II.

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Sapevo già che avrebbero agito, ma non credevo si sarebbero spinti fino a questo punto.

L'umiliazione per non essere stati scelti porta l'uomo a commettere le peggiori azioni.

Questa mattina andava tutto bene, ci eravamo preparate per essere portate a Palazzo, ma mentre attendevamo fuori, qualcuno ha congelato la strada facendoci scivolare e nell'impatto Alyra ha sbattuto le mani nel ghiaccio rompendosi le dita della mano destra.

Tutte e cinque.

Fortunatamente io non mi sono fatta nulla, per una volta la mia abilità si è resa utile. Appena ho poggiato i palmi sulla lastra, questa si è sciolta completamente sotto al mio tocco.

Ammetto che ho avuto paura. Ma non di farmi male, ma che qualcuno avesse visto ciò che avevo fatto.

"Maledetti. Maledetti. Che Kuma li maledica."

Kuma è una delle divinità di Diamond. L'orso bianco, o come lo chiamano loro "Il grande protettore". C'è una leggenda su di lui, ma chiaramente è troppo lunga da raccontare, a volte viene raccontata una versione più breve come favola ai bambini per farli addormentare.

E mentre cerco di ricordarla, le urla della mia padrona mi riportano alla realtà. Imprecare in quel modo non le farà di certo tornare la mano come prima.

"Non c'è un modo? Un rimedio che possiamo usare?"

Ziven, si gratta la testa confuso. Solitamente è un ottimo medico ma stavolta neanche lui può far molto. Il suo potere di guarigione non è così potente.

"Mi dispiace Alyra, ma non sono in grado di guarirti. Potrei atrofizzarti le dita affinché non senti dolore ma non posso riportarle al loro stato precedente."

La mia padrona spalanca la bocca come per dire qualcosa ma stranamente non ne esce alcun suono. Credo che lo shock causatole sia stato troppo grande per lei.

Dobbiamo rinunciare all'incarico, non abbiamo altra scelta. In quelle condizioni non può lavorare. Una sensazione di delusione mista a sollevo si fa spazio nel mio cuore. Da una parte sono felice di non dover partire, ma dall'altra non potrò più sfogliare i volumi che potrebbero rivelarmi l'ubicazione delle mie sorelle.

"Andrai tu."

Mi giro di scatto verso di lei credendo di aver sentito male, magari mi è finita troppa neve nelle orecchie. È da un paio di giorni che nevica ininterrottamente e può succedere che l'udito venga compromesso alle volte.

La guardo come se non capissi la sua lingua.

Effettivamente potrei far finta di non aver compreso le sue parole. Dopotutto da dove vengo io abbiamo un altro linguaggio.

"Non guardarmi come un cucciolo impaurito, quell'espressione spaventata non si addice al tuo sguardo truce."

Non ha tutti i torti, sa bene quanto io possa diventare aggressiva. Fin da piccola ho sempre guardato male le persone quando qualcosa mi faceva storcere il naso. Lei è l'unica che conosce questo aspetto del mio carattere. Ed è per questo che negli anni mi ha aiutata a modellarlo. Non si sopravvive aggradendo gli altri per un torto subito, almeno non qui.

"Non ho la tua bravura, ti metterei solo in imbarazzo, manda qualcun altro al posto mio."

È la verità dopotutto, Alyra ha il doppio della mia esperienza, io non sono affatto alla sua altezza. Lei riuscirebbe a creare un abito anche con un sacco di patate e renderlo magnifico.

Inoltre, c'è una variante da non sottovalutare.

Io non posso TOCCARE il principe.

La mia pelle al minimo contatto con la sua, la ustionerebbe e questo mi porterebbe ad espormi.

A Heart of Ice and FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora