Pausa

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POV di Cecilia

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POV di Cecilia

Mi svegliai di soprassalto, il cuore che batteva furiosamente nel petto. L'incubo era stato terribilmente realistico: mi vedevo circondata da volti familiari, tutti colmi di disprezzo e odio. Le parole di condanna risuonavano ancora nelle mie orecchie, facendomi sentire piccola e impotente. Mi alzai dal letto, il respiro affannoso e le mani tremanti. La sensazione di colpa e vergogna mi travolse nuovamente, come un'ondata che non riuscivo a controllare.

Decisi di uscire, sperando che l'aria fresca della sera potesse aiutarmi a calmarmi. Camminavo senza una meta precisa, i passi incerti e lo sguardo perso. Le strade della città erano quasi deserte, e il silenzio era rotto solo dal rumore dei miei passi e dai miei respiri irregolari. Ogni angolo della città mi ricordava Fabrizio e l'errore che avevo commesso. Sentivo il bisogno di scusarmi, di spiegare, ma non sapevo come avrei potuto affrontarlo di nuovo.

Girando un angolo, persa nei miei pensieri, non vidi arrivare Fabrizio. Ci scontrammo violentemente, e caddi a terra, le lacrime agli occhi, incapace di respirare. Il suo cane abbaiò forte, confuso dall'accaduto.

"Scusa, scusa, Fabrizio," balbettai, la voce rotta dall'emozione. "Sono davvero un disastro. Non so come fare, ma sono così dispiaciuta per quello che è successo."

POV di Fabrizio

Stupito e ansimante per il contatto inaspettato, mi allontanai di qualche passo per riprendere fiato. "Calmati, Ceci," dissi, cercando di mascherare la mia irritazione. "non riesci a respirare,vieni tranquilla"
la presi e l'abbracciai dolcemente

Lei si allontanò lentamente, cercando di calmarsi. "Volevo solo che tu sapessi che mi dispiace davvero. È stato un errore stupido, una cosa che non doveva succedere. Non so come spiegarti quanto rimpiango tutto questo."

La guardai, il volto segnato da una mescolanza di rabbia e tristezza. "Ho bisogno di tempo per digerire tutto questo. Non è facile accettare quello che è successo, sai?"

Cecilia annuì, le lacrime minacciavano di scendere dai suoi occhi. "Lo so. E capisco se non vuoi vedermi più, ma spero che un giorno tu possa perdonarmi. Mi sento una merda."

Il silenzio calò tra di noi mentre osservavo Cecilia. La notte stava avanzando e il freddo cominciava a farsi sentire. Dopo un momento di riflessione, decisi di rompere il silenzio.

"Non posso promettere che tutto tornerà come prima," dissi finalmente, "ma possiamo almeno provare a restare amici. Facciamo una pausa, ci diamo un po' di spazio. È l'unica cosa che posso offrirti adesso."

Cecilia sembrava sollevata, sebbene il suo volto fosse ancora cupo. "Accetto. Grazie per darmi una possibilità, anche se piccola. Non so cosa farei senza di te nella mia vita."

Ci scambiammo uno sguardo che conteneva una sorta di accordo tacito. Accesi la sigaretta e mi rimisi a camminare con il cane, mentre Cecilia mi seguiva a distanza, entrambi persi nei nostri pensieri. La strada davanti a noi era lunga e incerta, ma per ora avevamo trovato un equilibrio fragile, un punto di partenza per affrontare le ferite e forse, un giorno, guarirle.

spazio autrice
ciao amori!!!! come state?
purtroppo l'amore contiene anche questo, ma chissà se si aggiusterà

non siate lettori silenziosi
xoxo❤️💋

L'incanto delle maschere d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora