capitolo 1

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Apro gli occhi e contemporaneamente sbadiglio stiracchiandomi un po'.
Mi giro di lato e prendo il telefono per guardare l'ora: <<no , dimmi che non è vero>>provo a stropicciarmi gli occhi: <<di nuovo accidenti >>,sono già le 8:00 e io a quest' ora dovrei già essere, come ogni giorno, a lavoro.
Mi alzo di scatto e ansiosamente mi vesto con le prime cose che trovo; bevo un caffè al volo, riscaldato, perché non è altro che quello rimasto da ieri e corro in bagno; mi lavo il viso, maledicendomi per non avere il tempo di fare skin care, i denti e mi dirigo a passo svelto a prendere la borsa sul tavolo con accanto le chiavi della mia auto e gli occhiali da sole immancabili.

L'ufficio si trova in centro Milano, che per fortuna, dista 15 minuti da dove abito io, almeno il ritardo è comunque meno di quanto avrei potuto fare.
Entro e incontro la mia amica del cuore Celeste,la conosco da quando avevamo quindici anni, pensando che oramai ne abbiamo trenta mi viene la pelle d'oca.
Solare come sempre mi sorride e insieme ci dirigiamo alle nostre postazioni, parlando del più e del meno.

Le ore passano e si fanno le 12:30,vuol dire finalmente pausa pranzo!.
Visto che abbiamo a disposizione un oretta prima di rientrare, insieme a Celeste decidiamo di mangiare in un ristorante lì vicino e così ci avviamo a piedi.

Non ci siamo mai state , ed è strano visto che ogni giorno pranziamo fuori, ma è molto carino,anche se a Milano di cose carine ce ne sono ben poche.
Si ,ci sono nata,ma la vita che conduco purtroppo non mi è mai stata a cuore, preferisco altri ambienti, altri contesti, altre relazioni, insomma vorrei abitare altrove.
Il cameriere ci porta al nostro rispettivo tavolo, ci mettiamo sedute e iniziamo a sentire delle voci provenienti dal tavolo accanto, è inevitabile ascoltare, perché non sono familiari.
Lo capiamo subito, sono inglesi, anche se hanno ordinato in italiano...ti sembrerà strano quello che ti sto per dire ma per me e Celeste è strano incontrare degli inglesi qua in italia, ed è per questo che ogni volta ci soffermiamo a parlare proprio riguardo all'argomento.

Dovrei prima introdurti un po' il contesto.
Il mondo in cui viviamo ha Paesi con epoche differenti l'una tra l'altra, non è dovuto a qualcosa in particolare è semplicemente cambiato nel corso dell'avvenire, i nostri bisnonni sono stata l'ultima generazione ad aver vissuto per l'ultima volta nel periodo con un unica epoca, noioso penso io, molto più affascinante il nostro no?.
Qua in Italia siamo chiamati i "contemporanei", viviamo nell'età moderna, anni 2000, dove la tecnologia è avanti, la moda è totalmente diversa ma originale ed è al suo massimo splendore, insomma si capisce cosa intendo.
Ma ciò che agli altri piace io lo odio, odio abitare qua, da quando sono adolescente, c'è troppa superficialità e tutto viene ormai dato per scontato.
L'amore per me è sempre stato un punto debole, perché io amo l'amore ma tutte le volte che ho cercato di provarlo è finita con il disprezzarlo, non perché ci sono rimasta male o cose del genere ma perché viene dato per scontato, perché banale , senza colpi di scena , senza piccole attenzioni quotidiane o gesti,senza romanticismo insomma, solo sesso e qualche "ti amo" per tenerti legata a lui.
Io ho sempre cercato altro, un amore passionale e per questo sono sempre stata affascinata dall' inghilterra.

È l'ora, devo confessare a Celeste ciò che ho in mente e che mi sono decisa a fare.

Ci giriamo in contemporanea guardandoci negli occhi, capendo subito ciò di cui avremmo parlato nella prossima ora.
Sto per iniziare a parlare quando arriva il cameriere a prendere le comande e così ordiniamo: <<un insalata di pollo per me e per lei invece...>> <<un hamburger vegetariano grazie>> <<anche una bottiglia d'acqua naturale e un quarto di vino bianco>> gli sorrido e se ne va.
Mentre aspettiamo tutto questo, prendo coraggio e inizio a parlare: <<Sai già cosa ci staremo per dire, ma oggi voglio aggiungere qualcosa in più, lasciami solamente spiegare e poi mi dirai cosa ne pensi.
l'inghilterra come già sai è sempre stata la mia meta irraggiungibile, poter entrare a far parte dell'epoca vittoriana, vivere come ho sempre voluto, avere relazioni interpersonali sincere, piena di avventure, di mistero, è sempre stato un po' il mio sogno nel cassetto.
E sono arrivata ad un punto in cui non voglio più solamente immaginarlo, sono stufa di poter creare tutti questi scenari che si limitano a rimanere nella mia testa senza poterli vivere concretamente,così è da un po' che sto pensando alla folle idea di... (dico tutto d'un fiato) trasferirmici.
Alla fine chi ho qua per restare? nessuno se non te e mia madre, sì sareste un validissimo motivo ma alla fine vorrei solo voi possiate capirmi, se non aiutarmi e appoggiarmi.
A te la parola...>>.

ho decisamente ansia per la risposta e questo silenzio mi preannuncia negatività: se ci rimane male? se mi giudica per la mia decisione? se vorrà allontanarsi da me? come farò a dirlo a mia madre se nemmeno Celeste mi appoggierà...

e dopo questi pensieri intrusivi di Violet che le facevano aumentare l'attesa, il silenzio.
Celeste non tira fuori una singola parola, gesticola in modo agitato e cambia,con un colpo di tosse, argomento.

rimango stupefatta dalla sua reazione, mi aspettavo di tutto ma di certo non questo, mi sarebbe bastata una singola parola.
Mi rassegno e continuo ciò di cui stava parlando lei,di cosa avrebbe fatto finito il suo turno di lavoro, oh beh interessante eh, ci mancherebbe, ma non riesco a prestare attenzione, i pensieri aumentano e con questi l'ansia.

Arriva il cibo, Celeste lo divora per quanto sia buono, io con il nodo alla gola però riesco a mangiare poco o niente.
Paghiamo e con un silenzio imbarazzante tra noi due torniamo verso l'ufficio.
Ed è durante il tragitto che vedendomi con il morale sotto ai piedi, Celeste inizia timidamente a parlare.

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