THIS, TOO, IS SACRED (traduzione - HeartOfAspen)

Capitolo 10

Un boato risonante scosse il silenzio nell'intero padiglione e tra coloro che ne erano fuori. Tutti gli occhi si volsero verso la collina, dove l'henge si ergeva imponente sulla cima, in ombra contro il cielo notturno.

Un secondo boato trasferì poi tutti gli sguardi verso un singolo individuo in piedi alla base della stessa collina. Hermione fissò l'uomo, chiedendosi chi fosse. Portava un bastone e, quando lo colpì per la terza volta, capì che era stato questo a far tacere la compagnia.

"Ecco il vostro segnale, ragazze", disse il signor Weasley a Hermione e Ginny, mettendo una mano protettiva sulla schiena della più giovane. "Dovete unirvi agli altri e seguire il signor Lestrange in cima per la selezione".

Lestrange? Hermione pensò con lieve orrore. I Lestrange erano noti per essere stati coinvolti dalla parte di Voldemort in entrambe le guerre. Osservò l'uomo: sembrava piuttosto anziano, anche se c'era un'energia in lui che lo faceva sembrare più giovane di quanto probabilmente fosse. Stava dritto, i capelli grigi accuratamente pettinati di lato, la pelle olivastra rugosa per l'età.

Senza ulteriori indugi, Kingsley salutò il gruppo riunito e raggiunse l'anziano ai piedi della vetta. Anche in questo caso, sembrava che fosse utile per guidare gli altri, dato che molti altri giovani si unirono rapidamente a lui, Ernie compreso. Ben presto, il piccolo gruppo iniziò una lenta ma decisa ascesa, mentre varie streghe e maghi in abiti di lino bianco salivano dietro di loro.

Neville rivolse un piccolo sorriso a Ginny e Hermione prima di infilarsi le mani nelle tasche dei pantaloni e iniziare la salita da solo. Hermione sospettava che Neville volesse concedersi qualche momento di riflessione privata. Avrebbe potuto usarli anche lei...

Ginny si rivolse a Percy e disse amaramente: "Sei un buon fratello, Perce. Bill è stato fortunato ad averti".

"Andrà tutto bene, Ginny", le disse lui, con gli occhi che brillavano sospettosi da dietro gli occhiali con la montatura di corno. "La magia sa cosa sta facendo".

"È di questo che ho paura", mormorò lei ammutolita.

Non avendo altro di incoraggiante da offrire come consiglio, Percy abbracciò la sorella, esitò, poi fece lo stesso con Hermione. Sebbene fosse un po' imbarazzante, dato che negli ultimi anni aveva avuto pochissimi contatti con Percy, apprezzò lo stesso il gesto. Lui le disse: "Buona fortuna".

Ne avrò bisogno, pensò cupamente. La mano scivolò di sua volontà nella tasca, afferrando saldamente la pietra runica come se fosse un talismano protettivo. Un calore confortante la attraversò, ricordandole che solo il destino aveva voce in capitolo da quel momento in poi; era rassicurante, come un paio di mani che promettevano di prenderla se fosse caduta.

Arthur abbracciò a sua volta entrambe le ragazze. Molly, che era apparsa al loro fianco al segnale di partenza per accompagnarle, lasciò i suoi abbracci per ultimi. Ci vollero diversi istanti prima che Ginny lasciasse la mano del padre, ma si aggrappò alla madre come una bambina disperata.

"Tutto quello che devi fare ora", istruì la signora Weasley quando finalmente si allontanò, "è salire su quella collina. Il resto è nelle mani dell'Antica Magia. Sii coraggiosa e ricorda che, qualunque cosa accada, avrai sempre una famiglia".

Lestrange era ormai fuori dalla vista, così come molti altri. Solo alcuni ritardatari - per lo più lanciatori più giovani, come loro - erano rimasti indietro. L'istinto di Hermione le ordinò di seguirli, così prese il braccio di Ginny e fece un cenno verso la collina.

"Sei pronta?", sussurrò alla compagna.

"No", mormorò Ginny, afferrando il braccio dell'amica per salvarsi. Il suo viso lentigginoso era diventato bianco come un lenzuolo.