Capitolo 10: Un odio oggettivo

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È tutto apposto. È tutto ok. Sto bene. Sono tutta intera. Henry sta bene...lui sta bene. Siamo tutti bagnati dato che la pioggia e continua a cadere. Siamo tutti stretti sulla barca, perciò ho dovuto sedermi sopra le gambe di Henry...a dire il vero non mi creo molti problemi ma...data le ultime "attività" giornaliere mi fanno sentire in imbarazzo. Ma era una sensazione piacevole, dopotutto. Mi sussurrava sempre di fermarlo quando mi faceva male, ma i suoi tocchi, i suoi baci sono sempre stati delicati e che ho sempre adorato in Henry. Prima che incomiciavamo a fare l'amore, leggevamo sempre dei versi di Romeo e Juliet di Shakespeare, Henry possedeva un tono perfetto che rappresentava molto Romeo e Tebaldo...Henry mi stringeva a sé e mentre abbiamo letto la finta morte di Juliet.

*"Sì, andrò sola. Addio, madre mia.
Dio sa quando ci rivedremo più.
Ho un freddo orrore nei miei malvagi sensi:
mi sembra che chiamo il monaco per conforto,
ed io al suo nome non oso rispondere.
Che se ora egli m'avesse dato il veleno,
onde, sottratto il peccato alla vergogna,
questa sposa immatura
fosse condotta al sepolcro dei Capuleti?
Che ho io da temere? Nulla, nulla.
Sposami, io t'imploro, Romeo.
Come se t'avessi sposato!
Riesci, riesci, pozione,
a fugare ogni ombra e a suggellare
questo dolce sonno
sotto una cassa, nel sudario dei morti.
O Dio! Credo d'impazzire!
Niente. Addio, addio!
Non mi sento più. Chiedo aiuto.
O sonno, aiutami tu. Mi sentirò morire.
Chiudi le mie labbra,
le mie pupille, con questo orribile pugno..."

- Tu sai cosa succede dopo?

- Non molto, ma...Romeo e Juliet si sposano, mio padre mi ha raccontato questo e hanno avuto due figli.- Henry mi guarda perplesso come se stessi dicendo frottole.

- Ne sei sicura, Rogue?- Henry mi fissa negli occhi, il suo sguardo mi pare diverso dal solito...vedo una scintilla in lui...nelle sue iridi nere come la pupilla vedo...Henry. Così com'è. Non vedo un futuro barone...né un imprenditore...nemmeno l'uomo diabolico che mi ha trascinato inbquesta nave. No. Io vedo solo Henry. Ed è strano che lo dica, perché nel suo sguardo è presente sempre determinazione e arroganza, e nient'altro.

- Perché me lo dici?

- Perché hanno avuto il più bel lieto fine. Per questo ora dovremmo leggere un altro libro, che dici di questo? "Pamela, o virtù premiata".

- Beh...se proprio vuoi.- mi sembra di vedere un sorriso dalle sue labbra, uno di quelli che non tutti portano addosso...perché è troppo sincero da dubitarne. Henry non si è mai comportato in questo modo, ma non voglio che torni quello di prima.*

Leggemmo quel romanzo per tutto il resto del viaggio, non era male e insegnava molto sulle virtù che ogni persona porta dentro. E io ed Henry, ne parlavamo in proposito, a volte finivamo per litigarne, ma ci ha insegnato molto.

*"Ho sopportato molto, signore, e continuerò a sopportare con pazienza, perché credo che la dignità e la resistenza siano le migliori risposte alla prova."- Henry tiene in mano il libro e ogni parola pronunciata con perfezione esalta ogni significato."

- È una frase su cui ho basato la mia intera esistenza.

- Davvero?

- Non pensi che Pamela e Mr. B siano in qualche modo in sintonia?

- Che vorresti dire, Rogue?

- Pensaci, il padrone non conosce queste virtù, o magari non ha avuto la forza di poterle fare entrare nella sua vita e Pamela sta cercando di sbloccarlo.- Henry mi guarda, qualche giorno fa avrei avuto un po' di timore a parlargli, ma ora, sono sicura che come Pamela e Mr. B, noi siamo in sintonia. Qualcosa sta cambiando...o è cambiata.*

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