6. Imparare cose nuove

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Come primo giorno a scuola in questo corpo non mi posso lamentare.
Non ero stata sottoposta a domande difficili,nessuna ragazza mi aveva chiamata e nessuna professoressa mi aveva chiesto qualcosa di difficile.
Io e Niall ci saremmo visti in parco vicino alle nostre case.
Mi avviai,prendendo solamente il telefono e le chiavi.
Niall me l'aveva ricordato prima di uscire da scuola.
Lui non usa borse,solamente i borsoni per quando va a pallavolo e raramente le tracolle per uscire,ma proprio raramente.
Arrivai per prima.
Il parco a quell'ora era silenzioso,e c'erano solo poche persone.
Cercai una panchina dove sedermi.
Mentre camminavo sentì dietro di me dei passi.
Oh Dio,e se Niall ha dei nemici?
Può far parte di qualche gang che spaccio droga e violentano le ragazze.
Cercai di accelerare il passo,e lo fece anche la persona dietro di me.
Sono nei guai?
Mi sentì afferrare un braccio e mi voltai,alzando la mano per colpirlo.
L'impatto tra la mia mano e la guancia dell'altro provocò un rumore.
Quando si allontanò capì che era Niall.
Ho colpito il mio viso!
Avresti potuto controllare prima di colpire!
Perché non ti fai venire 'ste idee prima?!
Niall si teneva la guancia con la mano,mentre cercava di riprendere fiato per la corsa fatta per raggiungermi.
"Ma dico...ti sei ammattita?!"disse lui,spostando la mano e facendo vedere il segno rosso sulla guancia.
La mano di Niall era più forte di quella mia,di quella del mio corpo.
"Scusami,io non volevo.Solo che pensavo che ho iniziato a pensare che tu facessi parte di una gang che spaccia droga e violenta le ragazze,e che magari avevi fatto qualcosa e adesso si volevano vendicare..."dissi io.
"Tu ti vedi troppi film!Non faccio nulla di quello che hai detto"mi disse lui,facendo muovere la guancia.
"Ma potevi chiamare!"mi difesi io.
"Ci ho provato,ti ho anche chiamata al telefono!"mi disse lui.
Presi il telefono ed era vero,c'erano le sue chiamate.
"Scusami..."dissi io,sentendomi in colpa.
Ho colpito il mio viso!
E poi avrà fatto tanto male,credo.
Non mi devo sentire in colpa per il dolore che ha provato lui,ma per la macchia rossa sulla mia guancia.
"Ho portato il pallone...fra un po' riprenderanno gli allenamenti di pallavolo,ed io non voglio perdere il mio posto in squadra"mi disse,alzando il pallone che teneva con l'altra mano.
"Vuoi insegnare ai palloni a non sbagliare più direzione?"gli chiedo.
Si,io sono convinta che i palloni sbagliano direzione.
Sei tu che ti scansi quando tocca a te
Ma non è vero!
Si invece!
Oh,ma finiscila!Io potrei anche riuscirci...
Si,è vero...proprio come le formiche sono lunghe due metri.
Non offendere le formiche ed il loro essere piccole.
"Voglio insegnarti a giocare,almeno ad essere decente"mi spiega lui.
"Ma io sono decente!"dico io,facendolo sbuffare.
Anche quando sbuffo sono carina...aw.
Ma finiscila!
"Si,come no.Andiamo e vediamo cosa riesci a fare."mi dice lui,dirigendosi verso una piccola piazzetta nel parco,dove di solito si ci mettono i bambini a giocare a palla.

E' da più di un'ora che stiamo qui ed il pallone mi ha colpito in più punti.
Niall rilancia il pallone,che questa volta mi finisce in testa.
"Ahi!Che poi io mica ho capito come devo colpire"dico io.
La verità è che sono troppo pigra per colpire un pallone o impegnarmi in questo gioco.
"Allora...quando vedi che il pallone si avvicina a te,alza le mani sopra la tua testa...ma no in stile saluti,ma posiziona le mani per colpire il pallone...se arriva verso il basso una il bacher,quindi con le mani in basso"mi spiega,per non so quale numero di volta.
Alza il pallone in aria e lo colpisce,facendolo arrivare verso di me.
Mi decisi ad essere un po' più seria e riesco a colpirlo,rilanciandolo a lui.
Riesco a prendere la palla per circa cinque minuti,ma poi la voce di un bambino ci distrae.
"Avete finito?Possiamo giocare a pallone noi?"ci chiede.
"Okay,è tutto vostro...potete giocare"dice Niall,bloccando la palla.
Il bambino può avere circa sei anni ed ha un pallone da calcio tra le mani,dietro di lui ci sono altri bambini della sua età.
Ci saluta con la mano e noi ricambiamo.
"Allora...visto che mi hai insegnatoa giocare,adesso io ti insegno a mettere la matita agli occhi,che ne dici?"dico io.
"Beh...se ci tieni tanto"dice lui,sbuffando.
"Il mio corpo non può cambiare abitudini solo perché ora ci sei dentro tu"dico io.
"E neanche il mio può"ribatte lui.

Rientro in quella che era la mia casa,ed ispeziono la mia camera per assicurarmi che non abbia cambiato nulla...ci tengo alle mie cose.
"Allora,di solito io metto questa nera...me dipende cosa metto,abbino anche la matita di colore diverso"dico io,mostrando le altre matite colorate.
Lui annuisce e poi alza lo sguardo verso di me.
"Mi sembra strano..."dice lui,con tono di voce schifato.
"Ti ci abituerai,e prima o poi ritornerà tutto come prima"gli dico.
Neanche a me piace essere in un altro corpo,e poi non capisco come sia successo e perché.
"Allora...tira leggermente l'angolo del occhio,prendi la punta della matita e passala leggera,senza forzare tanto"gli spiegai.
Si guardò allo specchio,e sbuffando iniziò a fare quello che gli avevo spiegato.
Il risultato non fu niente male,per essere in fin dei conti un ragazzo.
"Che poi,perché devi metterti la matita...il mascara non ti basta?"mi chiese.
"No,non mi basta"dissi ridendo.
In quel giorno sia io che lui avevamo imparato cose nuove.

Scambio di corpo || Niall Horan ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora