzo che bella persona ha perso!» mi alzai e le porsi la mano. Mi afferrò la mano e in un secondo scatto in piedi.

«Grazie ragazze, davvero!» andò verso il lavandino, aprii il rubinetto e si sciacquo la faccia con dell'acqua fresca per riprendersi un po' e mandare via il rossore in faccia, «comunque sono Carmela, piacere!» ci sorrise ed usci dalla porta.

Io e jessica ci guardammo negli occhi e io tirai un sospiro di sollievo. Ci lavammo le mani e uscimmo anche noi. Della ragazza non c'era traccia, ormai sparita e andata chissà dove.
Ricominciammo a camminare, scendemmo per le scale e ci dirigemmo verso le macchinette. Decidemmo così di prendere ovviamente delle schifezze, le solite patatine in busta e nel frattempo che ce le gustavamo girovagando all'entrata ma notai un foglio bianco appeso tra gli avvisi scolastici. Catturò subito la mia attenzione, era stato scritto con un inchiostro nero alquanto sbiadito. Mi avvicinai un po' di più e leggo Ripetizioni di matematica, era la mia occasione per aiutare qualcuno.
Strappai il pezzo con su cui c'era scritto il numero.

Finalmente.

Tirai fuori il cellulare e digitai il numero. Iniziò a squillare.

«pronto, chi parla?» era una voce adulta e grossa.

«salve, piacere sono Lena! ho visto questo avviso per delle ripetizioni di matematica e mi chiedevo chi avesse bisogno di aiuto».

«Nicola piacere! si...è mio figlio Nicholas. Non è molto portato con la matematica, e vorrebbe lezioni private per arrivare alla sufficienza sia con verifiche che interrogazioni.»

«a me piace molto matematica e vado abbastanza bene in questa materia» continuai.

«la farò chiamare da mio figlio appena possibile».

«perfetto! dica che può chiamarmi su questo numero!»z

«Ok, buona giornata Lena».

«altrettanto» riagganciai, sorrido come non mai. Saltellai in direzione di Jessica, mi guardò con aria interrogativa, «mi dirai o no perché saltelli cosi?» mi sorrise. Smetto di saltellare.

«ho chiamato il numero che stava su quell'avviso e...indovina un po'?» le dissi con un sorriso a 360 gradi, «mi farò richiamare dal figlio» Jessica mi abbraccio, è felice per me e io la ringrazio, come sempre d'altronde.


Sono in camera che ascolto la musica quando il cellulare iniziò a suonare.

Mi chiedo chi possa essere a quest'ora di sera.

«Ciao Lena, sono Nicholas. Scusami tanto se ti chiamo ora ma avevo gli allenamenti di calcio. Ha detto mio padre che potevo chiamarti da questo numero ma ora vado al punto. Ho sempre avuto problemi con la matematica, soprattutto con le formule, non ci capisco mai nulla e mi servirebbe davvero una mano per capirci qualcosa nei esercizi, e andare bene nelle verifiche» disse tutto d'un fiato.

«Ok, benissimo! se mi dici la via in cui abiti ci mettiamo già d'accordo per vederci».

«sisi, subito ...allora la via si chiama Rosewood e il numero civico è il 12. Non ti puoi sbagliare, l'ingresso è fatto da un cancello grande e robusto, viene affiancato da una grande siepe. Se sei disponibile venerdì sono libero».

«perfetto, allora ci vediamo venerdì alle 17!».

EQUAZIONI DEL CUORE: amore e numeri, un legame perfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora