Siebenundzwanzig.

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"Celice, hey. Celice svegliati, dobbiamo andare via." le sussurrò Luke nell'orecchio.

Lei face dei versi incomprensibili in risposta, si alzò e uscirono dal Pink Motel, così come erano entrati.

C'erano dei pennarelli sul mobile vicino al letto, così tutti quelli che passavano potevano scrivere qualcosa sul muro.
Luke lo prese e scrisse "Die nacht ist blau wie ihr haar" {"La notte è blu come i tuoi capelli"}.

Celice lesse la scritta e gli sorrise, sapeva che era rivolto a lei.
Luke si avvicinò, le prese la testa tra le mani e la baciò.
Lei continuava a sorridergli.
Luke la prese per mano, e tornarono alla fontana nel parco della sera precedente a bere. Una volta che lei ebbe finito, continuarono il loro percorso.

"Perché lo hai fatto, Luke?" chiese Celice. Luke non riusciva a decifrare i suoi sentimenti, di nuovo.

"Scusami." disse tornando a guardarsi le Converse.

Celice lo guardò poco, dopo gli prese la mano e lo portò via. Dovevano arrivare ad Amburgo, e in fretta. Non potevano fare i 'vagabondi' per sempre. E si trovavano a malapena a Wittenberge. Solo metà percorso. 

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"Devi infilarti nell'aereo. Fidati di me, arriverai a Berlino in pochi giorni. Lì avrai una nuova identità, una casa e tutto. Tieni." disse Jo facendo scivolare un bigliettino accartocciato nelle sue mani. Lì doveva esserci scritto il nome dell'aereo e l'indirizzo una volta arrivato in Germania.

Annuii e basta, per non dare più sospetti. Non poteva ribattere, comunque.

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urlo. okay che ve ne pare? mi dispiace lasciarvi con il fiato sospeso, io torno tra una settimana, ma mi farò perdonare, promesso :)

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