1. Fai del bene anche a chi ti ha fatto del male

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☕️ALLISON. ☕️

«Vaffanculo!» impreco.

Dico un sacco di parolacce, forse troppe, ma da quando un parroco mi ha detto che non sono peccato non ho più smesso.
Diciamo che da una ragazza così perfettina come me non ti aspetti di sentire certe parole but just a girl...

Comunque giusto per giustificarmi, questa che ho appena detto era per una buona causa:
I vestiti non entrano in valigia.
Dio che nervi!
E per la cronaca è un vero dramma.
Solo chi ha troppi vestiti potrà capirmi.
Ogni santa volta non ti sembrano mai abbastanza e continui ad accumulare fin quando capisci che lo spazio è terminato e che l'armadio sta per esplodere.
Questo pensiero mi fa sorridere.
E pensare che faccio la stessa cosa con le mie emozioni.
Accumolo tutto e poi esplodo.
Buffo, vero?

-No Allison, per niente!- mi rispondo.
Non fateci caso, parlo così tanto che spesso mi ritrovo a farlo da sola.

-Allison!- la voce di mia madre mi risveglia dal piccolo mondo che mi sono creata nella mia testa di minchia...
Quel parroco non doveva dirmelo.
Per niente.

-Si?!-
L'ho detto con il mio solito tono di voce pacato, odio le urla.

-Devi partire tra 4 ore e tu stai ancora finendo le valigie?- dice mia mamma arriciando il naso.
Luna Rossi, la donna più rompicazzo del pianeta.
Ovviamente è mia madre, figuratevi. 
Però il suo essere sempre ordinata e organizzata l'ho eredidato da lei.

-Ho ricontrollato se avessi tutto.- rispondo in maniera dolce rispetto al suo tono alto e chiassoso.
Odio discutere immaginate litigare.

Abitiamo a Roma.
Mamma è romana.
Io preferisco chiamarla "la città eterna" sono un'amante dell'arte, qualsiasi sua sfumatura.

Sto per trasferirmi a Londra, e per quanto io ami quella città, odio i cambiamenti.
Devo iniziare l'università.
(College per gli inglesi antipatici).
Preferisco la monotonia.
Gusti.

Una cosa positiva c'è:
Mia madre non ci sarà!

-A cosa pensi?- mi chiede mentre si siede sul mio letto ormai spoglio come il resto della mia stanza.
Indossa un tailleur nero e i capelli legati in uno chignon, quella donna è l'eleganza fatta a persona.
Lavora nella moda e si vede.

-Niente di particolare.- mento.
Sono un'ottima bugiarda.

-Il tuo autista sta arrivando, è meglio che porti le ultime cose di sotto.- si alza rapidamente e il suo volto ritorna con la sua solita espressione facciale.
Se dovessi definire mia madre con un solo aggettivo utilizzerei: gelida.
I suoi lunghi capelli neri, il suo sguardo vuoto, il suo fisico longilineo e la sua bellezza, nonostante i 42 anni, descrivono a pieno la sua personalità.

Non mi fa paura, mi fa pena.
Mi chiedo spesso come faccia a guardarsi allo specchio consapevole dei suoi errori.
Io a malapena riesco a guardarmi dopo quello che ho fatto...

-Hai capito ciò che ho detto Allison?- urla, stavolta più forte.
Il mio cuore si agita nel sentire quel tono di voce.

-Si, mamma.-
"Fai del bene anche a chi ti ha fatto del male."
Papà me lo diceva sempre.

Annuisce ed esce dalla stanza.
Lascio che Edward il nostro maggiordomo prenda gli ultimi bagagli e osservo per 'ultima volta la mia stanza.
Non provo nulla.
Nostalgia? No.
Rabbia? No.
Dolore? No.
Felicità? No.
Ansia? No.
Paura? No.
Tristezza? Zero.
Se devo essere sincera le mie emozioni funzionano in maniera differente, ma questo non cambia che questa camera io non l'abbia mai sentita mia.
Okay 4 anni sono tanti eppure lei ha visto solo il peggio di me e io odio far vedere il peggio di me. Mostra che anch'io sono una cattiva persona e papà diceva che non lo ero o meglio diceva che non dovevo diventarlo, mai.

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