La vita é una continua sofferenza che si genera tra un attimo di felicitá ed un altro. Da quanto tempo che non sono felice, una volta lo ero ma tutto é cambiato quando ho iniziato a frequentare il liceo. Non ricordo quasi piú che cosa si prova ad essere felici...anche perché ormai é una sensazione che non provo da tanto tempo. Quella mattina mi svegliai felicissima, indossai un paio di jeans chiari, una maglietta bianca e una camicia di seta rosa. Ricordo ancora che mia madre mi disse "tesoro sei stupenda, fai amicizia e non vergognarti", cercai di prendere alla lettera il suo consiglio ed entrai in macchina. Passai tutto il viaggio da casa mia al famoso 'Liceo' a mangiarmi le unghie e a canticchiare una canzone di Bob Marley che stavano passando in radio. Una volta arrivata mi incamminai vero l'entrata e vidi un gruppetto di ragazze (saranno state del terzo anno) fissarmi e scoppiare a ridere tutte insieme. Lí per lí feci finta di niente e cercai di non dare proprio importanza alle loro risate maligne, infatti continuai a camminare verso la mia classe. Guardai ogni minimo particolare di quella scuola, il soffitto altissimo, le pareti coloratissime, gli scaffali delle librerie, ogni singola aula, i quadri... e lí fui consapevole che avrei dovuto passarci ben 5 anni pieni, che avrei dovuto vederla quasi come una seconda casa. Ma come avrei potuto vederla tale? In una casa le persone si sentono a proprio agio, si sentono protette, si sentono sicure di se... Io in quella scuola mi sentivo solo piccola,brutta,uno scarto che nessuno avrebbe mai calcolato.
