○carpe diem○

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T/n pov
...Mi svegliai stordita. Decisi di uscire dalla macchina per sgranchirmi le gambe, scesi e subito venni accecata dal sole cocente, quell'afa tipica dell'autostrada. Mentre mi guardavo attorno sentii qualcuno che urlava il mio nome. Mi girai e trovai Emma che mi veniva incontro correndo e sorridendo bella pimpante mentre il mio ragazzo dietro si trascinava dietro di lei con aria scocciata. "Buongiorno bella addormentata" mi disse per poi porgermi una busta di cartone. "Per te" mi disse tutta sorridente. Io sorpresa ma un po' scocciata gli dissi "uff, non dovevi, sai che poi mi sento in debito" affermai, io amavo i regali ma poi mi sentivo sempre come se dovessi qualcosa alla persona che me l'ha dato. "Ancora non capisci cosa significa regalo" sbuffò Emma. Poi smanettò con il telefono e me lo puntò in faccia.

Io ridacchiai per la sua serietà

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Io ridacchiai per la sua serietà. Mi spinse il regalo contro e lo afferrai con incertezza. "Sono sicurissima che ti piacerà" dalla sua faccia non prometteva nulla di buono aveva uno sguardo da pervertita. Brian non sembrava sapere il contenuto della scatola visto che mi guardava con un pizzico di curiosità. Aprii lentamente la scatola e una volta scoperto il contenuto divenni rossa dalla testa ai piedi. Tirai fuori un morbido cuscino, che in sé per sé era anche carino, ma su tutte e due i lati c'era stampata una foto di Leu con la maglietta alzata.

Quando anche Brian capì venne verso di me, e la sua postura non prometteva nulla di buono

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Quando anche Brian capì venne verso di me, e la sua postura non prometteva nulla di buono. Aveva i pugni serrati e una camminata rigida, la sua mascella era contratta e il suo sguardo di fuoco. Arrivato davanti a me prese il cuscino, o meglio, me lo strappò dalle mani e riprese la sua camminata ma verso un cestino. Capendo le sue intenzioni gli corsi dietro e gli sbarrai la via." Ah, ma certo a te fa anche piacere, scommetto che ci dormirai ogni notte pensando a quel coglione" lo disse con un pizzico di ironia. Io mi avvicinai a lui con cautela, come si fa con gli animali impauriti, una volta davanti a lui gli accarezzai il braccio per poi stringerlo in un abbraccio "Sai che amo solo te e che sono fidanzata con te e non con lui (purtroppo)" mi maledissi per averlo detto con poca sicurezza, ero sicura delle mie parole, ma non sono certa che tra un bivio con da un parte Leu e dall'altra Brian sceglierei a occhi chiusi Brian. Lui si chinò a baciarmi e io accettai il bacio con sempre quella punta di incertezza. Uno sbuffo sonoro arrivò a noi. Mi girai e trovai la mia migliore amica impaziente con gli occhi al cielo e le mani sui fianchi, mentre sbatteva il piede a terra, come suo solito. "Ok, vi amate e blablabla ora ridagli il cuscino" so per certo che Emma non voglia che mi ridia il cuscino per soldi ma perché lo vuole veramente, per qualche strano motivo, forse proprio perché non è molto contenta della mia scelta di stare con Brian. Il cuscino tornò tra le mie mani e io lo fissai incerta. Mi piaceva da morire quel cuscino ma comunque era quasi un segno che il mio amore per Brian sia minore invece che per quello di... Basta non ci voglio pensare, è uno stupido cuscino mi ripetei in loop nel tragitto tra il cestino e la macchina. Stavolta mi misi dietro e finì che mi riaddormentai, stavolta con un cuscino sotto la testa. BUM! Mi svegliai di colpo stordita e spaventata, e la prima cosa che sentii fu la voce di Emma "Ma cazzo vuoi guidare piano, che diamine!" per giunta Brian rispose "Non avevo visto la buca, non è colpa mia, e comunque tu non rompere che non dovresti neanche essere su questa auto" oh no. "COSA?!, tu non dovresti essere qui era un viaggio mio e di t/n" " si certo per farvi scopare da quel demente che seguite, che c'è lo farete a 3?" A quella domanda non ci fu una risposta ma LA risposta. "Ovviamente no, Leandro è di t/n e t/n è di Leandro" quella frase mi rimbombò nella testa. Io di Leandro e Leandro mio. Noi che ci apparteniamo. Leutum mio, Io sua.Brian non rispose. Alzai la testa dal mio comodo cuscino e mi ricomposi destabilizzata. Emma si girò verso di me con aria seria "ehi t/n, sei sveglia" constatò, a quel punto anche l'attenzione di Brian venne richiamata dalla mia figura riflessa nello specchietto. "Già" risposi altrettanto seria. Da quel momento all'hotel ci fu silenzio assoluto in macchina. Tutti e due sapevano che avevo sentito la loro conversazione e tutti e due si aspettavano una mia reazione, che non ci fu, almeno non subito. Quando arrivammo davanti l'hotel quella nube di serietà era ancora sopra di noi. Sempre in religioso silenzio ritirammo la chiave della stanza mentre le nostre valige venivano trasportate da un maggiordomo sulla cinquantina dall'aria raffinata. Avevamo preso una suite con due camere e due bagni. Quando entrammo rimanemmo a bocca aperta l'ambiente era accogliente e spazioso mentre la vista era assolutamente mozzafiato.

Fu lì che capii che non potevamo restare tutti con il muso per nulla

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Fu lì che capii che non potevamo restare tutti con il muso per nulla. Forse non sarei tornata più a Milano, o almeno non presto, quindi meglio godersela appieno. "Che meraviglia!" Esclamai gioiosa, loro mi guardarono come se fossi matta, io come risposta mi lanciai sul letto, e finalmente Emma sorrise e si buttò con me. Brian rimase accigliato per il nostro improvviso cambio d'umore, probabilmente io e Emma abbiamo avuto lo stesso pensiero. La sera, dopo esserci sistemati e cambiati (l'outfit immaginatelo come più vi piace) mangiammo nel ristorante dell'hotel. C'erano tutti piatti pregiati ma io che non ci capisco niente come i miei due accompagnatori presi un semplicissimo hamburger con delle patatine. Finito di mangiare andammo a farci un giro per Milano e dopo un po' che chiacchieravamo, si fece l'una. Ma invece di andare a dormire decidemmo di mangiare ancora (dei pozzi senza fondo). Trovammo per caso un ristorante di kebub e decidemmo di fermarci lì...

☆spazio autrice☆
Hellooo guyss, i'm back. Vi sono mancata? Scusate l'assenza, come promesso ecco i vostri capitoli♡

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