15/08/2005
Caro Charles (nome affibbiato al mio compagno più fedele, il mio diario),
ho sempre pensato che la brezza d'estate desse una sensazione così forte da rendere capace chiunque di fare qualsiasi cosa.
Ma dato che è la prima volta che ti scrivo, non mi perdo in chiacchiere inutili e passo alla descrizione del sottoscritto.
I miei genitori mi hanno chiamato Enea, non ho mai capito il motivo, ma non mi lamento. Sono un ragazzo troppo alto per la mia età, per niente palestrato, ma nemmeno in sovrappeso e con troppe, fin troppe lentiggini su tutto il mio corpo.
Ho dei capelli di un rosso che sfocia nell'arancio quasi rasati del tutto che ho ereditato da mio nonno. I miei occhi, per giunta, hanno un colore molto simile a quello dei capelli, il ché mi dà un aspetto da quasi-vampiro, ma questo non importa assolutamente a nessuno se non a mia madre, che ogni volta che emetto un respiro, mi dà un pizzico sulla guancia e mi ripete senza sosta: "sei il mio piccolo ginger", che per chi non sapesse cosa voglia dire il termine 'ginger', è semplicemente un nomignolo utilizzato per le persone con i capelli rossi.
Non mi darebbe così fastidio se non fosse che ormai ho sedici anni e vorrei essere trattato come un normale sedicenne, ma questo non è proprio possibile.
Mia madre si chiama Linda, un nome a parer mio molto grazioso ma che non le rende giustizia poiché è una totale fuori di testa. Ha dei capelli molto sottili e rossi fuoco -tinti, ovviamente- che porta la maggior parte del tempo legati con uno di quei mollettoni che si usano prevalentemente in estate. È molto bassina e questo mi piace, perché posso sempre prenderla e stringerla dopo la sua dose quotidiana di "sei il mio piccolo ginger". E questo non dispiace nemmeno a mio padre, che come me riesce facilmente a sollevarla e a spostarla quando si trova davanti la tv.
Mio padre si chiama Giovanni ed è un uomo determinato e frenetico; sta cercando, infatti, di seguire dei corsi che gli permettano di calmarsi un po', ma con zero risultati. È alto circa 1.94 ed è quasi calvo con dei capelli neri sparsi sulla testa. I suoi occhi sono di un grigiolino molto chiaro, come il colore delle nuvole quando sta per piovere e ha un viso abbastanza paffuto. È un amante del tennis e segue rigorosamente tutte le partite che trasmettono in televisione ogni domenica. Purtroppo io non sono un patito di sport e quando accende la tv,
scappo nella mia camera e quasi mi rattrista lasciarlo solo. Ho solo una sorella che si chiama Greta che adoro follemente. Con lei parlo di tutto e lei fa altrettanto. Sono molto fortunato ad averla. È la ragazza più bella che abbia mai visto: ha dei capelli così ricci, biondi e lunghi, che a volte vorrei stare a fissarli per ore e ore; ha gli occhi come i miei, color rame e le donano un sacco, le labbra carnose di un color simile al corallo ed è di media altezza, ma è più grande di me di due anni, infatti si è diplomata da poco. Le piacciono molto i vestiti e i rossetti e grazie a lei, sto cominciando ad appassionarmi al graphic design, che ha come passione.
In ogni caso, il mio amore per i libri è immenso e niente potrà essere mai più importante. Mi piace leggere perché mi immergo in spazi che nella vita reale posso solo sognare e mi immedesimo in persone che sono completamente lontane da come sono e vicine a come vorrei essere. Non dico che la mia vita sia noiosa e che abbia una routine pesante, ma certe volte scappare da ciò che ti segue in continuazione è una liberazione.
Di notte mi capita di prendere un libro e una sedia, salire le scale nel corridoio fino ad arrivare sul terrazzo e di cominciare a leggere ad alta voce.
Il silenzio mi rilassa e riesco a riflettere di più. Nonostante riesca ad approfondire meglio ciò che legga, di solito il mio sguardo si sposta a destra, su un'altra casa dove, la maggior parte delle notti, vedo uscire un ragazzo con i capelli scuri e una faccia cupa che trascina una sedia sdraio fuori dalla casa fino al giardino e ci si siede sopra. Mi affascina molto il modo brusco con cui afferra quella sedia per portarla fuori e come mantenga invece delicatamente una tazzina di non so cosa. Mentre il mio sguardo si sposta su di lui, comincio a fare alcuni pensieri contorti sul suo conto; che scuola frequenti, i suoi interessi, i suoi pregi e i suoi difetti e cose così. Questo mi capita ogni notte, ma non concludo mai nulla.
Non so quale sia il mio problema, e credo seriamente di averne uno.
Almeno riesco a parlare con un buon ascoltatore, e non mi riferisco a mia sorella, ma a te Charles.
Come ogni notte, prendo il libro e la sedia e me ne ritorno giù, scendendo il più silenziosamente possibile le scale per non svegliare nessuno e torno a letto dopo aver posato tutto.
Grazie di aver ascoltato la mia routine notturna. Ti ho detto che non è noiosa, ma non è nemmeno tanto emozionante come qualcuno potrebbe aspettarsi.
Magari riuscirò a smuoverla.I miei più sinceri saluti,
Enea, ma puoi chiamarmi E.
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Gingerine
Teen Fiction“Il corvo è austero, intelligente, osservatore, audace e soprattutto sadicamente infame. E' capace di aspettare per ore solo per fregarti o fartela pagare. Eppure ama, tanto da essere fedele un'intera vita al proprio compagno.”. “E Dimitri era tot...