CAPITOLO 3

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Sono le 7 del mattino, il suono insistente della sveglia mi strappò dal sonno. La luce del sole filtra attraverso le persiane, illuminando la mia stanza in modo soffuso. Con un sospiro, mi alzo dal letto, stiracchiandomi lentamente. È mercoledì, e oggi ho lezione all'università. Nonostante il poco sonno, cerco di mettere insieme le forze e inizio la mia routine mattutina.

Scendo in cucina e trovo mia madre già sveglia, intenta a preparare la colazione. «Buongiorno, mamma,» le dico con un sorriso stanco.

«Buongiorno, Lena,» risponde lei, «hai dormito bene?»

«Abbastanza,» mento, cercando di nascondere la mia stanchezza. Mi siedo al tavolo e comincio a mangiare il toast che ha preparato per me.

Dopo colazione, mi preparo velocemente per l'università. Indosso un paio di jeans e una maglietta comoda, poi afferro la mia borsa e mi dirigo verso la porta. «Ciao mamma, ciao papà,» li saluto con un bacio rapido sulle guance.

«Buona giornata, Lena,» risponde papà con il suo solito sorriso.

Prendo l'autobus che mi porta in centro città. Durante il tragitto, metto le cuffie e ascolto la mia playlist preferita, cercando di svegliarmi del tutto. Il campus è già animato quando arrivo, con studenti che si dirigono verso le loro aule. La mia prima lezione è Storia dell'Arte, un corso che adoro. Entro in aula e prendo posto vicino alla finestra, salutando alcuni compagni di corso.

Il professore entra e inizia la lezione parlando dei capolavori del Rinascimento. Mi immergo completamente nell'argomento, affascinata dalle storie e dalle tecniche artistiche di quell'epoca. Il tempo passa velocemente e prima che me ne renda conto, la lezione è finita. Raccolgo le mie cose e mi dirigo verso la caffetteria del campus per un caffè veloce.

Lì incontro Jessica, che ha anche lei una pausa tra le lezioni. «Ehi, come va?» mi chiede con un sorriso.

«Bene, anche se sono ancora un po' assonnata,» rispondo, cercando di non sbadigliare.

Jessica ridacchia. «Hai guardato troppo The 100 ieri sera, vero?»

Annuisco con un sorriso colpevole. «Sì, è una serie troppo avvincente.»

Prendiamo il nostro caffè e ci sediamo a uno dei tavoli all'aperto. Parliamo delle nostre lezioni, dei piani per il fine settimana e di tutto ciò che ci passa per la mente. Con Jessica il tempo vola sempre, e prima di rendercene conto, è ora di tornare a lezione.

Il resto della giornata passa tra lezioni e studio in biblioteca. Quando finalmente posso tornare a casa, mi sento esausta ma soddisfatta. Salgo sull'autobus e mi lascio trasportare verso casa, godendomi il panorama della città che scorre fuori dal finestrino.

Arrivata a casa, mi accoglie il profumo del cibo cucinato da mia madre. «Ciao, sono tornata!» grido entrando in casa.

«Ben tornata, Lena,» risponde mia madre dalla cucina. «La cena è quasi pronta.»

Mi tolgo le scarpe e mi dirigo in camera per cambiarmi. Sistemo le mie cose e poi scendo in cucina per aiutare a preparare la tavola. Stasera c'è un'atmosfera particolarmente rilassata. Ci sediamo tutti insieme e iniziamo a mangiare, chiacchierando della giornata appena trascorsa.

«Com'è andata all'università?» chiede mio padre, curioso.

«Bene, ho avuto una lezione interessante su Michelangelo oggi,» rispondo, raccontando alcuni dettagli che mi hanno colpito.

«Mi fa piacere sentirlo,» dice lui con un sorriso. «Sei sempre così appassionata quando parli di arte.»

La cena prosegue piacevolmente e, dopo aver aiutato a sistemare, torno in camera mia. Decido di fare una doccia per rilassarmi un po'. L'acqua calda mi aiuta a sciogliere la tensione accumulata durante la giornata.

Uscita dalla doccia, indosso il mio pigiama preferito e mi metto a letto con il computer. Controllo i social media e leggo qualche notizia, poi decido di guardare ancora qualche episodio di The 100. Prima di iniziare, mando un messaggio a Jessica per ringraziarla della compagnia durante la pausa caffè. Lei risponde subito con un'emoji sorridente e un cuore.

Mi perdo nella trama della serie, ma stavolta decido di non fare troppo tardi. Dopo un paio di episodi, spengo il computer e mi preparo per dormire. Mi sdraio sotto le coperte, pensando alla giornata appena trascorsa e a quella che mi aspetta domani. Prima di chiudere gli occhi, sorrido al pensiero delle piccole cose che rendono la mia vita così speciale: la mia famiglia, i miei amici e le mie passioni.

Chiudo gli occhi e lascio che il sonno mi avvolga, pronta per affrontare un nuovo giorno.

EQUAZIONI DEL CUORE: amore e numeri, un legame perfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora