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Sbuffai e proposi a Remus di venire in camera mia intanto, sotto uno sguardo minaccioso di Severus. Gli sorrisi e andai con lui in camera
"Siediti dove vuoi, almeno così Severus non commenterà ogni nostra frase" dissi sorridendo
"Hai proprio ragione t/n, è così strano poter avere di nuovo un rapporto di amicizia con Severus. E forse lo devo a te"
"Ma io non ho fatto nulla" dissi un po in imbarazzo
Lui sorrise e io decisi di dirgli la mia verità
"Professore,  devo dirlo sennò non mi sento tranquilla. Lei mi conosce e deve sapere: io sono figlia di Voldemort e Narcissa"
"Va bene t/n, non c'è nessun problema"
"Lo dici sul serio?"
"Si, non sono importanti le origini ma solo chi si è veramente"
Sorrisi ma subito dopo feci una smorfia di dolore: mi capitava a causa delle botte. Remus ovviamente si preoccupò
"So cosa hai t/n. Ho studiato un po di medicina,  posso vedere la tua pancia? Magari posso darti qualcosa per calmare il dolore. So che provi a nasconderlo per Severus e devo dire che sei veramente brava perché non si è mai accorto"
Annuì e mi sedetti sul mio letto,  a fatica tirai su la maglietta; lui semplicemente rimase a bocca aperta
"Per favore non stare lì così"
"Scusa T/n, vado a prendere degli unguenti che ti possano aiutare"
"Intanto vado da Severus"
"No, non esiste ora stai ferma. Gli dico che sei in bagno"
E detto questo uscì di fretta; avevo diverse botte su tutto l'addome, i segni dei calci, che certe volte, soprattutto quando ridevo, facevano male. Non sono più riuscita a guardarmi allo specchio senza la maglietta. Avevo paura di vedere cosa mi aveva fatta diventare.
Non voglio diventare lo zimbello del mondo e nemmeno ripercorrere le vie di mio "padre": voglio solo aver una vita normale con Severus e combatterò per questo.
"Eccomi t/n scusa" mi disse a modo di saluto Remus
"Devo dirti una cosa"
"Dimmi, cara"
"Non la ho detta mai a nessuno, nemmeno a Severus, anche se sicuramente starà ascoltando ora" pensai mentre in cuor mio sapevo che era dentro la mia mente
"Va bene, t/n dimmi pure"
"Ho paura di diventare un mostro. Di cambiare all'improvviso e non essere più la stessa e poi..." e lui mi abbracciò mentre nemmeno mi resi conto che stavo piangendo.
All'improvviso avvertì un messaggio nella mia mente, mentre Remus continuava ad abbracciarmi:"Ti amo, T/n. Sei perfetta e non cambierai mai"
Lo sapevo che mi spiava, ma questa volta gli ero grata che avesse sentito questa confessione: poteva essere pesante sapere che ero sempre osservata ma lui lo faceva solo perché si sentiva tremendamente in colpa per quello che mi era successo
"Puoi sdraiarti t/n che ti metto questa crema curativa? Non sarà miracolosa ma almeno non peggiorerà la situazione"
"Certo, va bene"
"Sentirai un po' di dolore, un bruciore intenso"
Aveva ragione ma non era nulla paragonato al male che avevo subito nel corso della mia vita
"T/n, da me avrai sempre qualcuno dalla tua parte che potrà darti un consiglio"
"Grazie, non sai quanto apprezzo queste parole"
Finì di mettere la crema e Severus ci chiamò per avvisarci che il cibo era pronto: era stato veramente bravo,  creando piatti diversi e molto appetitosi.
"Severus, ti sei superato. Bravissimo!" dissi sorridendo
Remus annuì e confermò.
Mangiammo tutto sommato tranquillamente, qualche volta Severus riprendeva Remus ma non più di tanto; finita la cena i due uomini si misero a sedere sulle poltrone nere del salotto mentre io osservavo la libreria e nel frattempo sbadigliavo
"Quasi quasi vado a dormire se non vi dispiace" dissi mentre osservavo l'orologio.  In realtà erano appena le 22.30 però mi sentivo distrutta
"Vai pure t/n, buonanotte e grazie della compagnia"  disse Remus.  Io sorrisi e lo ringraziai a mia volta
"Si amore, vai pure. Ti raggiungo dopo" disse il mio uomo dandomi un bacio sulla fronte.  Io arrossì e poi uscì dalla stanza.  Rimasi un po lì dietro ad ascoltarli, facendo passare solo i pensieri che volevo io a Severus. Mi sedetti per terra, un po' sorridendo e un po' sbadigliando

Sempre insieme|| Severus Snape × t/nDove le storie prendono vita. Scoprilo ora