[10] - Amicizia

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Bullets and Flowers - Francis White, Nikki García

Rolling In The Deep - Adele

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Terminato l'allenamento T/n rimase in disparte per qualche minuto insieme ai suoi pensieri. Si era seduta sulla panchina fuori dallo spogliatoio femminile; si era già cambiata e indossava di nuovo la sua uniforme. Aveva deciso lei di aspettare le ragazze lì fuori, perché aveva veramente bisogno di riorganizzare i suoi pensieri e la sua mente.

Proprio mentre posava la testa sul muro dietro di lei, sentì la porta alla sua destra aprirsi e vide Mina. La ragazza la notò subito e le sorrise, avvicinandosi. «T/n, posso?» Guardò la panchina e il posto vuoto di fianco a lei.

«Certo!» T/n si fece da parte e ricambiò il sorriso.

«È da prima che sei seduta qui, insieme a tutto questo trambusto.»

T/n si voltò confusa verso di lei, "trambusto?" pensò.

«I tuoi pensieri intendo.» Affermò. «La tua testa è dentro una tempesta in questo momento, si vede dalla tua espressione.» Poi continuò. «Scusa se prima non ti ho aspettata, ma All Might voleva parlarmi. E... avrei voluto chiedertelo fin da prima, ma non ho trovato il momento adatto visto che ci stavamo allenando... E non mi sembrava giusto parlarne lì.» Spiegò. «È tutto ok?»

T/n posò i gomiti sulle sue ginocchia e la testa sulle sue mani. Avrebbe preferito avere una seconda bocca, proprio al centro della fronte, così da poter dare voce ai suoi pensieri.

Trovava inspiegabile quello che stava provando e non riusciva a concretizzare in delle frasi di senso compiuto quello che stava passando.

«È complicato.» Affermò solamente.

«Non... Non sentirti obbligata a parlarmene, ma se vuoi dopo possiamo fermarci da qualche parte e... non so, sfogarti.»

«Grazie Mina.» Le sorrise. «...Ma dopo ho da seguire delle lezioni serali e non posso saltarle.»

«Va bene, allora quando vuoi e quando te la sentirai io sono qui.» Poi si corresse. «Anzi, tutti noi siamo qui e possiamo ascoltarti. Non potremo mai sapere come ti senti dato che qua l'unica che ti conosce meglio sei te, però se hai bisogno di una mano, di un abbraccio... o non so, di qualsiasi cosa, noi, io, ci siamo.» T/n sorrise di nuovo di fronte a tutte quelle parole confortanti.

T/n decise di cambiare discorso. «Ho un dubbio.»

«Sì?»

«Tu come hai fatto con il tuo costume? Ti sei concentrata di più sull'aspetto estetico oppure sulla parte pratica?»

«Molto di più sulla parte pratica!» Esclamò. «Ho tenuto conto delle mie capacità. Sono una che fa molto affidamento sui movimenti, quindi ho cercato di creare qualcosa che non fosse troppo pesante. Mentre per le scarpe, ho solo pensato al loro design e ho spiegato nel bozzetto il mio quirk. Puntavo a qualche materiale che non si sciogliesse con l'utilizzo del mio quirk.»

T/n annuì. «Tu sapresti darmi qualche consiglio per il mio?» Le domandò. 

«Secondo me potresti fare come me. Cercare di ideare qualcosa che non ti limiti nei movimenti.» Assunse un espressione pensierosa e poi riprese a parlare. «Il giorno del test ti ho vista utilizzare le ombre per scalare quei robot, se non sbaglio, ma poi li hai anche saltati agilmente. Quindi dato che sei una tipa spericolata,» sorrise, facendo ridacchiare T/n, «potresti provare a creare qualcosa di attillato e non largo. Insomma, qualcosa che non ti dia fastidio mentre ti muovi.»

𝙃𝙚𝙧𝙤𝙚𝙨 -Todoroki Shōto×(Female)Reader-  !REMAKE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora