capitolo 7

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«Amo i tuoi aggiornamenti. É come se io fossi presente ad ogni tuo appuntamento.»
«E a me piace molto aggiornarti.» rido mentre sistemo un vaso accanto al bancone.
«Mi piace molto questo Nick, vorrei conoscerlo un giorno. Quando sarai pronta a presentarmelo, ovviamente.»
«Con Stanley come va?»
«Oh bene, stasera vado a casa sua per vedere un film.»
«Sicura che si tratti veramente di vedere un film?»
«Questo é quello che mi ha detto, chissà.»
Rido nuovamente, immaginandomi la scena.

Non posso dire che la mia attività vada a gonfie vele, ma quello che guadagno mi basta per andare avanti, per affrontare questo tipo di vita. Amo vivere qui e detesto l'idea di non vivere con Miki per tutta la vita, in quella casa che adoriamo entrambe. Mi sento finalmente libera di potermi mostrare al mondo, di poter essere me stessa, anche se in realtà non so se Miki prova le mie stesse sensazioni stando qui. Immagino, però, che le piaccia la vita di città.

«Tra poco ho una call aziendale che potrebbe davvero interessarti.»
«Perché dovrebbe interessarmi?»
«Due sposi francesi vorrebbero organizzare qui il loro matrimonio e gli organizzatori dell'evento si sono rivolti a me per tradurre tutta la conversazione, ovviamente. Guarda caso, però, non sanno a quale fioraio rivolgersi per l'allestimento della sala dove si svolgerà il rito e io, la migliore amica dell'anno, potrei assicurarmi che il tuo nome finisca sulla loro lista, se tu ne avessi voglia, insomma.»
«Lo faresti davvero? Sarebbe meraviglioso?» esclamai saltandole in braccio. «Non so come si possa allestire una sala da cerimonia, ma mi informerò. Mi piacerebbe da morire!»
«PERFETTO!» urlò Miki, una volta staccatasi dall'abbraccio.
La amo, stop.

Dopo la chiusura del negozio, voglio sfruttare al massimo il mio tempo qui. Non vivrò a New York per tutta la vita, quindi vorrei godermi ogni minuto trascorso in questo posto. Non voglio passare le serate sul divano a fare zapping mentre cerco un film che non ho mai visto, ma voglio visitare questo posto in ogni suo angolo.

Così, mi fermo in un negozio e compro una tela con delle tempere. Le metto all'interno della mia borsa di tela e corro a casa per fare una doccia e cambiarmi. Metto un vestito bianco lungo con le maniche arricciate, che mi fa quasi sembrare una principessa. Prendo velocemente un telo dal mio armadio e vado in un parco poco conosciuto vicino casa, mi siedo e sistemo tutte le mie cose attorno a me. Non c'è molta gente a quest'ora, per fortuna. Respiro tutto l'ossigeno che può entrare nei miei polmoni e comincio a dipingere il paesaggio che c'è intorno ad un tramonto dai toni rosati. Mi stupisce come rimaniamo incollati ad un tale spettacolo della natura. Mi stendo lì per qualche minuto, godendomi la debole luce che passa attraverso i rami degli alberi.

Mi rialzo e continuo a dipingere, quando, dopo un po', sento miagolare in lontananza. Comincio subito a guardarmi attorno e, accucciato sotto un albero, trovo un gattino grigio con delle striature nere.

«E tu che ci fai qui, tutto solo?» gli sussurro con un sorriso sulle labbra mentre provo a toccarlo.
Il gattino non sembra ribellarsi, quindi non é ferito. Lo prendo tra le braccia e lo porto dove mi sono sistemata poco fa. Lo accarezzo mentre cerco un po' d'acqua da mettere nel bicchiere in cui dovevo pulirci i pennelli. Poco dopo si addormenta e riprendo il mio dipinto, per terminarlo.
Rimetto tutto al suo posto e prendo in braccio il gatto cercando di non svegliarlo, per poi tornare a casa.

«Oh, sei ancora qui?» dico a Miki notando che si sta ancora preparando.
«Beh si, devo ancor...e questo gattino che ci fa qui?» mi risponde notando il suo riflesso nello specchio, per poi girarsi verso di me.
«L'ho trovato al parco, accucciato sotto un albero. É stupendo, non è vero?»
«Quindi adesso hai intenzione di tenerlo, non è così?»
«Perché? Non ti va di tenerlo? Guarda che piccino!»
«Va bene, ma te ne prendi cura tu. Non ho intenzione di lavarlo, pulirlo e cose così. Non mi piacciono gli animali, lo sai.»
«Come fa a non piacerti questo esserino?!»
«Sai quanti graffi mi lascerà? La mia povera pelle liscia...»
Non posso far altro che ridere dopo le parole di Miki. A volte non capisco se sia seria o meno quando fa così.

L'amore fiorisce a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora