-Il risveglio-
Marzo, 1890.
Quando giunsi sul luogo di lavoro, di quella mattina così fresca e soleggiata, ricevetti la notizia che una giovane vittima di un assassino che cercavo da mesi, era riuscita a sopravvivere.
La ragazza di nome Olivia, aveva solo diciotto anni quando l'uomo che stavo cercando riuscì ad introdursi in casa sua, dove la picchiò e successivamente violentò.
<<Salve Thomas.>>, salutai il mio collega, giunto in ospedale poco prima di me. Si tolse il cappello.
<<La ragazza si rifiuta di parlare Sebastian.>>, il suo tono sembrò scocciato.
<<Perfettamente normale Thomas, dobbiamo farle capire che solo parlando sarà al sicuro.>>
Diedi una pacca sulla spalla al collega e lo invitai con me ad entrare nella stanza. Quella ragazza era irriconoscibile, i medici avevano fatto del loro meglio per renderla presentabile. A giudicare da come era ridotta, probabilmente si era servito di qualcosa per picchiarla, proprio come le altre vittime trovate.
Era passato un mese, pensavamo non sopravvisse, invece eccola, nonostante avesse "dormito" per tutto quel tempo. Tremava, non comprendeva cosa fosse successo, era spaventata perché ricordava bene chi fosse stata l'ultima persona che aveva visto prima di chiudere gli occhi.
<<Ciao Olivia, sono l'agente Sebastian Baxter.>>, le dissi con tono gentile e lei posò i suoi grandi occhi scuri sui miei. Tutte le vittime erano molto simili di aspetto:
-Capelli lunghi e scuri, leggermente mossi;
-Occhi anch'essi scuri e molto grandi;
-Pelle pallida;
-Minute.
Forse gli ricordavano qualcuno?<<S-So c-chi è l-lei...>>, balbettò e alzò con fatica il braccio per puntarmi contro il dito.
<<J-J-Jack l-lo s-s-sq-squartatore...r-ricorda?>>Un caso a cui avevo lavorato solo due anni prima e che non ero riuscito a risolvere in quanto gli omicidi svanirono di punto in bianco. Arrivai alla conclusione che lo stesso assassino fosse morto e chiudemmo il caso. Annuii alla domanda della ragazza, avevo lavorato a molti altri casi ed ero sempre riuscito a risolverli, ma il modus operandi di questo "Killer delle studentesse" non mi convinceva.
Ogni luogo di ritrovamento era diverso, ciò mi fece capire che non si limitava solo ad addentrarsi nelle abitazioni.<<Olivia, quello che ti ha fatto del male è ancora là fuori. Mentre tu ti trovavi qui ha commesso altri omicidi, è indispensabile che tu collabori con noi, in modo da chiudere questa faccenda e punirlo come merita.>>
Olivia, anche se con fatica, prese un respiro profondo. Si calmò piano piano e successivamente parlò ancora.
<<C-Cominci pure c-c-con le domande...>>
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Tornai a casa dopo aver raccolto le informazioni, era riuscita a descrivermi alla perfezione l'assassino. Osservai attentamente il bozzetto che venne disegnato mentre la ragazza parlava e cercava di ricordare meglio i dettagli.
Lo avrei fatto pubblicare già la mattina seguente, in modo che tutti sul giornale potessero vedere quell'uomo e fornirmi informazioni. Doveva esserci un testimone...qualcuno che lo aveva visto all'opera e che potesse aiutarmi.<<Così questo è il Killer delle studentesse>>, mi disse mia moglie mentre osservava attentamente il disegno. Mi lasciò un bacio sulla testa ed io non potei fare a meno di stringerla a me.
<<Ci sono tante cose che non mi tornano Beatrice...continua a cambiare il suo modus operandi. Non può essersi intrufolato nella casa delle vittime ritrovate vicino alle montagne, non avrebbe avuto il tempo per spostarle.>>
Mi passai la mano sul viso, ero così stanco e come ogni caso che dovevo risolvere, passavo costantemente la notte in bianco. Mi interrogavo e cercavo di pensare entrando nella mente dell'assassino.
<<Hai parlato con i famigliari non è così? Dove sono le informazioni raccolte?>>
Sbuffai.
<<Tasca destra della mia giacca.>>Beatrice andò a prendere il mio taccuino, lesse a bassa voce tutte le informazioni che avevo raccolto su quelle donne uccise, dopo di che fece una pausa. Guardò di nuovo il bozzetto prima di parlare.
La mia brillante moglie, con cui avevo risolto uno dei miei primi casi tanti anni prima: Il mostro di Manchester.
<<È un uomo di bell'aspetto Sebastian. Anche Margaret si avvicinerebbe a lui, se non avesse te come padre.>>, mi disse rivolgendomi uno dei suoi teneri sorrisi.
<<E a parte l'aspetto fisico che accomuna le vittime, la maggior parte sa cavalcare, visto? E se non fosse stato lui a portarle in quei luoghi?>>Guardai Beatrice poco dopo essermi ripreso il taccuino e aver letto io stesso gli appunti scritti sopra.
<<Forse finge di essere ferito o di non poter muoversi, avrebbe senso. Si serve di un cavallo, ma certo!
Ma come le convince? Come fa a non dare loro il tempo di scappare?>><<Come ho già detto prima, anche Margaret si avvicinerebbe a lui se tu non fossi suo padre.>>
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Il disegno del Killer delle studentesse fu pubblicato su tutti i giornali e messo in prima pagina. Tutti sapevano quale fosse il volto di quel mostro, ma dovemmo aspettare quasi un mese prima di riuscire a trovarlo.
Nessuno si fece avanti, ma non mi aspettavo che la persona che potesse offrirmi quelle importanti informazioni di cui necessitavo, fosse così vicina.
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Sebastian Baxter e "il killer delle studentesse"
Mystery / ThrillerSebastian, uomo di trentun'anni, deve trovare l'assassino che sta causando panico a Londra dopo Jack lo Squartatore.