Capitolo 2

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Passato (3 anni prima)

Il bagno della nostra stanza sembra il camerino della donna più famosa del mondo: spazzole, trucchi, piastre, bigiotteria, fazzoletti e profumi sono sparsi su qualunque superficie piana disponibile. Dopo la scelta dell'abito, ho affidato a Paloma anche tutti gli altri "incarichi" riguardo il mio restauro fisico perciò trucco, parrucco, scarpe e borsa sono stati fatti o decisi solo e soltanto da lei.
<<Metti queste, secondo me ci stanno benissimo>> indica un paio di tacchi bianchi sul fondo del suo armadio.
<<Per fortuna abbiamo lo stesso numero di scarpe , altrimenti mi avresti fatta uscire di qui a piedi scalzi>> Provo a dire per smorzare l'ansia e lo nota perchè mi lancia un'occhiataccia. Riesce sempre a capire quando qualcosa non va.
Con non poca difficoltà riesco a infilare le scarpe ai piedi e, sfida ancora più ardua, a fare i miei primi cinque passi senza cadere o slogarmi una caviglia.

Ancora insoddisfatta del suo capolavoro mi sistema per la millesima volta il rossetto chiaro sulle labbra e, mentre lo fa, sento dentro di me un vortice di emozioni contrastanti: agitazione, gioia, paura, incredulità...
<<È quasi ora, ti conviene cominciare ad andare se non vuoi fare troppo rumore in corridoio>> mi passa la borsa già pronta e appoggia una mano sulla mia spalla <<Pronta per la sorpresa?>>
Le parole fanno fatica ad uscire dalla gola e riesco solo ad annuire leggermente con la testa, per poi abbassare la maniglia e dare di nuovo inizio alla mia vita.

Il corridoio è avvolto da un silenzio confortante, illuminato soltanto da poche luci notturne poste ad intermittenza sui lati del soffitto. Gran parte delle camere sono già buie, tutto è immobile e ogni passo delicato sembra fare il rumore enorme.
A piccoli passi raggiungo il corridoio che collega l'ala nord delle camerate all'ingresso e alla sala bar. Le gambe cominciamo a tremare e tutto intorno inizia a sparire. Ci sono solo io, il muro e la vetrata poco più lontana.

È stato il mese più lungo della mia vita, quello che ho trascorso senza di lui. Sentivo la sua assenza, impetuosa, in tutto il corpo. Non c'era una parte di me che non sentisse la sua mancanza. E ora, ora ci allontanano solo pochi secondi, oppure minuti, non lo so. Ho perso anche il senso del tempo.
Forse è questo l'effetto dell'amore: quando lui non è al mio fianco tutto perde un po' del proprio senso, forse lo perdo anche io. Quando lui non c'è, anche una parte di me è assente.
Per ogni passo in avanti il cuore batte sempre più forte, l'impazienza aumenta. Ogni passo diminuisce la distanza tra noi, mi avvicina a quella porta, alla fine di questi giorni vuoti.
Mi fermo davanti alla porta del bar, con il cuore al collasso e la testa bassa, e appoggio la mano sul marmo freddo dell'ingresso.

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Prendo coraggio, con più delicatezza possibile apro la porta scorrevole e ancora sulla soglia mi investe un profumo di candela alla fragola, il mio preferito.
La stanza è immersa in una luce fioca, proveniente dalle poche piccole candele sparse sul pavimento che rendono l'atmosfera quieta e leggera. Di lui, però, non c'è traccia. Magari ci ha ripensato e non è venuto.
Mi allontano dall'ingresso andando verso la finestra nella speranza di scorgerlo fuori a prendere una boccata d'aria, magari preoccupato per il mio probabile ritardo, ma non é nemmeno lì, quindi torno vicino alla porta

Poi finalmente lo vedo. Un corpo che, anche se di spalle, riconoscerei tra mille altri.
<<Maèl>> Dalla mia bocca riesce ad uscire solamente un sussurro, forse un grido soffocato nel profondo del cuore e rimasto lì fino a sgretolarsi.
Si gira lentamente e, cavolo, quanto mi era mancato vedere quel visino...
Per un attimo credo che quello che sta succedendo sia solamente uno scherzo, un imbroglio della mia mente, magari tutto il sovraccarico di studio mi ha dato alla testa. Capisco di non star sognando quando sento il rumore dei suoi passi sul pavimento in legno e vedo le deboli fiamme delle candele oscillare al suo passaggio. Rimango incantata nel vedere come i suoi capelli color miele riflettono la luce e lentamente scendo verso gli occhi cercando il suo sguardo, sempre così profondo e immensamente confortevole. Mi perdo in quegli occhi nocciola proprio come la prima volta in cui l'ho visto, qui, tre anni fa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21 ⏰

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