CAPITOLO 1: Dove mi trovo?

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Situazione confusa; sirene di polizia, ambulanza e pompieri; tante persone; moltissimo caos... È questo quello che si percepisce in questa serata movimentata. Intuisce il trambusto il ragazzo, che apre gli occhi con fatica. È sdraiato su un sacco a pelo rosso e pensa mentre è stordito -Dove sono? Che confusione c'è? Forse è l'inferno...- una volta alzatosi e aperto del tutto gli occhi assiste a un gruppo di gente che corre, e spostando lo sguardo si accorge che c'è tantissimo fumo nero causato sicuramente da un fuoco, ma non riesce a vedere bene perché si è creato l'assembramento. -Che situazione di merda è quella? Sarà un semplice incendio? Però le persone sembrano veramente tanto agitate...- si dice nella testa. Studia guardandosi intorno, sembra che tutto stia avvenendo vicino a delle ville e riesce a vedere che la gente è molto preoccupata. Decide quindi di alzarsi in piedi e andare a sbirciare, ma mentre si tira su nota una frase tatuata sul suo braccio sinistro chiedendosi successivamente come diamine abbia un tatuaggio, visto che lui non ne aveva mai avuti. Si prende qualche secondo per leggere "Vent'anni da buttare, ma altri venti per rimediare, per poi eliminare, il lato del male" recita la frase. Ora il giovane è molto più confuso e gli dà fastidio non capire cosa stia succedendo, perciò si avvia verso l'assembramento.
Si fa spazio tra le persone e appena riesce a vedere il quadro completo rimane scioccato, con il sangue gelato.
Il fuoco che ha sollevato il caos viene da una macchina cappottata e distrutta, ma c'è un altro elemento... Un bambino molto piccolo, nato probabilmente da pochi mesi, è fermo e piangente a qualche metro dalla vettura. Un soccorritore dell'ambulanza arriva per prendere il povero neonato e portarlo in ospedale, mentre il ragazzo incomincia a sentire una profonda paura.
Appena ha un momento di ripresa chiede a una signora, mamma di due bambine, cosa fosse successo. La donna risponde -Abbiamo corso verso la macchina quando abbiamo sentito l'incidente e quando abbiamo visto il fumo nero del fuoco. Hanno chiamato i vigili del fuoco e le forze dell'ordine, ma in quella macchina c'era quella povera creatura ancora viva e per fortuna sono riusciti a salvarlo! È stata una cosa molto orribile! Mi viene da pensare se fosse successo alle mie figlie o a mio marito...- la signora si interrompe per asciugarsi le lacrime e riprendere -Io conoscevo i genitori, erano dei miei amici... Avevano avuto da poco il bambino: da due mesi.- il giovane pensa -Non può essere vero- e in quell'istante l'ambulanza parte verso l'ospedale con dentro il piccino. Il ragazzo guarda la scena e poi si rivolge ancora alla signora -Scusi, loro come si chiamavano?-
-Cox, la famiglia Cox- dice lei.
La faccia del giovane incomincia a diventare pallida come la neve e lui rimane impietrito.

20 ANNI DA BUTTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora