Bnkr44

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Il giorno del concerto dei bnkr44 era finalmente arrivato, e io non riuscivo a trattenere l'emozione

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Il giorno del concerto dei bnkr44 era finalmente arrivato, e io non riuscivo a trattenere l'emozione. Mi svegliai presto, sentendomi come una bambina la mattina di Natale. Mi misi subito la loro maglietta preferita, abbinata a dei pantaloncini di jeans. Guardandomi allo specchio, mi sentii pronta a vivere una delle serate più incredibili della mia vita.

Fabrizio mi venne a prendere nel pomeriggio. Lo vidi sorridermi appena aprii la porta, e il suo sguardo compiaciuto mi fece capire che anche lui era impaziente. Il viaggio verso il luogo del concerto fu un misto di chiacchiere, risate e canzoni dei bnkr44 che cantavamo insieme. Ogni chilometro percorso aumentava la mia eccitazione.

Arrivati lì, la folla era enorme e l'energia palpabile. Entrammo e subito fui travolta da un'ondata di felicità. Le luci, la musica che già riecheggiava nell'aria, le persone che condividevano la mia stessa passione: tutto contribuiva a creare un'atmosfera magica. Fabrizio mi teneva stretta la mano mentre ci dirigevamo verso il nostro posto, e il suo sorriso mi trasmetteva una sensazione di sicurezza e complicità.

Quando i bnkr44 salirono sul palco, la mia gioia esplose. Cantavo a squarciagola, saltavo, ballavo. Ogni canzone mi faceva vibrare il cuore, ogni nota era un momento da ricordare. Fabrizio, accanto a me, partecipava con entusiasmo, e mi rendeva ancora più felice vederlo così coinvolto.

Alla fine del concerto, quando pensavo che la serata non potesse andare meglio, Fabrizio mi prese per mano e mi disse con un sorriso enigmatico: "C'è ancora una sorpresa."

"Una sorpresa?" chiesi, confusa ma eccitata.

"Sì, nei biglietti c'era anche la possibilità di andare nel backstage."

Non potevo crederci. Il mio cuore accelerò e sentii un'ondata di pura euforia travolgermi. Seguimmo le indicazioni e presto ci trovammo davanti a una porta sorvegliata. Mostrammo i nostri biglietti e ci lasciarono passare.

Entrare nel backstage fu surreale. Ero circondata da tutte quelle persone che avevano appena fatto parte di uno degli spettacoli più belli della mia vita. Ma quando vidi i ragazzi della band, mi lanciai tra le loro braccia senza pensarci. Erano così amichevoli e calorosi, e non riuscivo a trattenere le lacrime di gioia.

Appena vidi Caph, il mio idolo da sempre, corsi da lui per farmi una foto. Lui fu gentilissimo e accettò subito. Le mie mani tremavano mentre prendevo il telefono, ma il suo sorriso rassicurante mi calmò un po'. Feci foto con tutti i membri della band, e Fabrizio era accanto a me, condividendo la mia felicità. Ci scambiammo anche i numeri, e sembrava incredibile pensare che ora potevo comunicare con loro direttamente.

Il viaggio di ritorno fu come fluttuare su una nuvola. Ero seduta sul sedile dell'auto, ancora euforica per l'esperienza appena vissuta. Fabrizio, con una mano sul volante, mi accarezzava delicatamente il ginocchio con l'altra. Guardavo fuori dal finestrino, ripensando a ogni momento della serata, e sentivo una sensazione di pace e felicità profonda.

"Grazie, Fabrizio," dissi, voltandomi verso di lui.

"L'importante è che tu sia felice," rispose, sorridendo.

E lo ero. Ero più felice di quanto avessi mai immaginato. Quella notte, addormentata nel mio letto, sognai di nuovo ogni istante di quella giornata perfetta. E sapevo che, grazie a Fabrizio, avevo vissuto qualcosa di veramente speciale.

L'incanto delle maschere d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora