Capitolo 8

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Quando Hermione aprì gli occhi, dalla finestra della camera da letto entravano raggi di sole. Le bastò una frazione di secondo per ricordare il motivo per cui si era svegliata, già tormentata dall'ansia. Si sollevò a sedere nel letto, notando che era sola; Ginny doveva essere uscita di nascosto durante la notte.

Lo sguardo le cadde sul calendario appeso alla parete: Mercoledì ventuno giugno. Si infilò di nuovo sotto le lenzuola e, nonostante il caldo di mezza estate che già irradiava la stanza, rabbrividì.

Hermione trascorse gran parte della mattinata camminando nervosamente nella sua camera da letto, o cercando di concentrarsi su uno dei libri che aveva preso in prestito dalla vecchia collezione di Percy. Ginny, nel frattempo, si era svegliata in uno stato di forte malumore che si protrasse per tutto il giorno e che sfociò addirittura in un litigio tra lei e sua madre verso l'ora di pranzo, terminato con Ginny in lacrime e Molly che la consolava.

Con una tensione così alta, Hermione ne fu quasi contenta quando, nel tardo pomeriggio, la signora Weasley decise che era giunto il momento di portare entrambe le sue figlie nel corridoio per prepararsi alla cerimonia di selezione.

Avendo già avuto un crollo, Ginny era agitata ed estremamente nervosa... tanto che Hermione quasi dimenticò di essere nervosa a sua volta, troppo impegnata a provare empatia per l'amica. Dopo tutto, tra poche ore Ginny avrebbe potuto trovarsi sposata con qualcuno che non fosse Harry. Peggio ancora, non era nemmeno in grado di dirgli quello che stava passando, o di dargli un qualsiasi avvertimento...

"Vado a preparare il bagno", annunciò la signora Weasley. "Hermione, cara, tu sei più grande quindi puoi andare per prima. In questo modo, Ginny può stare a mollo per un po' mentre io ti aiuto a vestirti".

Con un'energia quasi maniacale che portò Hermione a chiedersi se Molly non fosse del tutto in grado di contenere la sua ansia, si affrettò a riempire la vasca e lasciò le ragazze da sole.

Ginny era seduta sul bordo del letto, ansiosa e pallida. "Ieri ho cercato di convincere Harry a fuggire con me".

Con un'occhiata acuta all'amica, Hermione chiese: "Non ha voluto?"

"Ero così impaurita che credo di averlo spaventato", ammise lei con una risata nervosa. "Ma mi ha chiesto perché all'improvviso ero così appassionata, e non potevo nemmeno dirglielo... Hermione, lui non ha nessun altro oltre a me, non proprio. Dovevo essere la sua famiglia!".

Hermione aveva visto Harry diverse volte nelle ultime tre settimane. Si erano incontrati in vari luoghi di Diagon Alley o di Hogsmeade per passare del tempo insieme, anche se Ron non si era mai presentato, sostenendo sempre che stava lavorando. A un certo punto, quasi una settimana prima, quando Hermione e Harry stavano ridendo davanti a un gelato da Fortebraccio riaperto, lui aveva parlato di Ginny e Hermione era diventata molto seria. Sapendo che le era stato detto che non sarebbe stata in grado di spiegare alcun aspetto del patto di sangue a chi non ne faceva parte, ci aveva comunque provato, per amore di Harry. Ogni volta che ci provava, però, le sembrava che la lingua cominciasse ad arricciarsi su se stessa e doveva rinunciare.

Hermione, sentendosi in colpa, mise un braccio intorno all'amica e la tranquillizzò: "Calmati, Ginny, potresti anche non essere scelta".

"Non puoi saperlo", disse lei prontamente. "Non lo so. Non possiamo saperlo fino a stasera... quando succederà".

Molly riapparve un attimo dopo, ficcando la testa nella camera di Ginny. "Il bagno è pronto per te, Hermione. Ho messo degli oli, quindi devi legare i capelli all'indietro in modo che non si bagnino, altrimenti dopo saranno unti".

"A cosa servono gli oli?" Ginny domandò sospettosa, con un'aria infelice.

Fissando la figlia con uno sguardo franco, spiegò: "Nel caso in cui Hermione venga scelta stasera, dovrà consumare il matrimonio in poche ore. Dovrebbe avere l'aspetto e il profumo migliori".

THIS, TOO, IS SACRED (traduzione - HeartOfAspen)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora