«Tu ‘n m’ascolti mai, è questa ‘a verità»
«Manu, credimi, se avessi potuto avrei detto di no, ma…è mio padre, e sai che non capita spesso e-»
«Vabbè, vabbè. Divertite, Simò»E riagganciò.
***
Era trascorso un anno da quando Manuel e Simone, a vicenda, si erano salvati mentre le loro gambe penzolavano al di là del ponte, verso il fiume.
Era stato un anno ricco di cose belle, di passi avanti.
Entrambi avevano iniziato un percorso terapeutico, Manuel aveva trovato – con non poca fatica – un nuovo lavoro e Simone era riuscito ad instaurare, di nuovo, un rapporto con suo padre.
E poi, c’era la loro vita insieme.
Le lunghe passeggiate per le strade di Roma, i pomeriggi trascorsi insieme a studiare – anche se frequentavano due diversi corsi di studio – le domeniche al mare e, soprattutto, le infinite chiacchierate seduti sul muretto che delimitava Ponte Milvio.
Ché nel luogo in cui avevano entrambi pensato di porre fine alle loro vite, Manuel e Simone ci erano tornati spesso.
Era diventato il loro posto, ché il loro amore aveva cancellato ogni ricordo brutto legato a quella sera e l’aveva sostituito con il suono delle loro risate.
Era diventato il loro posto e, giusto un paio di giorni prima, Manuel aveva scritto con un pennarello indelebile le loro iniziali proprio per ricordarlo.
Al mondo e a loro stessi.
Qua t'ho amato e qua voglio ribadittelo, gli aveva detto, prima di farlo girare ed imprimere le loro iniziali su quel muretto.
Era trascorso un anno da quel giorno che, entrambi, consideravano il più bello della loro vita.
Un anno preciso.
E per quel giorno – il giorno del loro anniversario – Manuel aveva preparato una fantastica sorpresa.
Ed era impaziente.
Impaziente e felice.
Impaziente e felice ma ignaro di ciò che, invece, sarebbe accaduto.
***
«Amò, domani mattina te passo a prende alle dieci e mezza, fatte trova’ pronto»
«Ecco, Manu…a proposito di questo»
«’E dieci e mezza so’ troppo presto? Potemo fa’ pure alle undici, ‘n ce stanno problemi, e-»
«Manuel, il problema non è l’orario»
«E allora? Che c’è?»Non aveva idea di come dirglielo, Simone.
Ché sapeva quanto Manuel ci tenesse a festeggiare il loro anniversario, ed era un desiderio, certamente, condiviso.
Ma quando era arrivata la richiesta di suo padre di trascorrere tutto il giorno insieme e di andare, la sera, al concerto dei Negramaro, Simone non aveva saputo dire di no.
Aveva trascorso anni ad elemosinare l’affetto di suo padre, e ora che quest’ultimo, spontaneamente, aveva deciso di dedicare delle attenzioni a suo figlio, Simone ne era rimasto così felice da dimenticare qualsiasi altra cosa.
Anche il loro anniversario.
Anche quella sorpresa della quale Manuel non smetteva di parlare da giorni.«Ehm…vedi Manu, è che…mio padre…»
«Tu’ padre? Daje Simò, me stai a mette ansia»
«Mio padre ha organizzato una gita per domani, e…e poi un concerto, la sera, e tu sai com’è, com’era, il mio rapporto con mio padre e non…non ce l’ho fatta a dirgli di no»
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Salto nel vuoto, vieni con me?
FanficManuel e Simone si incontrano per la prima volta un attimo prima di cambiare drasticamente il loro destino.