Era una mattina grigia e tempestosa quando ricevetti la notizia che cambiò tutto.
Avevo appena finito di sistemare la mia stanza e raccogliere i miei disegni sparsi ovunque, quando il suono improvviso del campanello mi fece sobbalzare. Non aspettavo nessuno. Scesi le scale di corsa, con il cuore che già batteva più forte, e trovai Marlene sulla soglia, il viso illuminato da un sorriso misterioso.
«Sofia, c'è della posta per te!» disse, porgendomi una busta grande, di un giallo intenso. Il timbro sulla parte frontale mi tolse il fiato: NYU.
Rimasi immobile, incapace di capire. Il cuore cominciò a martellarmi nel petto.
«Non ho mai fatto domanda...» sussurrai, confusa, mentre la mente correva veloce alla ricerca di una spiegazione. Marlene mi osservava, curiosa, ma non disse nulla. Aprii lentamente la busta, con le mani che tremavano."Siamo lieti di informarla che lei, Sofia Luna García, è stata ammessa alla NYU."
Le parole mi esplosero dentro. Erano lì, nere su bianco, reali. Le lacrime iniziarono a scivolare sulle guance senza che riuscissi a fermarle. Marlene mi abbracciò stretta, ma dentro di me una sola domanda bruciava: Chi lo aveva fatto per me?
Poi lo capii. Gabriel. Solo lui avrebbe potuto.
Non persi tempo. Uscii di casa di corsa, senza spiegazioni, salii in macchina e guidai fino al suo appartamento. Il cuore mi batteva così forte che pensavo potesse tradirmi. Quando suonai il campanello, la porta si aprì quasi subito. E lì, davanti a me, c'era lui.
Gabriel.
Per un attimo, il mondo smise di girare. Era sempre lui, ma diverso. Più stanco, più distante.
«Sofia...» mormorò, sorpreso. Nei suoi occhi c'era una tristezza che mi spezzò il fiato.
«Mi hanno ammessa alla NYU, ma io non ho mai fatto domanda... sei stato tu, vero?» Le parole mi uscirono di bocca da sole, impazienti, cariche di emozioni che non sapevo nemmeno nominare.
Lui annuì. «Volevo che avessi la tua occasione. Ho mandato i tuoi disegni, scritto la domanda, fingendomi te. Perché tu meriti di brillare, Sofia. Lo sapevo da sempre.»
Mi venne da piangere di nuovo, ma restai in silenzio. Avevo tanto da dire, e nessuna parola abbastanza forte.
Poi lui si avvicinò, sfiorò il mio polso con la mano, con una delicatezza disarmante. Il suo tocco mi accese la pelle.
«Sofia...» sussurrò. «Possiamo dirlo per l'ultima volta? Ti prego.»
Lo guardai. Nei suoi occhi c'erano le nostre notti, i nostri segreti, il nostro amore che non aveva retto il peso della realtà.
«Ti amo, Rapunzel» disse, con la voce incrinata.
«Ti amo anche io, Gabriel» risposi. E le nostre labbra si cercarono come l'ultima volta, il bacio saporito di lacrime e malinconia. Fu dolce e crudele, struggente e inevitabile. Un addio mascherato da amore.
Quando mi staccai, lui mi sfiorò la guancia. Chiusi gli occhi, cercando di trattenere il respiro, ma un singhiozzo mi scappò.
«So che forse non conta più, ma io... non ti dimenticherò mai.»
Poi mi voltai e uscii. Chiusi la porta dietro di me. Con lei, chiusi anche un capitolo della mia vita.
La strada verso casa fu lunga, silenziosa, bagnata dalle lacrime che non riuscivo a fermare. Ma nel dolore, una sola certezza: avrei ricominciato. Gabriel era il mio passato. Il futuro mi stava aspettando.
La NYU sarebbe stata la mia nuova casa. E forse, un giorno, avrei capito se lasciare andare fosse stato un atto di coraggio o di perdita. Ero consapevole che Gabriel che lo volessi o meno , avrebbe fatto parte della mia vita per sempre.Ma per ora, l'unico modo per guarire era camminare avanti, pensando solo a me. Anche con il cuore a pezzi.

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𝐄𝐍𝐃𝐋𝐄𝐒𝐒 || 𝐕𝐎𝐋𝐔𝐌𝐄 1
Roman d'amourSofia García è una ragazza di soli 17 anni , stata abbandonata in tenera età davanti alla fondazione "Casa de los Sueños" ha vissuto la sua intera infanzia circondata da persone che la facevano sentire costantemente fuori posto. Fino a quando una fa...