10. "Nyama rozi bez bodli"

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Did we ever see it coming?Will we ever let it go?We are buried in broken dreams-Ruelle

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Did we ever see it coming?
Will we ever let it go?
We are buried in broken dreams
-Ruelle

TW: autolesionismo

AIDEN
quattro giorni dopo l'omicidio.

Porto un braccio sotto la mia nuca rilassandomi sul mio letto come se non stesse avvenendo una guerra ospedaliera al di fuori di queste quattro mura.

Il mio motto è: se mi ci infilano combatto, altrimenti mi faccio i cazzi miei.

La mia testa è un casino di pensieri, sono abituato a sentire le voci cibarsi del mio cervello come se fosse l'unica droga di cui non riescono a fare a meno ma non sono abituato a sentire questa morsa allo stomaco, come se dovesse accadere qualcosa da un momento all'altro.

Non ho paura, ho solo ansia, non è da me, di fatti non lo dirò a nessuno ma la provo, la detesto per quanto la provo.

Butto giù il nodo che si è formato nella mia gola e cerco di concentrarmi su qualsiasi rumore fuori dalla mia porta, sono passi, veloci come se non ci fosse tempo da perdere.

Sono quattro giorni che non vedo Javor, quattro giorni che non si trova Richard Leroy, quattro giorni da quando è successo l'omicidio ma sopratutto quattro giorni da quando i miei occhi si sono sbattuti nuovamente in quelli marroni e sfrontati di quella strega.

C'è stato anche quel piccolo incontro con la polizia di cui mi importa, relativamente, poco. Mi hanno interrogato subito dopo.

Sono stati quattro giorni di silenzio, la vita ha ripreso il suo corso ma è come se ci fosse un pezzo lacerato dove il casino non si è mai fermato.

Ho continuato con gli incontri, con il cibo del diavolo, con la chitarra ma son stati quattro giorni di completa solitudine.

Ethan non si è fatto vedere. Comprensibile, sapevo che non sarebbe stato facile, ma sapere che ho il mio migliore amico qua e non poterlo vedere mi rende instabile.

Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, un po' come noi due.
Ethan è l'interruttore che fa passare la corrente nel mio meccanismo, è la scintilla che mi fa esplodere. Io sono la sua, sempre stato.

I miei occhi vengono catturati dalla foto che ho sul comodino, ritrae me e Ethan da lontano, sul muretto davanti a scuola mentre fumiamo e parliamo indifferenti col mondo intero. L'aveva scattata il mio angioletto dicendo una cazzata del tipo: "Eravate nel vostro mondo, non mi andava di disturbarti Eth, così vi ho scattato una foto per farti rendere conto di quanto sei... felice con lui.", l'ha detto a lui e ovviamente me l'ha riferito ridendo mentre me la mostrava. Quell'angelo aveva ragione, era felice e si può notare dalle rughette ai lati dei suoi occhi e dal suo sorriso mentre ha la sigaretta che penzola tra le labbra.

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