A Heart of Ice and Flame

III.

Il tragitto dalla città di Gemma al Palazzo di Cristallo è stato più lungo del previsto. Si trova nella parte più interna verso l'entroterra di Diamond. La sua ubicazione però è abbastanza strategica. Se ci dovesse essere un attacco esterno da un paese nemico i primi a soccombere sarebbero i villaggi costruiti sul confine, tra cui il mio.

Tuttavia questo darebbe il tempo alla famiglia reale di potersi proteggere nel migliore dei modi. E sono loro la priorità assoluta. Tutti gli altri sono sacrificabili come i pedoni di una scacchiera.

"Ragazzina, prendi. Ti aiuterà ad affrontare al meglio il freddo, più ci avviciniamo più sarà difficile per te sopportarlo."

Una delle guardie mi passa una coperta.

Appena la tocco mi accorgo che si tratta di un tessuto molto leggero inutile contro le intemperie che andremo ad affrontare, eppure appena entra in contatto con il mio corpo inizia a emanare un certo calore.

È infusa di magia.

Magia di fuoco.

Nessuno di loro è in grado di usarla. Non è il loro elemento.

La stringo più forte senza accorgermene. La rabbia prende improvvisamente possesso di me, ma devo controllarmi oppure la mia copertura salterà in aria.

Non ci vuole un genio per capire che hanno preso degli ostaggi e li hanno resi degli schiavi. Li sfruttano a loro piacimento fino a allo stremo delle forze. Utilizzano le loro capacità per i loro scopi.

Ed io tutto questo non lo posso accettare.

Vorrei tanto urlare, dimenarmi, prenderli uno ad uno e fargliela pagare per il male che stanno causando.

Ma se lo facessi non potrei più rivedere le mie sorelle.

Devo rimanere nascosta come ho sempre fatto fin ora. Non devo attirare l'attenzione per nessun motivo al mondo. Non si sono mai accorti di me, sono sfuggita ai controlli molti anni fa, mi hanno catalogata come "senza poteri". Non sono riusciti a trovare nulla.

Non so come sia potuto succedere, quel giorno chi era incaricato di scovare "i figli del drago" ha fallito.

Ma provenivo comunque da un qualche paese straniero perciò ero pur sempre considerata inferiore e mi hanno mandato in un orfanotrofio dove i bambini venivano comprati per essere utilizzati come servitori. Ed è allora che ho incontrato Alyra.

Le sono grata per tutto quello che ha fatto per me. Se non fosse stato per lei chissà in quali mani sarei finita perciò se mi trovo in questa carrozza è anche per ripagare il mio debito con lei.

Non ci siamo salutate appena me sono andata. Non siamo mai state dei tipi sentimentali, tuttavia prima che varcassi la soglia mi ha guardata con orgoglio, come se sapesse già che sarei tornata trionfante.

Ha riposto in me tutta la sua fiducia ed è per questo che non posso deluderla.

Creerò gli abiti più belli, il principe dovrà riconoscere il mio valore e sarà allora che avrò terminato il mio compito. E sarò libera, libera di andarmene.

Mi occuperò solo della mia ricerca.

Tuttavia ho ancora un grosso problema da risolvere: devo trovare il modo per poter toccare il futuro imperatore senza ucciderlo.

Ho qualche idea, spero solo che funzioni, non l'ho mai sperimenta prima.

"Sarta, stiamo per immergerci dentro una tempesta di neve, cerca di non morire. Tieniti più forte che puoi oppure verrai scaraventata via e inghiottita dal ciclone."