Una volta riposata, Cloè lasciò l'infermeria, e ricordandosi la strada, arrivò in sala grande. Il fratello gli fece segno, e andò a sedersi accanto. "Giornata pesante?" chiese e Cloè annuì. Una volta che si riempì il piatto, iniziò a mangiare. Intorno a lei, tutti i ragazzi parlavano, rendendo la sala grande piena di voci, anche la tavolo docenti si chiacchierava. "Cloè, dopo ti va una partita a scacchi?" chiese il fratello, ma la sua voce arrivò lontana. Cloè aveva le orecchie tappate e quando chiuse gli occhi, vide due occhi rossi guardarla, poi un ghigno e quando riaprì gli occhi, si trovò stesa per terra, con le mani sul viso. "Cloè...mi senti?" chiese la voce del Preside, e la ragazza lo guardò, prima di svenire.
Al suo risveglio, si accorse di trovarsi in infermeria, e al suo fianco c'era il fratello. "Sei sveglia" disse aiutandola ad alzarsi con la schiena. "Cosa..." "Sei svenuta, ma prima hai avuto un attacco di panico, urlavi di vedere del rosso e poi sei svenuta." raccontò il fratello e Cloè ricordò gli occhi rossi. "Io, ho visto due occhi rossi e un ghigno...non so di chi era il volto...ma era cattivo" spiegò e vide il fratello sbiancare. Non riuscì a chiedere nient'altro, poiché in infermeria arrivò il Preside. Cloè raccontò la stessa storia, e il Preside rispetto al fratello, non si sconvolse. "Faccio alcune ricerche, e ti aggiornerò." disse prima di andare via.
"Harry...cosa succede?" chiese e il fratello, passò a raccontargli della sua storia, e di quello che stava avvenendo nel mondo magico. "Quindi...quello potrebbe essere...lui?" chiese e vide il fratello annuire. "Anche con me, ha contatti...ma penso che con me non lo faccia di proposito..." aggiunse e Cloè lo guardò "Cosa vuole da me?" ma a quella domanda Harry non seppe rispondere. Poco dopo, l'aiutò a dormire, e una volta che la sorella si addormentò, lascò l'infermeria. Una volta nel dormitorio, tranquillizzò gli amici e andò a sua volta a dormire. Il mattino seguente, in infermeria Cloè vide i genitori. "Mamma, papà" disse a mo' di saluto. "Piccola, come ti senti?" "Bene mamma, penso che sia stato lo stress" rispose alzandosi e si passò una mano dei capelli. "Sai, è così strabiliante vedere come vi somigliate" disse James guardando la figlia e la moglie. "Due gocce d'acqua" aggiunse. "Anche tu ed Harry vi somigliate." disse Cloè guardando poi il vassoio con la colazione.
"Harry mi ha raccontato della sua storia...." disse quando finì di mangiare il toast. "Cosa...ne pensi?" chiese il padre porgendogli il succo d'arancia "Che non merita tutte quelle cose...ne essere trattato come un criminale." rispose bevendo il succo "Io dico...ha salvato questo mondo tre volte, e ancora che gli danno contro...cosa pretendono da un ragazzo di quindici anni? La pace nel mondo?" rispose con una nota di fastidio nella voce. "Si, lo pensiamo quasi tutti, ma davanti alla paura, è più facile girare il viso altrove. Voldemort, non è da sottovalutare" rispose il padre "Beh...si è fatto sconfiggere da un ragazzino...io penso che non sia poi così forte. Lui ha chi lo segue, e allora pensa di esserlo, mentre Harry è solo e lo ha affrontato senza paura. Quindi, chi ha più forza è Harry, Voldemort si nasconde dietro agli altri." rispose Cloè al padre.
"Sai, sono d'accordo con il suo pensiero, signorina" disse la voce del preside. Cloè gli sorrise. "Sono venuto qui con delle risposte." e poi si sedette sulla sedia, chiuse le tende e mosse la bacchetta. "Nessuno ci sentirà." disse prima di iniziare a parlare. Gli raccontò della profezia che legava suo fratello a Voldemort. "Io..cosa c'entro?" chiese al preside "La profezia continua. E riguarda te. Per la profezia, tu sei designata come compagna di Voldemort. Penso he chi ti abbia rapito, aveva intenzione di portarti a lui, ma non fece in tempo. Temo che quando Voldemort divenne solo anima, abbia abbandonato il piano, e ti ha lasciato fuori all'orfanotrofio." spiegò e Cloè si sentì inorridire. "Io...compagna di quel mostro...meglio morta" disse scuotendo il capo. "Non accadrà, ovviamente. La profezia, non deve importare te ed Harry, non è detto che si avvererà. E poi, hai la protezione di tutti quanti noi, non ti accadrà nulla." rispose il preside, e Cloè fu più rilassata.
"Anche se temo, che tu debba prendere lezioni di Occlumazia. Tuo fratello lo farà insieme al professor Piton, mentre tu.." "Sirius, Sirius è bravo" si intromise James "Sirius sia." e poco dopo andò via. "Penso che sia troppo...le lezioni, l'Occlumazia...non penso di farcela" ammise e si calmò dopo le parole rassicuranti dei genitori. Quando l'infermiera decise che stesse bene, poté lasciare l'infermeria. I genitori andarono via, mentre lei si dirigeva verso il primo piano, dove il preside gli disse che avrebbe ripreso le lezioni private. Lì, incontrò il docente di Pozioni. "Lei non insegna pozioni?" chiese curiosa "Si, ma il professor Silente, mi ha chiesto di insegnarti anche Difesa contro le arti oscure, visto che la nuova docente...lascia a desiderare." spiegò e poi entrarono in un aula. "Come prima lezione, imparerai l'incantesimo di disarmo." spiegò e dopo che usò un manico per mostragli di cosa si trattasse, Cloè ne fu affascinata.
Due ore dopo, uscì dall'aula con il bagaglio culturale più appesantito. Una volta scesa al primo piano, incrociò Malfoy che appena la vide, si avvicinò. "Cloè, ciao" disse e Cloè alzò la mano a mo' di saluto. "Dove sei diretta?" chiese subito dopo "Al campo di Quiddich, mi hanno detto che avrò lì la prima lezione di volo" rispose guardando l'orario delle lezioni private, dopo Volo avrebbe avuto Incantesimi e dopo ancora Astrologia. "Vuoi che ti accompagni?" chiese e la ragazza annuì. Nel tragitto, Cloè era combattuta dal chiedergli perché fosse così "selettivo". "Ce qualcosa che ti turba?" chiese il biondo capendo i suoi pensieri. "Si...ho sentito cose su di te..." disse fermandosi e guardando il ragazzo. "Immagino non belle" e Cloè annuì "Tendenzialmente, non sono ben visto. Il mio umorismo, le mie battutine perfide, non vengono colte." rispose fermandosi a sua volta "Beh...sei anche razzista..." aggiunse Cloè guardandolo "Sono idee della mia famiglia, mettiamola così. Quando cresci in un ambiente con ideologie ben definite, finisci per assimilarle. Uscirne non è facile, significherebbe mettersi contro la tua famiglia." spiegò, e Cloè sentì una nota di malinconia nella sua voce.
"Non sei cattivo, ma sei portato a farlo." riassume la rossa e il biondino annuì. "Hai compreso in fretta" "Si...diciamo che non è difficile capire quello che vuoi dire..." rispose arrossendo appena, e riprese a camminare. Una volta arrivati al campo, Draco la salutò e quando fece ritorno al castello, era incuriosito -ed attratto- dalla ragazza. Cloè, quella lezione di Volo andò alla grande, la docente gli aveva detto che era portata per volare, e quando andò via, fu soddisfatta. Una volta arrivata vicino al castello, vide o meglio sentì, un fruscio provenire dalla foresta. Incuriosita, si avvicinò al suono e quando arrivò a pochi passi, scoprì che non c'era nulla. "Strano" sussurrò e tornò al castello. Dentro la foresta, una figura guardava la ragazza allontanarsi, bramoso di possederla.
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L'arma segreta: Cloè Lily Potter. [Harry Potter Fan Fiction]
FanfictionQuinto anno, il Mondo Magico contro Albus Silente ed Harry Potter. Mangiamorte in fuga, ritorno del Signore Oscuro. Il Mondo Magico non se la passava bene, proprio no. Chi avrebbe mai potuto mettere fine a quelle disgrazie? Harry Potter? L'Ordine d...