Capitolo quattro:conoscenze

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April pov:Era la prima volta che confidavo tutte le mie paure e ansie ad una persona, che svuotavo il sacco e mi liberavo di quella voragine sul petto.
Ma sentivo che io e lui viaggiavamo sullo stesso meccanismo due anime corrotte, destinate a sopravvivere immezzo a tanta merda.
"April voglio la verità come stai?" Parlò scandendo parola per parola.
"Io sto bene. Capita solo, a volte, che mi venga quella voglia di farmi male, tanto male.
Capita solo a volte che mi venga quella voglia di morire.
Ma sto bene, va tutto bene" Mi presi una pausa per continuare ma venni interrotta dalla sua mano che si posò dolcemente sulla mia guancia provocandomi i brividi ed un sorriso che non riuscì a controllare.
"Si è fatto tardi, devi riposarti ti fa meglio" mi avvolse tra le sue forti braccia e mi sentí al sicuro.
Avremmo dormito lì sul prato rischiando di essere scoperti ma non c'è ne importava la notte era troppo per due fragili come noi e forse passarla insieme sarebbe stato il miglior modo per combattere i mostri.
Morfeo  non venne tardi, ma gli incubi non furono da meno, mi svegliai di soprassalto, alzandomi di colpo con il fiato corto e le lacrime agli occhi.
Fortunatamente non fui così tanto brusca da svegliare Orion che dormiva beatamente sul fianco o perlomeno era quello che dava a vedere.
Frugai rapidamente con le mani che tremavano nella borsa in tela che avevo portato con me per cercare la mia lametta, quando finalmente la trovai scoprí le gambe coperte dal leggero tessuto del pantaloncino di raso e la appoggiai sulla pelle candida cosparsa di vecchie cicatrici.
Presto tutto il dolore sarebbe passato ma appena provai a affondare nella carne una mano mi bloccò.
"April che cosa stai facendo?" Mi tolse rapidamente la lametta spezzandola senza nessuna fatica, poi prese il mio viso e con il dito mi asciugò pazientemente le lacrime che mi ricoprivano il viso. Poi si tolse la giacca e la poggió sulle mie spalle.
"Perché non mi hai svegliato?
Lo sai che non mi piace vederti sorridere con me e piangere da sola"
Mi guardò fisso negli occhi e per un attimo mi incantai a guardare le sue iridi chiare.
"Avevo paura di disturbarti" risposi con la voce spezzata dal pianto.
Lui sospirò e mi fece sedere sulle sue gambe, facendomi finire faccia a faccia con lui.
"April tu non sarai mai un disturbo per me" scostò una ciocca di capelli che mi si era posata sul viso.
"E prometto di stare qui finché non ti metti in testa che non sei un peso e che splendi" completò la frase lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 18 ⏰

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