FREMITI 🥵

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L'orologio segnava le nove e trenta quando entrai nella grande cucina.
Il sole era già alto, la domenica potevo dormire un po' di più e la cosa mi piaceva. Era una bella giornata, il sole filtrava dalle tendine a fiori delle finestrelle di cucina. Una bella domenica di inizio ottobre, l'aria era fresca ma il sole ancora scaldava. Mia zia Mirta stava sfornando l'ennesima torta. La tavola era colma di dolci vari e tutto ciò che poteva rendere la colazione un'esperienza indimenticabile. Mio zio era seduto, immerso nel suo amato giornale. Tutto era tranquillo, c'era una gran pace. Mi piaceva. Stavo bene.
《Buongiorno a tutti!》pronunciai.
《Buongiorno a te, cugina》disse Leo alle mie spalle. Mi diede in bacio sulla guancia prima di dirigersi al grande tavolo.
《Buongiorno tesoro》 disse mio zio.
《Buongiorno Lolly》disse mia zia con la sua solita allegria. Mi venne incontro e mi abbracciò.
《Siediti tesoro, ho appena sfornato una torta di mele》 disse, facendomi l'occhiolino. Era la mia preferita, lei lo sapeva e la domenica me la preparava spesso. Presi posto accanto a Leo. Aveva lo stesso sorriso di mia zia e mi tranquillizzava un sacco, gli volevo un gran bene.
《Allora, quali sono i programmi per questa domenica??》disse Leo. Mio zio abbassò il giornale guardandolo. Mia zia si voltò ed io lo guardai mentre stavo per addentare la mia amata torta di mele.
《È un po' che non passiamo del tempo insieme e questa potrebbe essere l'occasione giusta!》aggiunse lui. Leo era dolce, amava la famiglia in modo profondo, rispettoso... niente a che vedere con quel diavoletto del gemello! Scacciai il pensiero e continuai a mangiare.
《È una bellissima idea!》disse mia zia con entusiasmo.
《Potremmo fare un pic-nic al lago》disse mio zio.
《Perfetto!! Magari ci scappa anche un bagnetto!Vado a prepararmi!》disse Leo che poco dopo corse su per le scale.
《Che ne dici Lolly??》chiese mia zia.
《Riguardo cosa?》domandò Marghe entrando in cucina, seguita da due occhi verdi attratti dalle mie gambe nude. Guardai altrove, non mi avrebbe rovinato la domenica.
《Andiamo tutti al laghetto per un pic-nic e una giornata tutti insieme!》disse mia zia mentre stava preparando alcuni panini.
《Una bellissima idea!! Magari riusciamo a fare anche un bagnetto!》disse entusiasta Marghe, fiondandosi poi su per le scale. Sorrisi, lei e Leo erano davvero simili.
Poi mi avvicinai a mia zia per darle una mano.
《Tu sei dei nostri?》chiese mio zio ad Ale.
Lui mi guardò, sentivo il suo sguardo bruciare sulla mia pelle. Che fastidio!
《No, ho altri impegni per la giornata!》disse lui.
'Fantastico' pensai.
《Vado a prepararmi》dissi a mia zia per poi dirigermi verso la mia camera.
《Vai pure, ci vediamo tra poco fuori》aggiunse lei.
Una volta in camera preparai una borsa con tutto il necessario. Poi misi sul letto un costume a fascia, un paio di shorts di jeans e una canotta bianca. Indossai il costume e i pantaloncini, poi mi specchiai. Avevo un buon rapporto con il mio corpo, mi piaceva. Guardai come mi stavano gli shorts.
《Sei una visione, bambina!》una voce alle mie spalle.
Dallo specchio vidi Ale appoggiato alla porta.
Feci per prendere la canotta, ma lui, velocissimo, mi fu dietro.
Portò le mie braccia dietro di lui. Inarcai un po' la schiena, il mio petto sobbalzò in avanti.
《Lasciami!! Ti ho già detto di non toccarmi!! Tutto questo è ridic...》non terminai la frase.
《Guardati, bambina, guarda quanto sei bella》disse al mio orecchio mentre con una mano mi spostò i capelli.
《Non sono una bambina... ho quasi 19 anni...》dissi
《Sei una bambina perché preferisci chiudere gli occhi e non vedere chi sei realmente...》aggiunse, mentre la sua mano percorreva, sfiorando, il fianco fino ad arrivare ai miei shorts.
《Io so bene chi sono...》dissi guardando nei suoi occhi attraverso lo specchi davanti a me.
《Sei una bambina perché fingi che tutto questo non ti piaccia... ma con me non puoi fingere, io capisco e sento il tuo desiderio... la tua voglia...》disse a bassa voce. I miei shorts caddero ai miei piedi. Le sue mani erano ora sui miei fianchi che giocavano con i laccetti del costume. Le sue mani?! Se erano sui miei fianchi, chi teneva le mie dietro la schiena?!? Nessuno. Continuavo a tenere le mie mani dietro la schiena volontariamente. Volevo farlo. Perché? Non capivo. I miei sensi erano come annebbiati. Il mio corpo non era indifferente al suo tocco, ma era sbagliato. Mi piaceva tutto ciò e mi faceva schifo allo stesso tempo. Lui mi sorrise con sguardo lussurioso. Con le sue mani mi spinse ancor più attaccata al suo corpo. Potevo sentire la sua eccitazione. Le sue mani accarezzarono i miei fianchi fino al collo. Con una mano impugnò i miei capelli come in una coda portandomi ad appoggiarmi alla sua spalla. Con l'altra sfiorò il mio seno, coperto dal costume. Con il dito ne percorse il perimetro. Sentivo crescere l'eccitazione, i miei capezzoli indurirsi.
《Devi solo lasciarti andare... al piacere》sussurrò mentre entrambe le sue mani furono sul mio seno.
《Siamo fuoco, desiderio, passione, siamo uguali... bambina》sussurrò. Con un gesto deciso abbassò la fascia, i miei seni, la mia terza, uscì donandosi completamente alla sua vista.
Sospirai, volevo dire qualcosa ma le parole non uscivano. Il mio corpo era tutto un fremito. Chiusi gli occhi come a non voler vedere.
《Sei una visione, bambina》disse mentre le sue mani cominciarono a palpare i miei seni dolcemente, lentamente.
《Guardati. Ora.》disse.
Aprii gli occhi, lui mi guardava come se stesse guardando ciò che di più bello i suoi occhi avessero mai visto. Mi desiderava follemente, lo percepivo e... non mi dispiaceva. In fondo mi piaceva essere desiderata. Mi appoggiò ancora meglio al suo petto, inarcai ancora di più la schiena mettendo ancor più in mostra il mio seno. Lui lo notò, sorrise e strinse le sue mani. Mi palpava con più decisione mentre i nostri occhi si beavano di quello spettacolo. Era tanto che un ragazzo non mi toccava, da quando il cretino del mio ex aveva deciso di toccare un altro corpo che non fosse il mio. Prese i miei capezzoli tra le sue dita, strinse forte. Un gemito uscì dalle mie labbra e strinsi le mie gambe.
《Brava bambina...》sussurrò e strinse ancora più forte. Li tirò, poi li strinse di nuovo. La mia bocca si aprì e ne uscì un altro gemito. Ne approfittò per mettere il suo pollice nella mia bocca mentre con l'altra mi dette uno schiaffo sul seno sinistro. Strinsi un altro po' le mie gambe.
《Lecca. Ora.》mi ordinò. La sua voce mi fece tremare ed eccitare insieme. Ero in balia del suo gioco. La mia lingua avvolse il suo dito che iniziò ad entrare ed uscire dalla mia bocca, prima di scendere nuovamente e tornare a stringere il capezzolo con grande forza.
《Noi siamo questo... puro piacere, lussuria... e a questo non puoi scappare》disse, per poi staccarsi improvvisamente da me e indietreggiare. Mi sentii 'sola'... ed esposta. Davanti allo specchio, i capelli scompigliati, gli shorts ai miei piedi, le gambe strette in preda all'eccitazione e i miei seni scoperti e rossi dalla sua stretta.
Lo vidi guardarmi con uno sguardo che quasi mi fece paura. Poi si voltò, ma prima di uscire parlò.
《Basta nascondersi bambina... parla con mia mamma》.
Poi se ne andò. Disse sua mamma e non mia zia, perché?! E perché non l'avevo fermato? Perché avevo permesso che mi toccasse? Forse aveva ragione, mi piaceva, o forse stavo impazzendo. Dovevo capire, dovevo fare chiarezza.
Mi ricomposi e raggiunsi gli altri fuori.

Dopo circa due orette mi trovavo seduta sul grande telo con mia zia che stava sistemando il pranzo. Mio zio stava leggendo il suo giornale seduto su una seggiolina blu, mentre Leo e Marghe erano in acqua.
《Louuuuu vieni!! Si sta benissimo in acqua!》mi chiamò mia cugina.
《Tutto bene Lolly?》chiese mia zia.
《Sì, certo... vado in acqua》mi affrettai a dire. Mi tolsi la canotta, gli shorts e mi buttai. Si stava davvero bene! Nuotai, giocai con Leo e Marghe, facemmo delle gare di nuoto e di tuffi... ci divertimmo!! Stavo davvero bene con loro!!
《Il pranzo è pronto!》urlò mia zia. Uscimmo e tutti insieme, seduti sul telo, mangiammo tra una chiacchiera e l'altra. L'amore tra di loro era percepibile, una bellissima famiglia... di cui mi sono sempre sentita parte, almeno fino a quel momento. Dopo pranzo mio zio volle andare a fare una passeggiata, Leo e Marghe andarono con lui. Rimasi con mia zia che stava riordinando. Squillò il mio cellulare. Un messaggio di Matt che mi chiedeva di pranzare insieme l'indomani. Accettai immediatamente, avevo proprio bisogno di stare con il mio amico. Sorrisi.
《Qualche spasimante?》domandò mia zia.
《No, è Matt, mi ha chiesto di pranzare insieme domani》risposi.
《È un bravo ragazzo e un buon amico! Invitalo a cena da noi una delle prossime sere!》disse mia zia.
《Sì, certo...zia, anche tu avevi un buon amico così alla mia età?》domandai.
《Effettivamente sì 》rispose sorridendo 《Michael era il mio migliore amico, insieme abbiamo trascorso incredibili avventure!》disse
《Vi sentite ancora?》chiesi.
《Poco, dopo l'università si è trasferito in Germania... si è follemente innamorato di una bellissima tedesca ed è partito all'avventura!》rispose lei sorridendo.
《E mia mamma?》mi uscì di getto.
Il sorriso si spense sulle sue labbra. Mi guardò.
《Lei aveva un migliore amico?》continuai, guardandola negli occhi. Lei distolse lo sguardo. Ora guardava lo specchio d'acqua davanti a lei.
《Perché questa domanda?》mi chiese.
《Perché è mia mamma, perché mi piacerebbe conoscere qualcosa in più di lei... ero così piccola quando...》
《Quando ti abbiamo accolta e cresciuta come una figlia》tornò a guardarmi.
《E te ne sarò sempre grata, voi tutti siete la mia famiglia... ma... vorrei sapere quali erano i suoi interessi, le sue passioni, gli amici, le paure... non so niente di lei!》dissi.
《Basta sapere quello che sai e cioè che non si poteva occupare di te》aggiunse lei.
《Ma è tua sorella!!!》dissi con decisione guardandola negli occhi. Lei si fece seria.
《Non so dove sia, che fine abbia fatto... magari potrei vederla!》
《Basta Louise!》mi disse lei alzandosi in piedi.
Feci lo stesso. Mi avvicinai.
《Zia, ti sto solo chiedendo di parlarmi di mia mamma... di tua sorella》dissi.
Lei mi guardò. Poi rivolse lo sguardo dietro di me.
《Stanno tornando, prepara la tua borsa, torniamo a casa》 disse per poi cominciare a radunare tutto.
Rimasi un attimo ferma, ad osservarla. Cosa mi stava nascondendo?? Non lo so, ma l'avrei scoperto.

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