PROLOGO

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POV FRANCESCO

24 Luglio 2024.

Mi sveglio con una strana sensazione di agitazione.

È una giornata come tante altre, ma qualcosa nell'aria mi dice che sta per accadere qualcosa di importante.

La pallavolo è tutto per me: non solo uno sport, ma una passione che mi guida da tutta la vita.

Ho iniziato a giocare da bambino, ispirato da mio padre e da allora non ho mai smesso di sognare in grande.

Per me, la famiglia è un pilastro fondamentale della mia vita.

Mio padre è stato il primo a insegnarmi i rudimenti della pallavolo e mia madre è sempre stata il mio più grande sostegno.

Ho anche una sorellina più piccola, Sarah, di dieci anni, che mi adora e con cui condivido un legame speciale.

Dopo essermi alzato, mi dirigo in cucina, dove trovo mia madre intenta a preparare la colazione.

Mi porge una tazza di caffè con il solito sorriso affettuoso.

"Ho un presentimento, mamma" le dico, sorseggiando il caffè.

"Sento che oggi succederà qualcosa di speciale!" Mia madre sorride, accarezzandomi la guancia.

"Forse è solo il tuo istinto da atleta, sai sempre quando è il momento di brillare" annuisco, ma non riesco a scrollarmi di dosso quella sensazione.

Mentre finisco di fare colazione, Sarah corre in cucina e mi abbraccia forte.

"Ehi, campione" dice con entusiasmo.

"Oggi hai una partita?" Sorrido e la sollevo in aria, facendola ridere.

"Non oggi, sorellina, ma prometto che la prossima volta verrai a vedermi giocare."

"Non vedo l'ora!" risponde Sarah, stringendomi in un abbraccio più forte.

Dopo colazione, decido di fare una corsa per schiarirmi le idee.

Correre sentendo la brezza marina è sempre stato il mio modo di rilassarmi e riflettere, mentre corro, i miei pensieri vagano verso la pallavolo, la mia più grande passione.

È stato un lungo viaggio per arrivare dove sono ora.

Ho iniziato a giocare da bambino, ispirato da mio padre che era sempre stato un discreto giocatore locale.

Passavo ore ed ore a praticare i fondamentali, perfezionando ogni movimento.

Non è stato facile: le sconfitte, le delusioni e i sacrifici hanno fatto parte del mio percorso, ma ogni volta che cadevo, mi rialzavo più determinato di prima.

Una volta rientrato a casa, trovo mio padre ad aspettarmi sulla veranda.

"Hai ricevuto una chiamata importante mentre eri fuori" mi dice con un sorriso che tradisce un'emozione trattenuta a stento.

Lo guardo, confuso.

"È dalla federazione italiana di pallavolo, hanno detto che dovevi richiamarli subito."

Il cuore inizia a battere forte, così corro in casa e afferro il telefono, le mie mani tremano mentre digito il numero.

Dopo pochi squilli, una voce familiare risponde.

È il coach della nazionale.

"Checco, abbiamo deciso di chiamarti per rappresentare l'Italia alle Olimpiadi.

Oltre la Rete: Un Sogno PariginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora