🪼chapter six

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Finalmente arrivò venerdì.

"Voglio tutti i lavori finiti entro settimana prossima, nessuna scusa" annunciò il professore di storia al suonare della campanella.

Probabilmente io fui l'unico a cagarlo dato che già mezza classe si era alzata in piedi per l'intervallo, mentre io cercavo con lo sguardo Min-Seo, la ragazza con la quale ero stato assegnato per la ricerca.

Non la conoscevo bene (come del resto non avevo intenzione di fare con tutti gli altri) ma per quanto avevo visto fin'ora mi era sembrata una tipa tranquilla e studiosa, magari non una secchia ma abbastanza seria da farmi prendere un voto decente almeno in questa materia.

"Ehm, Jisung..." la sentii chiamarmi a pochi passi dal mio banco e voltandomi la riconobbi.

"Purtroppo ho la settimana piena di impegni, se ti va possiamo andare a casa mia dopo la scuola per mettere giù qualche bozza per lo meno..."

Io annuii frettolosamente, cercando di farmi un calendario mentale per capire se questa proposta avrebbe sovrapposto qualcos'altro, ma come volevasi dimostrare la mia vita era talmente vuota e noiosa che il mio calendario mentale brillava talmente era bianco.

"Sarebbe una buona idea, ovviamente se non disturbo..." risposi grattandomi la nuca con fare nervoso.

"Fantastico, allora... ti aspetto per le 3, okay?"

"Okay, alle 3" sorrisi prima che mi lasciasse il suo indirizzo e anche lei uscisse dalla classe, lasciandomi solo.

"Finalmente flirti!"

Avevo parlato troppo presto.

"Changbin devi farti gli stracazzi tuoi" ridacchiai vedendolo sulla soglia, seguito da Chan, che accennò un sorriso in saluto e altrettanto feci io, raggiungendoli.

Non ci fu nulla di estremamente intenso in quella conversazione a fior di classe, prima che la campanella suonasse di nuovo e io ripresi velocemente il mio posto.

Le ultime due ore volarono, così io mi ritrovai al bar della scuola, stranamente deserto (ma meglio così), a prendere una focaccia così da mangiare qualcosa per evitare di svenire prima di arrivare a casa di Min-Seo.

Ovviamente il pullman doveva arrivare in anticipo proprio oggi, così io finii con foga il mio pranzo e saltai su, aggrappandomi a una sbarra con Changbin.

Non mi era neppure servito alzare lo sguardo per capire che Minho aveva occupato tutta la fila di posti alla fine, anche se tutto quello spazio non sarebbe mai bastato per tutte le tipe che si faceva.

Solo pensarci mi faceva storcere il naso.

Ma che vita di merda devi avere per ridurti così?

Certo, gli era andata molto bene per quanto riguarda il fascino, ma ricevere tutte quelle attenzioni e scopare ragazze di cui non era neppure innamorato dovevano essere gli hobby di una persona con una vita ancora più vuota della mia.

Ma in fondo a me non interessava, e il primo passo per disinteressarsi sarebbe stato lasciarlo nel suo miserabile sguazzetto.

Alzai gli occhi al cielo e cazzeggiai sul telefono per un po' prima di controllare la strada, tanto per non dover fare mezzo kilometro a piedi.

Ancora tre fermate.

Non feci nemmeno in tempo a scrocchiare il collo che dovetti scendere.

Ma ci misi ancora di meno a realizzare che quella era la stessa fermata in cui scendeva Minho.

Camminai verso la porta anteriore del pullman, sperando che così non mi avrebbe notato subito dopo essere scesi.

Appena misi un piede sull'asfalto notai lui fare lo stesso, ma fortunatamente era voltato dall'altra parte per mandare a fanculo qualcuno sul bus.

Scattai verso la via davanti a me, aprendo maps per raggiungere l'indirizzo.

Arrivai lì sano e salvo, e del malessere ambulante non c'era traccia.

Suonai il campanello e Min-Seo scese ad accompagnarmi prima di farmi entrare nell'appartamento accogliente in cui viveva.

Fortunatamente non dovetti salutare nessun'altra anima vivente, dato che i suoi erano ancora a lavoro.

Non molto dopo ci sedemmo in sala con un laptop e molti appunti, scorrendo tra le pagine web.

"In realtà queste cose le ha già dette prima della verifica, quindi non penso si debbano aggiungere anche stavol-" si interruppe lei, bloccandosi sulla sedia.

"Ehm... tutto ok?"

"S-si, solo... vado un attimo in bagno" balbettò prima di correre via e lasciarmi insieme alla ricerca.

Non volevo toccare il suo laptop prima di fare qualche mossa sbagliata e impostare il countdown per l'autodistruzione, così mi guardai intorno, notando una pianta insolita sul davanzale.

Aspettai un attimo, ma decisi di alzarmi ed esaminarla da più vicino, continuando a ignorare il nome o l'origine di questa pianta.

Alzai un'altra volta gli occhi al cielo, era più forte di me, ma un brivido mi scivolò tra le ossa appena intravidi una figura dall'altra parte del vetro.

Non... poteva essere...

Mi concessi di strizzare gli occhi per mettere a fuoco l'immagine di un ragazzo, probabilmente nella sua camera, che si era appena tolto la t-shirt, abbandonandola sul letto...

Potrebbe essere chiunque...

Si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli ancora più di quanto già lo fossero, e nel disaggiustarsi la chioma si voltò dalla mia parte, lasciando per un attimo che il mio petto si svuotasse e che il cuore tornasse a battere non appena mi accorsi che i nostri sguardi si erano già incontrati.

Era Minho.

Avrei anche aggiunto un porcone per lo spavento appena sentii la voce di Min-Seo alle mie spalle.

"Eccomi"

Balbettai qualche idiozia su quanto esotica fosse la sua pianta, voltandomi immediatamente per non far scaturire domande con risposte poco credibili e dimenticare il piccolo inconveniente con il quale avevo appena scoperto dove abitava il ragazzo più puttaniere della scuola.

Brividi || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora