Pierpaolo e l'invito

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Mi siedo affianco a Raffaele. Scelta rischiosa, vero? Si…molto rischiosa. Ma a me piace il pericolo! Però c’è un problema: alla mia destra si trova quel puttano di Gennaro, e io lo odio a morte, quello scemo di Gennaro.
Dopo un po’ di minuti (più o meno il tempo che ci mette una persona a farsi una sega) entra la prof di matematica, non la sopporto quella puttana troia zoccola, sento una mano che mi tocca la spalla, mi giro per vedere chi fosse, ed era lui, si….proprio lui. Pierpaolo, il migliore amico di Gennaro e Raffaele.
"Alzati dal mio posto, bellah," mi dice con tono arrogante e omossessuato.
Io gli dico "c’ero prima io, chi va a Roma perde la poltrona" e lui mi parla in greco, dicendo "nuj stamm a napl quindi vir e t’aizà si nun vuo abbuscà!"
lo guardo male e poi mi alzo, mi metto vicino a Giulia e iniziamo a parlare di quanto ce l’avesse lungo Raffaele.

Dopo una dannatissima ora suona la cazzo di merda di campanella, vedo che Gennaro scappa (letteralmente) dalla classe, mentre Raffaele si dirige verso me.
"Hey carotina, stasera hai da fare?"
Io lo guardo e rispondo, "no, non ho niente da fare. Niente, niente, niente."
Lui mi lancia un occhiata.
"beh stasera c’è un party a casa mia, tutta la notte. Te ci vuoi venire?”
Io lo guardo felicissima. Io? Ad un party? Dev’essere un sogno. Ahah, ma mica gli piaccio? Sicuro!
Dopo un po’ di secondi dico di sì e ce ne andiamo in mensa. Perché, si, c’è la mensa, cosa pensavate sciocchini?

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