"Tramonto..."

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"Cosa c'è... sotto le bende?"

Disse Chuuya, insistendo.

Gli occhi di Dazai si restringevano leggermente per il fastidio. Emise un leggero sospiro, prima di prendergli rudemente il braccio e tirarlo giù dalla panchina, spingendolo leggermente per iniziare a camminare.

"Dobbiamo andare a casa" Esclamò "è tardi"

Dazai accompagnò Chuuya fino a casa, camminando in silenzio. Le sue espressioni non erano facili da decifrare, ma era chiaro che stava pensando intensamente a qualcosa. Non disse molto, ma la sua presenza silenziosa era confortante.
Quando arrivarono alla villa, Dazai si fermò davanti alla porta.
"Allora, buonanotte" disse semplicemente, con tono neutro.

"Se hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi" aggiunse, accennando chiaramente ai loro rispettivi numeri di telefono. Dopodiché, si voltò per andarsene, ma prima di farlo, lanciò un ultimo sguardo a Chuuya, come se volesse assicurarsi che fosse tornato sano e salvo a casa.

"Buonanotte, Dazai..."
Chuuya era ancora in piedi davanti alla porta della sua villa.
"Aspetta...."

Dazai si fermò a metà strada, voltandosi lentamente verso Chuuya. L'espressione sul suo viso era un mix di sorpresa e curiosità.
"Si?" disse, sollevando un sopracciglio inquisitore.

"Scusa" Disse Chuuya, divorato dal senso di colpa.

Dazai si irrigidì leggermente al suono dello scusa di Chuuya. Non si aspettava che si scusasse davvero, e questa reazione lo sorprese un po'. Rimase in silenzio per un attimo, osservandolo pensieroso.
"Per cosa?" domandò, la sua voce leggermente più dolce di prima.

"Per aver insistito un po' nel vedere cosa ci fosse sotto le tue bende...scusa"

Dazai rimase in silenzio per un momento, osservandolo ancora. Poi sospirò e abbassò leggermente lo sguardo, come se stesse lottando con se stesso su cosa dire a riguardo.
"Va bene" disse piano, alzando lo sguardo su di lui di nuovo. "Nessun danno fatto."
Sorrise brevemente, cercando di sembrare calmo.

Chuuya gli sorrise, iniziando a prendere le chiavi per entrare.

"Se vuoi scrivermi, il mio numero lo hai"
Disse Chuuya estraendo anche il telefono dalla tasca...

"Cazzo! è mezzanotte... e adesso chi la sente a mia zia!"

Dazai rise brevemente alle parole di Chuuya, trovandole un po' divertenti.

"Buona fortuna allora" disse, alzando un po' le mani in una sorta di gesto di resa scherzoso.

"Se non rispondi per domani, verrò a dare un'occhiata per assicurarmi che sei ancora vivo" scherzò Dazai.

"Ci vediamo..."

Chuuya prese un bel respiro, inserì le chiavi ed entrò nella villa.

Dazai rimase lì per un attimo, guardando Chuuya entrare nella villa prima di voltare sui suoi passi e iniziare a camminare verso la sua casa.
Mentre camminava, non poté fare a meno di pensare a quello che era successo stanotte. Chuuya era un ragazzo strano, ma in qualche modo, nonostante avessero appena iniziato a conoscersi, si sentiva già familiare.
"Ci vedremo sicuramente domani" pensò Dazai, scuotendo la testa.

Dazai tornò a casa e chiuse la porta alle sue spalle. La casa era buia e silenziosa, sembrava che fossero tutti già andati a dormire. Andò in camera e si sedette sul letto, pensieroso.

Era stato uno strano giorno. Non era abituato a scambiare parole - e addirittura i numeri di telefono - con altre persone, figuriamoci avere qualcuno che avesse già un'opinione così forte su di lui come Chuuya.

"Bring me the sunset in a cup" SOUKOKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora