"Cos'ho che non va?" Aveva pensato Yamaguchi sdraiato sul suo letto mentre osservava il soffitto, si ripeteva questa frase nella testa da un po' di giorni, non riuscendo a trovare nella sua ragazza i sentimenti forti che aveva invece sentito con Tsukishima qualche sera prima. Che voleva dire questo? Ripensava a tutto, a ogni sensazione, ogni sussulto, tutto ciò che gli era passato nel cervello da quando la conosceva. Al loro primo incontro, il ragazzo pensò immediatamente che Yachi fosse carina, ma non aveva mai pensato a dei sentimenti romantici verso di lei fino al momento in cui lei si era fatta avanti, se non si fosse mai dichiarata le sarebbe piaciuta allo stesso modo? Lo pensava e ripensava all'infinito, ricreava nella sua testa gli scenari di loro insieme, senza riuscire a provare nulla; nei loro gesti d'affetto c'era effettivamente un po' di emozione, ma era più che altro dovuto dal fatto che non aveva mai fatto questo con nessuno prima d'ora. Yamaguchi si diede due schiaffetti sulle guance per tornare alla realtà
" Sei solo uno scemo, hai desiderato questo per tutta la vita e ora che lo hai non ti va bene"
Disse a bassa voce nella camera vuota, tutto questo non era normale, ed era in qualche modo ingiusto verso Yachi, che provava qualcosa di sincero verso di lui. Quel mattino Yamaguchi era ancora intento a rimuginare sul cammino verso la scuola e, una volta arrivatoci, alla vista di Yachi quasi sbiancò per la paura, ancora completamente ignaro di cosa dover fare con tutta quella storia. Passarono un po' di tempo insieme, il ragazzo lo trovò piacevole ma, qualcosa mancava, non capiva bene cosa ci fosse che non andava: Yachi era una bella ragazza, gentile e simpatica, eppure non provava niente. Praticamente per tutto il giorno l'unico pensiero di Yamaguchi era solo uno: cosa significa effettivamente provare qualcosa per qualcuno? Gli sembrò un'idiozia pensare a tutto ciò, ma il suo dubbio era sincero. Il ragazzo dai capelli verdognoli tornò alla realtà solo al suono della campanella del termine delle lezioni, e con le idee ancora poco chiare uscì velocemente dalla classe ancor prima che Tsukishima potesse domandargli dove stesse andando; Yamaguchi si diresse velocemente verso l'aula 1-5 aspettando che Yachi uscisse da essa, pensare a ciò che stava per fare o dire gli faceva tremare le gambe.
In poco tempo la ragazza bionda uscì dalla classe e salutò Yamaguchi con un sorriso, il quale ricambiò tornando però quasi immediatamente ad un'espressione seria
- Ho bisogno di parlarti-
Le disse prima di iniziare a camminare verso un luogo meno affollato. Yamaguchi cercò di essere il più esaustivo possibile, sforzandosi di trovare le parole più giuste, anche se, non esistono parole giuste per chiudere una relazione di botto, a stento riusciva a guardarla negli occhi, quando gli cadde lo sguardo sui suoi occhi marroni li vide lucidi e tristi, gli si strinse il cuore sforzandosi di finire il suo discorso. Yachi si allontanò appena il ragazzo terminò di parlare, cercando di dire che andava bene senza scoppiare a piangere; quando fu abbastanza lontana Yamaguchi lasciò andare le lacrime, si odiava per ciò che aveva fatto, era solo e unicamente colpa sua e ne era pienamente consapevole
"C'è qualcosa di sbagliato in me, ho rovinato tutto senza motivo" Diceva nella sua testa, si sentiva mortificato ed incapace di amare, nonostante avesse passato poco tempo insieme alla ragazza, l'unica cosa che riuscì a pensare fu all'occasione che aveva appena buttato, quando mai avrebbe trovato un'altra persona che lo volesse? Gli tornò anche in mente di ritornare sui suoi passi e fingere che nulla fosse accaduto, e la vergogna di sé lo pervase nell'istante successivo "Sei stupido" Disse a bassa voce, si asciugò le lacrime con la manica dell'uniforme e camminò verso la palestra.
Alla fine degli allenamenti Yamaguchi aveva a stento parlato con qualcun altro della squadra, rimase silenzioso anche mentre camminava verso casa al fianco di Tsukishima, molto confuso dal comportamento del ragazzo; esitò a parlare e dopo aver camminato nel silenzio della sera parlò
- Tutto bene Yamaguchi?-
Al sentire questa domanda tirò un grande sospiro e si voltò verso l'amico sperando di non piangere di nuovo
- A dire la verità non molto, io e Yachi... Ci siamo lasciati-
Tsukishima non riuscì subito a trovare le parole, sorpreso e in parte contento di quanto aveva appena sentito, rimase di nuovo in silenzio per qualche secondo
- Non era per te-
Disse poi, accorgendosi un istante dopo di quanto sembrasse perfido ciò che era ppena uscito dalla sua bocca, non intendeva dire ciò, ma non fece in tempo a spiegarsi
- Che vuoi dire che non era per me? Cos'è? Non sono abbastanza fico per avere una ragazza?-
- Che stai dicendo?-
- Sei uno stronzo come al solito, pensavo che almeno avessi dei limiti-
Accecato dalla frustrazione e dalla tristezza Yamaguchi corse via ancor prima che il biondo potesse dire altro. Tsukishima rimase senza parole guardarlo andare via, seguirlo in quel momento sarebbe stato solo inutile, e si sentiva offeso nel sapere cosa Yamaguchi pensasse di lui, si avviò quindi velocemente verso casa, con la testa annebbiata da mille pensieri che cercava di affossare con la musica. Poche ore dopo il suo ritorno a casa la porta di camera sua si aprì improvvisamente, sua madre e Akiteru irruppero nella sua camera con l'aria agitata
- Kei hai saputo?!-
Scosse la testa confuso da ciò che stava accadendo
- Tadashi... ha avuto un incidente-
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Jealousy [Tsukkiyama FF]
Romance" ogni volta che una ragazza gli rivolge la parola e pensa che sia interessata a lui, lei lo tempesta di domande su Tsukki" Questa è la preoccupazione di Yamaguchi, le cose però sembrano cambiare quando la nuova manager sembra invaghirsi di lui. Tsu...