(2) Sorting Hat, Pianfull Memories.

36 3 0
                                        

Un'ora dopo, la famiglia Potter fu raggiunta nuovamente dal professor Silente. "Ora, dobbiamo scoprire a quale delle quattro case, apparterrai" disse prendendo con cura da uno scaffale, il Cappello Parlante. Il padre gli spiegò cos'avrebbe fatto, e Cloè fu curiosa di scoprire come funzionava quel capello. Il Preside posò il cappello sul suo capo, e sentì la voce gracchiante del cappello parlargli. "L'ultima Potter, finalmente ho modo di conoscerti. Sono sempre stato curioso, di scoprire la figlia di James e Lily, dove fosse finita. Dentro di te vedo tanta sofferenza, ciò che hai affrontato non gli hai permesso di cambiarti. Il tuo cuore è puro, più di chiunque altro. Sento che hai molto da dare, hai tutte le qualità che le quattro case prediligono. Una scelta, non facile" sentì sussurrare nella sua mente la voce del cappello. 

Cloè si morse l'interno guancia, non si spiegava come quel cappello sapesse di ciò che aveva subito anni addietro, ne di ciò che l'aveva ferita tre anni prima. Strinse le mani alla sedia e cercò di non piangere. "Sei forte Euphemia, se coraggiosa, tenace, ti rialzi sempre. La casa che fa per te, è decisamente GRIFONDORO" urlò l'ultima parola e Cloè vide il fratello e il padre esultare. Silente, gli tolse il cappello dalla testa e chinò lo sguardo. Ora, senza la visiera ampia del cappello, non gli nascondeva più gli occhi lucidi. Pochi secondi dopo, sentì le braccia della madre stringerla, e piangere fu inevitabile. 

Lily, ammonì con lo sguardo il figlio ed il marito, si era subito resa conto che la figlia stesse poco bene. Si avvicinò e la strinse, sapeva che era la cosa giusta da fare, ed aveva ragione. La figlia, si lasciò andare ad un pianto liberatorio. Si chiese, cos'avesse vissuto la figlia per tanti anni, da renderla così fragile. "Mamma..." sussurrò la ragazza alzando il viso bagnato dalle lacrime "Dimmi tesoro" Cloè si morse il labbro inferiore e si asciugò il viso "Scusami...io non dovevo piangere...accetterò qualsiasi punizione tu voglia darmi" disse abbassando il capo. Quelle parole freddarono non solo Lily, ma anche James ed Harry. "Piccola, perché mai dovrei punirti?" chiese Lily con la voce ferma, senza lascia trapelare nulla. "Non..si usa così? Non si viene picchiati per aver avuto la debolezza di piangere..?" chiese la ragazza, e James per poco non ebbe un mancamento.

"Piccola, quando eri all'orfanotrofio, ti punivano?" chiese la madre con quanto più tatto possibile. "Si...non si usa anche qui?" chiese alzandosi dalla sedia, sempre più curiosa. "No...qui non picchiamo mai per punire...al massimo mettiamo in punizione, ma mai si usa a violenza..." rispose la madre. "Oh...quindi non userai il bastone per colpirmi?" e di nuovo quelle parole freddarono tutti, anche il Preside. "No..." sussurrò la madre, sconvolta da quelle rivelazioni. "Cloè" la chiamò il preside "Ti va di raccontarci della tua vita all'orfanotrofio?" chiese dolcemente. "Si...non ci sono problemi" rispose tornando a sedersi. "I ricordi partono da quando avevo cinque anni, prima ho un vuoto. Quindi parto da lì." Premise e poi tornò a parlare "Ricordo che, la prima volta che chiesi alla direttrice dell'orfanotrofio delle mie origini, non rispose, disse solamente che non dovevo fare domande. Insistetti, e mi trovai chiusa nello stanzino del suo ufficio. Uscì solo sei ore dopo, e andai a letto senza cena." raccontò notando di come gli adulti la guardavano tristi. 

Ad Harry gli si strinse il cuore e gli prese la mano. "Le punizioni sono continuate nel corso degli anni. Man mano che crescevo, cambiavano. Se prima venivo chiusa nel ripostiglio, non appena ebbi dieci anni, mi toccava pulire le latrine dello stabile...fino a che non fossero pulite, senza acqua ne cibo. Fino a quella punizione, mi andava ancora bene..poi...tre anni fa..." e lì le parole gli morirono in gola e si strinse la maglia tra le mani. "Cosa..successe tre anni fa?" chiese il padre dolcemente, Cloè lo guardò e il sorriso rassicurante che aveva suo padre, la spinse a parlare. "Tre anni fa...mentre ripulivo le stanze degli altri ragazzi...nella stanza di un ragazzo più grande di me, trovai della droga...ne feci parola con la direttrice e la direttrice punì il ragazzo, non so come, ma so che quella stessa sera, mi trovai il ragazzo nella mia stanza..." raccontò e la sua mente, gli fece rivivere quel momento. "Lui era arrabbiato...diceva che non si faceva la spia, e che chi la faceva doveva essere punito...quella sera mi inietto dell'eroina nel braccio e...si approfittò di me...tutta la notte" continuò e la maglia ormai veniva torturata dalle sue mani. 

Nessuno fiatò. Erano tutti scossi da quel racconto. Harry, prese le mani della sorella e le strinse dolcemente. "Ora sei qui, con la tua famiglia. Nessuno qui, ti farà del male. Non ci saranno punizioni, né violenze. Qui, sei al sicuro, te lo prometto" sussurrò e Cloè alzò lo sguardo, guardò il fratello e lo abbracciò, piangendo per una seconda volta. All'abbraccio si aggiunsero i genitori, e dopo che Silente chiese ad Harry di far visitare alla sorella il castello, chiesero al Preside di prendere dei provvedimenti. "Andrò io stesso, vi prometto che Cloè avrà giustizia." disse solenne l'uomo e poi li congedò. 
Intanto, Harry aveva fatto visitare alla sorella la Torre di Grifondoro, dove avrebbe vissuto. "Questa è la mia stanza, che divido con altri quattro ragazzi" disse facendola entrare nella stanza, e la ragazza guardò ogni particolare. Il letto di suo fratello era quello meno messo peggio. Si avvicinò e prese un maglione che stava steso sul letto. "Posso...metterlo?" chiese guardando il fratello, che annuì. 

Cloè indossò il maglione, e sentì il profumo del fratello inebriare il suo naso, si strinse nel maglione e sorrise. Quello era il maglione del fratello, e si convinse sempre si più che non stava sognando. Harry si avvicinò e l'abbracciò. "Ora staremo per sempre insieme. Non permetterò a nessuno di portarti via da me" disse e Cloè non poté che essere felice di quelle parole. Pochi minuti dopo, Harry la portò al pano terra, dove si trovava l'ingresso e la Sala Grande. "Qui, ci riuniamo per la colazione, il pranzo, e la cena. Alcune volte, ci si può anche studiare, o passare il tempo con gli amici" spiegò e Cloè diede una sbirciatina e notò che alcuni la guardavano. "Ora andiamo al mio posto preferito, il campo di Quiddich" e nel tragitto, Harry spiegò alla sorella cosa fosse e quando arrivarono sul campo, Cloè sorrise. Era tutto così colorato, così vivace. 

"Ti andrebbe di fare un giro sulla mia scopa?" chiese il fratello indicando quella che doveva essere la sua scopa. "Uhm...non mi farai cadere...vero?" chiese e Harry scosse il capo. Il corvino aiutò la sorella a salire sulla scopa, e Cloè si tenne stretta al fratello. Sentiva il vento nei capelli e quella sensazione di volare, gli piacque. Quando tornarono con i piedi sul terreno, Cloè chiese se poteva imparare, e il fratello gli disse che avrebbe avuto modo di recuperare tutte le materia, tra cui anche volo. A pochi passi, Lily e James guardavano i figli. "Ora siamo al completo." disse James alla moglie che annuì e si strinse al marito. La famiglia era al completo. 

L'arma segreta: Cloè Lily Potter. [Harry Potter Fan Fiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora