-Amelia-

Novembre, 1889.

<<Buongiorno a tutti signori>>, salutai mentre mi sfregavo le mani per scaldarle. Faceva molto freddo e feci entrare in fretta mio figlio Aiden in centrale. Gli avevano assegnato il solito compito di passare una giornata al lavoro con il proprio genitore, esattamente come con Margaret volevo essere un esempio per lui e insegnargli a prendersi cura di sé stesso nonostante avesse solo otto anni.

<<Guarda guarda, abbiamo un nuovo agente qui>>, disse Thomas rivolgendo un sorriso ad Aiden e avvicinandosi a lui.
<<Sei cresciuto molto, ormai sei un ometto eh?>>
Gli diede un leggero colpetto sulla guancia e mi fece passare per accompagnarlo in ufficio. Ci togliemmo i cappotti e presi una sedia per farlo sedere accanto a me.

<<Papà quando usciamo?>>
Sospirai, era già annoiato.

<<Non abbiamo ricevuto segnalazioni figliolo, dobbiamo stare qui e occuparci dei fascicoli. Mi aiuti?>>

Sbuffò. Aiden era così diverso da Margaret, a lui piaceva passare direttamente all'azione e qualsiasi cosa lo costringesse a stare seduto e fermo lo annoiava. Solo un anno prima mentre indagavo sul caso di Jack lo Squartatore mi aveva chiesto più volte di portarlo con me, ma lo reputavo troppo piccolo e sensibile alla vista di quei cadaveri.
Quando lo sorpresi nella sua cameretta che leggeva i giornali con le foto pubblicate rimasi stupito, quelle immagini non lo toccavano. Aiden non aveva alcun tipo di reazione, era curioso e tentava di arrivare alla soluzione.
Gli dissi che non avrebbe mai risolto il mistero se si fosse limitato solo a guardare una foto, ma le sue parole mi gelarono il sangue:
<<L'assassino è un barbiere>>.
Non ci diedi peso, mi limitai a dirgli che si sbagliava eppure arrivai io stesso a quella conclusione, ma gli omicidi svanirono poco prima che potessi risolvere quel mistero.

Che dire di Margaret? Era sempre stata una bambina molto buona e gentile, si impressionava facilmente, possedeva un grande pregio come l'empatia e il solo pensiero di cosa avessero potuto subire le vittime la faceva piangere. Aveva avuto parecchi incubi durante l'indagine su Jack, diceva di vedere le vittime di quell'uomo nei suoi sogni e che la supplicavano di salvarle, solo che lei non arrivava mai in tempo...
Stava per compiere dodici anni e rimasi sorpreso quando mi disse che aveva intenzione di seguire le mie orme. Volevo renderla la donna più brillante di Londra.
Aveva una mente curiosa come Aiden ma dava peso anche alle piccole cose al contrario di lui, ogni cosa per lei poteva essere un indizio, sapeva di non fidarsi di nessuno e ciò a causa del trauma dell'uomo che quando era bambina aveva ucciso il piccolo Billie e tanti altri suoi amichetti. Grazie a lei e alla sua capacità di notare il più piccolo dettaglio, ero riuscito a catturare quel pezzo di merda, ma quando hai a che fare con un assassino purtroppo qualcuno viene sempre sacrificato.

Mentre sistemavo i fascicoli con mio figlio, Thomas si fiondò nel mio ufficio.
<<Dobbiamo andare, abbiamo ricevuto una segnalazione.>>
Aiden felice prese il suo cappotto ed uscì dall'ufficio senza nemmeno aspettarmi. Fuori dalla centrale vi erano un uomo e una donna.
La donna era disperata e mostrava la foto di una ragazza, la ventunenne Amelia era scomparsa e già stavo indagando su chi avesse violentato e picchiato pochi giorni prima Olivia. Come potevo indagare anche su una scomparsa?
<<Mia figlia era a casa ieri sera, le ho dato la buonanotte, ma stamattina non era lì. Non sappiamo dove si trovi.>>, disse la donna in preda ai singhiozzi.
<<Aveva un fidanzato?>>, domandò Thomas mentre raccoglieva informazioni. Aiden ascoltava curioso e mi prese la manica del cappotto.

<<Papà non è scappata e si tratta dello stesso che ha fatto male all'altra ragazza.>>
Gli accarezzai la testa, non ci diedi peso a suo tempo ma successivamente capii che aveva ragione perché Teddy aveva riconosciuto Olivia e le altre cinque ragazze rapite alcuni giorni dopo. Il suo corpo ormai in putrefazione fu trovato nella cantina, su una vecchia coperta e ancora legato. Anche lei era stata picchiata e violentata.

<<Come hai fatto ad introdurti nelle loro case?>>, chiesi a Teddy senza togliere lo sguardo dai suoi occhi. Gli stessi occhi di un demone.

<<È sufficiente usare quel bel faccino ed essere gentili Baxter, conquistare una donna è così facile. Tu sai perché non sono riuscito ad attirare a me quella ragazzina, non è così?>>

Mi schiarii la voce e ignorai la sua domanda. Non doveva sapere che Margaret fosse mia figlia.
<<Ora parlami di lei. Si chiamava Rosie e con lei hai cambiato modus operandi.>>

Lui sorrise nel vedere la foto di Rosie.
<<Volevo provare qualcosa di nuovo. Sai il teatro mi è sempre piaciuto e sono stato davvero un ottimo attore.>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03 ⏰

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Sebastian Baxter e &quot;il killer delle studentesse&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora