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Quel mattino Tsukishima era insolitamente in ritardo, e con ciò si intende che non era in anticipo, quando arrivò all'incrocio vide l'amico che lo aspettava
- Evento più unico che raro, Yamaguchi Tadashi è in orario -
Entrambi risero e iniziarono a  camminare verso la scuola. Yamaguchi si sentiva agitato nel dover rincontrare Yachi, l'occhialuto si accorse della sua agitazione
- Ti vedo su di giri, che succede?-
Il ragazzo sobbalzò, contento di poter raccontare cosa gli era successo e stupito del fatto che Tsukishima si fosse accorto di come stesse
- Non hai idea di cosa mi è successo ieri sera -
Tsukishima lo guardava in silenzio
- Quando sono tornato a casa mi ha scritto Yachi, e mi ha chiesto di incontrarci. Arrivato lì mi ha detto che gli piacevo, ti rendi conto?! Io piaccio a una ragazza -
Il ragazzo occhialuto rimase quasi paralizzato da quelle frasi, come se gli si stringesse il cuore, guardava l'amico sorridere e non volle far notare il suo umore, cercò quindi di sorridere anche lui
- Che bella notizia, ora hai una ragazza -
- Non è mica la mia ragazza, o almeno credo? Non lo so!-
Tra le chiacchiere avevano raggiunto l'ingresso della scuola, Tsukishima notò Yachi camminare a pochi metri da loro e si voltò verso l'amico dicendo
- va da lei, su-
Yamaguchi annuì imbarazzato e si avvicinò lentamente verso la ragazza. Tsukishima si sentì sollevato per un momento, odiava pensarlo ma in quel momento voleva solo toglierselo dai piedi, era sicuro che da quel momento in poi ci sarebbero state moltissime altre conversazioni simili a quella che avevano appena avuto e aveva bisogno di un po' di tempo per stare solo e metabolizzare a cosa andava incontro. Di certo non ne era felice, ma cosa poteva farci? Assolutamente nulla, poteva solo fingere di essere contento per il suo amico.
Yamaguchi si trovava con Yachi per quei pochi minuti che gli restavano prima dell'inizio delle lezioni, entrambi percepivano l'imbarazzo reciproco, nonostante ciò cercavano di parlarsi normalmente. Al suono della campanella i due ragazzi si salutarono frettolosamente per non fare tardi; sulla via per la sua classe il ragazzo pensò "Sei uno scemo Tadashi! Avresti dovuto baciarla!" Mentre si colpiva la fronte con la mano. Tsukishima era già seduto al suo posto, guardando la finestra, senza riuscire a togliersi dalla testa ciò che era successo quella mattina; quando vide il ragazzo entrare lo salutò scuotendo leggermente la mano rivolgendo di nuovo lo sguardo verso le nuvole. Si sentiva stupido: per certi versi era quasi arrabbiato con Yamaguchi, ma sapeva di non averne motivo, non gli apparteneva mica; durante il giorno non ci furono altre complicazioni, la vera sfida per Tsukishima arrivò al momento degli allenamenti, quando avrebbe dovuto vederli insieme; in quelle ore quasi ogni cosa iniziò a dargli sui nervi: ogni scambio di sguardi, ogni sorriso o risatina, ebbe quasi l'istinto di sbattere la testa contro il muro più e più volte, vederlo con un'altra era più estenuante degli allenamenti stessi. Sulla strada del ritorno c'era silenzio; Yamaguchi, nonostante fosse abituato allo Tsukishima silenzioso tentò comunque di assicurarsi che l'altro stesse bene
- Tutto ok Tsukki?-
L'altro rivolse lo sguardo verso l'amico, e senza cambiare minimamente espressione si limitò a dire
- Sì, sono solo un po' stanco -
- Oh, mi spiace, ascolta un po' di musica magari e poi quando arrivi a casa riposati -
Quella premura così genuina fecero quasi sobbalzare Tsukishima, che cercò di nascondere con una solita risposta fredda mentre indossava le cuffie, voltandosi però non riuscì a non nascondere un sorriso. Da tempo Tsukishima si stava chiedendo se l'affetto che provasse per Yamaguchi si limitasse alla semplice amicizia o a qualcosa di più; era certo di volergli più bene di chiunque altro conoscesse ma, d'altra parte non aveva idea di cosa significasse innamorarsi, in particolar modo di un maschio. Date tutte le emozioni che aveva provato in quella giornata, iniziò a convincersi che i suoi sentimenti andassero oltre all'affetto platonico
"Non c'era momento peggiore per rendersene conto"
Pensò quella sera mentre si trovava in camera sua, non aveva idea di come sarebbe andata avanti tutta la situazione, e il non saperlo lo stava uccidendo. Andò quindi a dormire cercando di ignorare il problema che si sarebbe ripresentato il giorno successivo

Jealousy [Tsukkiyama FF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora