2 | Memoria

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Il suono del cellulare lo sveglia di soprassalto.

Martin si stiracchia pigramente, cercando di orientarsi nella semi-oscurità della sua stanza. Spegne la sveglia, il sole di settembre si infiltra dalle tende, colorando la stanza con una luce dorata. Si alza lentamente, cercando di scrollarsi di dosso il sonno, e va in cucina.

Erik è già sveglio e corre in giro per casa, pieno di energia. María, con un sorriso raggiante, sta preparando la colazione.

— Buongiorno, dormiglione! — esclama lei, mettendo una tazza di caffè davanti a Martin.

— Buongiorno, non è tardi. Non chiamarmi così — risponde lui con un sorriso stanco, sorseggiando il caffè.

Mentre fa colazione, Martin pensa alla giornata che lo attende.

Le prime settimane all'Accademia delle Arti e dello Spettacolo sono state intense, ma gratificanti. Il teatro, il canto, il cinema... Tutte le sue passioni sembrano prendere vita nelle lezioni.

— Sei pronto per la giornata? — chiede María, guardandolo con curiosità.

— Sì, oggi abbiamo una lezione di improvvisazione. Non vedo l'ora — risponde Martin, sentendo un fremito di eccitazione.

— Con i compagni di corso come va? — 

— Beh non che abbia fatto amicizia con qualcuno... Però sembrano okay — dice Martin mentre finisce il caffè.

— Tu a scuola? —

— Non dovresti andare a prepararti? — 

Guarda l'orologio. Com'è possibile che sia già in ritardo ora? Si prepara rapidamente: mette un paio di Jeans larghi scuri e una maglietta bianca, la giacca leggera di Jeans andrà bene, pensa. Saluta Erik mentre esce di casa.

— Oggi ricomincio a calcio! Mi accompagni tu? —

Erik lo guarda con gli occhi da cane abbandonato. Sa che Martin difficilmente riesce a dirgli di no quando mette quel broncio e lo guarda in quel modo...

— Vediamo, non so se torno in tempo... — 

Rebecca, sua madre, taglia corto i lamenti di Erik per liberare Martin.

— Se Martin non può verrà María, poche storie dai —

Il maggiore sorride, fa un cenno di saluto e si incammina verso l'Accademia.

Le strade sono già animate, con studenti e lavoratori che si affrettano verso le loro destinazioni. Martin si sente parte di quel flusso vitale, una piccola parte di una città.

All'Accademia, l'atmosfera è frizzante. Le prime settimane sono sempre così d'altronde...

Gli studenti chiacchierano nei corridoi, condividendo esperienze e aspettative. Martin si dirige verso l'aula di teatro, cercando con lo sguardo Chiara. La vede seduta su una panchina, immersa nella lettura di un copione.

— Ciao Chiara — la saluta, sedendosi accanto a lei.

Chiara alza lo sguardo e sorride. — Ciao Martin! Pronto per la lezione di oggi?

— Prontissimo. Tu come stai? — chiede lui, osservando il viso sereno dell'amica.

— Bene, anche se sono un po' nervosa per la performance di domani — risponde Chiara, stringendo il copione tra le mani.

Martin le dà una pacca sulla spalla. — Sei bravissima, andrà tutto bene. —

Chiara sorride, apprezzando il sostegno dell'amico. È una delle poche persone con cui Martin si sente a suo agio a parlare di tutto, anche dei suoi problemi. Forse non tutti, ma qualcosa del suo passato è riuscito a confessarglielo.

Dalla Terra A Marte | Juantin AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora