11. You got that power over me

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it's just a game

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it's just a game.
isn't it?

ALEK

Da bambino avevo paura di tutto, non esisteva niente in grado di non spaventarmi.
Il mare mi spaventava perché non sapevo cosa si celava al suo interno.
Il buio mi terrorizzava perché riuscivo a scorgere delle ombre maligne tra esso.
Il caldo mi faceva paura perché mi dava la sensazione di soffocare e mi toccava rintanarmi sempre in casa durante le giornate estive.
La solitudine era il mio peggior incubo eppure non ero mai solo, avevo l'unico supereroe in cui credevo veramente: mio fratello.

Javor era il mio opposto, non aveva paura di niente, era nato per seguire le orme di nostro padre ed era fiero di questo perché il suo supereroe era proprio lui.

Eppure ad oggi, riguardando al passato, mi rendo conto che anche mio fratello aveva paura di qualcosa o meglio di qualcuno.

Ho vaghi ricordi di quella persona, sento delle voci, sento delle parole e sento delle preghiere di aiuto.

Ancora ad oggi mi domando.. perché Javor stava chiedendo aiuto?

Mi aveva proibito di uscire da camera mia quando papà non c'era, dovevo stare lì e giocare, giocare, giocare.. almeno finché non sarebbe tornato da me.

Ma ogni volta che tornava, non ero consapevole del fatto che lasciava un pezzo di sé fuori da quella camera, fino a perdersi completamente.

«Sono gli scacchi

La mia voce si disperde nella stanza e i presenti si voltano ad osservarmi, mi avvicino poggiando il dito sulle varie lettere segnate da Sebastian sul foglio.

«Torre»,muovo il dito affianco, «Cavallo», altra casella, «Alfiere» e continuo a scorrere il dito puntando il Re e la Regina, «Il Re e la Regina.»

Termino la spiegazione dove tutti sono presi ad ascoltare senza fiatare, o almeno così speravo.

«A me pare un enorme stronzata.» Ethan, a braccia incrociate, guarda il foglio come se fosse in grado di carbonizzarlo con un solo sguardo.

«Ora Eminem è anche un detective?»

«Tu stai iniziando a darmi sui nervi spocchiosa.»

Ivory fa qualche passo in avanti ma la mano di Dahlia ferma la sua marcia omicida verso il ragazzo, sospiro, bambini.

«Quindi l'assassino vuole giocare a scacchi?», domanda Madison confusa, cambiando discorso.

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