Assenza

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Daniela ricorda, il primo periodo di assenza di Marco nella sua vita.
Non è stato qualcosa di comune accordo, dato da un motivo specifico.
È stato quasi spontaneo, il primo allontanamento.

Daniela aveva cominciato a frequentare Lorenzo, usandolo come famoso "chiodo schiaccia chiodo", mentendo ai suoi amici, dicendo loro che lui le piaceva davvero.
"Mi ci trovo bene, è...carino"
"Non lo so, non ti vedo convinta"
"Du, sto bene. Davvero".
Era andata avanti così per mesi, continuando a mentire agli altri, con la speranza che quelle bugie si insinuassero anche dentro di lei, per farle credere che fosse davvero così.

"Marco dov'è?"
"Sta con Sissi"
"Ma non dovevate provare oggi?"
"In teoria. Abbiamo cambiato, oggi Andre registra Proiettili con Piè"
"Pi, posso sentirvi? Giuro che sto zitta" Pietro l'aveva abbracciata dolcemente.
Erano diventati tutti più dolci, con lei, da quando Marco aveva smesso di essere il suo punto fisso.
Sembrava come volessero colmare ciò che lui aveva smesso di darle.
"Certo che puoi Nana"
"Guarda che ricaccio fuori le tue foto imbarazzanti che mi ha mandato Asia se mi richiami cosi"
"Da piccola ti piaceva"
"Le cose cambiano Piè" Pietro l'aveva guardata con sguardo dolorante, annuendo.
Ormai, era una bomba ad orologeria.
Instabile come poche cose al mondo, cambiava umore con una facilità inumana.
E non sempre, sapevano come prenderla.
Ma facevano il possibile, per lei.
A differenza di qualcun altro.

Rimango solo qua, tra istanti come
Proiettili che spari tu dentro di me

Rimango solo qua, non mi ha risposto nessuno
Tu fai finta di nulla ma forse non provi nulla davvero
Ed io un po' ci credevo, mhm
Sto vedendo tutto nero

E chissà quando tornerai, chissà se sarà libero il posto accanto

"Allora, ti piace?".
Daniela ricorda, lo sguardo preoccupato che Andrea le aveva rivolto, nel vederla assorta in un silenzio di tomba.
I proiettili, lei li aveva sentiti dritti al cuore.
"Nana, che ti succede?" Daniela aveva alzato lo sguardo verso Pietro, seduto di fronte a lei.
"Non ce la faccio più Pi".
Aveva pianto, stretta fra le braccia del biondo, per ore.
Andrea, che aveva capito avesse bisogno di sfogarsi, aveva respinto Jacopo e Dario, portandoli fuori lo studio, con la scusa di volersi fare una canna.

"Dani, parlami. Io ci sono per te"
"Lo so Pi, lo so. Io...dovevo solo sfogarmi"
"C'entra Lorenzo? Io quello lo ammazzo" Daniela si era asciugata le lacrime ridendo.
A volte, ancora si chiedeva cosa avesse fatto di buono per avere degli amici così speciali.
"Non è lui...mi manca Marco. Da morire. Lui...è lontano Pi. Da quando sta con Sissi, è diverso"
"Lo so nana, ce ne siamo accorti tutti, è...non è una persona facile, lo sai. Ma ti vuole bene, più del mondo. Questo lo sai, si?"
"Io non lo so più"
"Non dire così. Lui ti vuole veramente bene, Dani. Te ne vuole da sempre. Non sarà un periodo difficile a distruggere la vostra amicizia. Perché non ci parli? Magari lui-"
"Non mi ascolterebbe, fidati".
Pietro ci aveva provato, quel giorno, a convincerla, nel parlare con Marco.
Il biondo, come gli altri, sapeva perfettamente quanto il loro amico adorasse la sua piccola Daniela, da sempre.
Ma Daniela, non era pronta. Non se la sentiva.
Aveva paura di far trasparire troppo, parlando con Marco.

Daniela ricorda, di come si era chiusa in se stessa.
Andava raramente al bunker, solitamente costretta da Giulia o Asia.
"Dai Dani, Pi ha finito la sua strofa e ce la vuole far sentire!"
"Non lo so Asi, sono stanca"
"Solo un po, dai! Ci mettiamo sul divano buone buone e se proprio te ne vuoi andare torniamo a casa"
"E va bene".
Daniela ricorda, di come ha pregato per tutto il tragitto, di non trovare Marco al bunker.
Ricorda anche di come, una volta messo piede al bunker, aveva tirato giù tutti i santi, quando lo aveva scorto sulla panchina, intento a fumarsi una sigaretta.

"Sai, preferivo quando invece di ignorarmi mi davi dello stronzo"
"Non ti sto ignorando"
"Dani, per favore. Sei sparita senza motivo. Mi manchi"
"Non sono sparita, sono qui, no?"
"Sai cosa intendo...cosa ti ho fatto?"
"Marco, non ho le forze di litigare, ti prego, lasciami stare"
"Non voglio litigare, voglio solo sapere se è successo qualcosa fra noi".
Daniela ricorda, come aveva provato a trattenersi.
Ricorda, di come si era imposta di non dargliela vinta.
E ricorda, di come al tempo ha mandato a puttane tutte le sue prerogative.

"Non è successo niente. È questo il punto"
"Non capisco"
"Certo, non capisci mai. Sei...Marco, da quando stai con Sissi sei assente. Non pretendo di stare sul suo stesso piano, ma cazzo, ho un minimo di valore anche io per te?"
"Dani, ma certo che ce l'hai! Sei il mio sole, mica una qualsiasi"
"Eppure dimostri il contrario"
"Sei gelosa?" Daniela aveva sgranato gli occhi, sentendo le guance andare a fuoco, in un misto di rabbia e di vergogna, per essere stata scoperta.
"Non...no! Vorrei solo che tu capissi che vorrei ancora averti nella mia vita, e non in modo sporadico"
"Dani ma io ci sono per te" Daniela aveva scosso la testa, amareggiata.
"Pensi di esserci..."
"Io che dovrei dire? Hai cominciato a frequentare quello e neanche me l'hai detto, parli più con gli altri che con me"
"A parte che quello ha un nome. E parlo con gli altri, perché tu non ci sei mai"
"Dani, ti prego. Cosa posso fare?"
"Vorrei solo che tu fossi più presente, che ti facessi sentire" Marco si era avvicinato, e le aveva preso una mano, portandosela sul cuore.
"Prometto che mi ci impegnerò, peste".
Ed eccola, l'ennesima promessa.
Promessa, che l'aveva fatta cedere.
Ma con Marco, era inevitabile.
Nonostante il passare degli anni, nonostante l'allontanamento, Marco rimaneva il suo punto debole.

"Non farmi male"
"Non potrei mai, te l'ho già detto".

Daniela ricorda, di come Marco al tempo ci abbia provato, ad esserci.
Il vero problema però, era la costante presenza, anche quando fisicamente non c'era, di Sissi.
Marco soffriva, era chiaro a tutti.
Convinto di aver trovato la ragazza giusta, lasciava correre su situazioni che in realtà gli stavano strette, per non risultare pesante, aggettivo che la fidanzata più volte gli aveva affibbiato.
"Marco, si può sapere che hai? Sei muto da mezz'ora"
"Scusa Piè, ho litigato con Sissi"
"Ancora?" Marco aveva annuito, affranto. Ormai, era di routine.
"E come mai? Se ne vuoi parlare?".
Pietro, ottima spalla su cui piangere, era diventato parte integrante della lontananza fra Daniela e Marco.
Era il primo, insieme a tutti gli altri, che sperava le cose potessero migliorare.
"Lei... è stata presa ai casting di amici, e ho paura di perderla, mentre è li. Gliel'ho detto, e si è arrabbiata, mi ha detto che non posso ostacolare il suo sogno".

Daniela ricorda, della "partenza" di Sissi.
Ricorda di Marco, affranto come non mai, che l'aveva pregata di stare con lui, di non lasciarlo.
E lei, non l'aveva fatto.
La parte più egoista di lei, era felice, di poterlo riavere tutto per se.
Al tempo, sperava che tutto potesse tornare alla normalità.

Un minimo, ci erano tornati.
Certo, il velo di tristezza perenne che accerchiava gli occhi di Marco faceva da sfondo ad ogni loro momento, ma Daniela ci aveva messo tutto l'impegno possibile per farlo distrarre.
Era il suo sole, lo sapevano entrambi.
Al tempo, Marco aveva ringraziato il cielo, per avergli mandato una persona come lei, nella sua vita.
Se solo avesse saputo, di come l'avrebbe distrutta, sicuramente si sarebbe preso a schiaffi da solo.
Ma non si può controllare il tempo.
Lo avrebbero imparato entrambi a breve.

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