"Sorridi!"

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- Giugno

Finalmente é estate...Chuuya amava trascorrere le vacanze alla casa al mare di zia Koyo. Peró, alla casa al mare, il rosso non aveva amici. Passava le giornate a passeggiare con la sua bici, passando vicino al mare....
Chuuya non amava particolarmente l'estate, ma la preferiva ai giorni di pioggia e ombrelli neri.

Una sera, quando il sole stava tramontando, Chuuya stava passeggiando con la sua bicicletta in riva al mare, proprio vicino alla ringhiera. Vide uno strano ragazzo seduto su una roccia vicino al mare. Chuuya rimase lì a guardarlo, con un piede a terra per fermare la bicicletta.

Lo strano ragazzo era seduto su una grande roccia, vicino ad una piccola scogliera che cadeva nel mare. Il sole che tramonta lentamente, le onde che si infrangono contro la superficie rocciosa, il rumore dei gabbiani che chiamano e volano, l'odore dell'aria salata del mare, era uno spettacolo bellissimo ma un po' solitario.

Il ragazzo è completamente perso nei suoi pensieri, mentre guarda il mare. Le sue bende sono in disordine, la sua pelle è pallida, la brezza marina gli arruffa i capelli...

Rimase a osservarlo per un breve istante, scrutandolo attentamente dall'esterno. Quel ragazzo emanava un'aura leggermente misteriosa e a tratti sembrava confuso da chissà cosa.

Chuuya continuò a fissarlo, imbambolato, senza rendersi conto di essere appena caduto dalla bicicletta provocando un rumore non troppo intenso ma sufficiente da attirare l'attenzione dell'altro ragazzo. Che figura di merda...

I due si scambiarono uno sguardo per qualche istante, trovandosi a breve distanza l'uno dall'altro, ma nessuno proferì parola. Presto le guance di Chuuya si tinsero di rossore per l'imbarazzo e abbassò lo sguardo.

Per un attimo si sentì immobilizzato, quasi paralizzato, e non appena riacquistò lucidità non esitò un istante prima di montare in sella alla bicicletta e andarsene.

Dazai, ancora seduto sulla grande roccia, non riusciva a smettere di pensare a quel ragazzo, continuava a vedere fugaci immagini di capelli rossi e occhi blu ogni volta che chiudeva le palpebre...

La sua mente era pervasa da domande...come si chiamava? Quanti anni aveva...sembrava avere quasi la sua stessa età? Dove poteva essere andato? Lo avrebbe rivisto? Si sarebbero incontrati di nuovo?

Non riusciva a liberarsi da quell'immagine che lo tormentava, risultando quasi frustrante.
Anche se, a dirla tutta, la caduta dalla bici, gli ha strappato una piccola risata.

Si avviò verso la villa estiva dove avrebbe trascorso il periodo con il suo tutore legale Mori e la sua sorellina Elise. Fortunatamente, la villa non era molto distante molto dalla spiaggia. Nonostante fosse estremamente stanco, non riuscì a dormire nemmeno quella notte.

Durante il ritorno alla villa, la sua mente si concentrò esclusivamente sull'immagine fugace del ragazzo incontrato poco prima. I suoi capelli arancioni cadevano in modo armonioso sul volto insieme al colore degli occhi, così descritti dal moro.

Anche se l'incontro è stato breve, è stato abbastanza per osservarlo attentamente da lontano. I suoi occhi erano chiari e dolci, simili al mare cristallino di fine agosto.

Trascorsero alcuni minuti e giunse al cancello della residenza, dove inserì le chiavi per entrare. Ad accoglierlo c'era Elise, che non esitò a buttarsi sopra di lui.

"Dazai! Mi sei mancato! Possiamo giocare con le bambole?"

Gli chiese la bambina con un sorriso dolce. Dazai annuì, ricambiando il sorriso, e insieme presero le bambole spostandosi sul divano mentre Mori si occupava della cena.

Dazai ed Elise trascorsero almeno un'ora giocando con le bambole, un'ora che sembrò interminabile per il ragazzo. Infine, dopo un tempo infinito, Mori li chiamò a tavola e i due corsero immediatamente in cucina.

"Bring me the sunset in a cup" SOUKOKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora