INTERVISTA A MONICA MAGLI

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Monica è una autrice italiana di romanzi storici. Al momento è disponibile il suo romanzo d'esordio, pubblicato il 16 giugno di quest'anno, "Come un Fiore che Nasce in Trincea". Sul suo profilo si occupa non solo di parlare del suo libro, ma anche di divulgazione storica (dai un'occhiata alla sua rubrica "Sport e Grande Guerra"!) e di recensioni di romanzi storici.

La trovate su Instagram e Wideread come writtenonpages_

Ma bando alle ciance, iniziamo subito con l'intervista!

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1. Ciao Monica, grazie per aver voluto fare con me questa intervista e congratulazioni per il tuo esordio! Inizio anche con te, come al solito, con la domanda: quando hai iniziato a scrivere?

M: Ciao Ceara, inizio con il ringraziarti per questa opportunità. Credo di aver iniziato a scrivere intorno ai dieci anni, più o meno. Ricordo perfettamente ciò che scrivevo: mi ero immaginata la storia di un gatto nero scomparso nel vicinato e seguivo l'indagine che vedeva coinvolta una famiglia a cui avevo dato il cognome Brigidi. Scrivevo su una vecchia agenda di mio nonno, rilegata in finta pelle nera, poi andata buttata in qualche pulizia della soffitta. Peccato, perché mi sarebbe piaciuto rileggere il mio primo esperimento letterario.

2. Tanti scrittori si sono ispirati alle guerre per i loro libri, a te invece cosa ha spinto a scrivere della Prima Guerra Mondiale?

M: La voglia di dare voce a persone sconosciute, che sono tornate dalla Grande Guerra ma di cui nessuno si ricorda più. O che sono dimenticate da tutti in qualche sacrario militare. La storia dei miei personaggi potrebbe essere quella di persone qualunque che hanno combattuto al fronte e che poi sono state dimenticate e inglobate dalla storia e dal tempo che passa.

3. Che tipo di ricerche hai dovuto svolgere per la stesura del tuo romanzo storico?

M: Mi sono dovuta documentare molto sulla struttura degli ospedaletti da campo, sui medicinali e sulle cure che venivano portate ai soldati feriti e malati. Ho utilizzato anche documenti dell'epoca, redatti direttamente dai medici degli ospedaletti. Questo è stato il lavoro più consistente. Ho letto, poi, molti diari di soldati, per cercare di capire come vivevano nelle trincee e come impiegavano il loro tempo quando non erano in battaglia.

4. Da quali elementi reali hai preso ispirazione per il tuo libro?

M: Ho cercato di essere il più fedele possibile alla realtà del fronte, attenendomi scrupolosamente, ad esempio, ai diari delle brigate di fanteria per gli spostamenti dei miei protagonisti da una parte all'altra. Ma anche inserendo fatti realmente accaduti e personaggi esistiti davvero, per rendere la narrazione ancora più verosimile.

5. I protagonisti del tuo romanzo sono Norberto, un contadino di Macerata arruolato contro il suo volere ed Elisabetta, una studentessa di medicina di Roma che va al fronte come volontaria della Croce Rossa. Tue figure completamente diverse all'apparenza... Ma cosa li accomuna?

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