capitolo 2

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<<Violet... dispiace anche a me vederti così, e mi fa sentire estremamente in colpa, ti assicuro però, che non c'è nulla di negativo nella mia reazione...>> di rimando mi viene da risponderle:<<nono per nulla immagino, allora spiegami, questo silenzio e il cambio di argomento che hai messo in atto prima, cosa significherebbero?! dimmi cosa dovrei pensare io, se non al peggio>> forse impulsivamente, ma ora come ora avevo un mix di emozioni che mi comandava, a cui però sono abituata visto che soffro di ansia da anni.

<<Hai pienamente ragione e so che la mia reazione ti può aver fatto venire in mente un idea sbagliata di ciò che realmente vorrei dirti,mi hai presa alla sprovvista e lì per lì ho solo pensato: ai lati negativi e pericolosi, che, come sai, può avere un trasferimento, ho pensato al tempo che avrei dovuto passare senza di te, forse, dandoti anche un po' dell'egoista, e proprio per questo: la rabbia, la tristezza e la gioia si sono accavallate e non ho saputo gestirle, se non con il silenzio per essere sicura di non dire cose sbagliate, sapevo che dovevo solo metabolizzare, fare ordine e poi avrei potuto esprimere la mia opinione richiesta.>>
Vedo come è in agitazione e come non riesce a fermarsi di parlare nemmeno un secondo,forse per paura di scordarsi ciò che vuole dirmi, certo però che sono più sollevata ora e così continuo ad ascoltarla, anche se ormai con gli occhi lucidi:<<Sai...l'avrei fatto anche io,se avessi avuto il tuo stesso coraggio avrei preso la decisione di trasferirmi e perché no, magari con te, ma ho decisamente troppa paura e infatti da un lato ti ammiro, perciò ti appoggio e ti aiuterò.>>

Io presa dalla felicità la abbraccio, lei ricambia, ma il suo discorso non è finito qua, vuole dirmi le condizioni per le quali mi starà accanto in questo percorso:<<Semplicemente staremo giorno e notte ad informarci sulle documentazioni e testimonianze di coloro che hanno avuto coraggio prima di te, dobbiamo sapere tutto per far sì che tu non incontri intralci o ostacoli.
Soprattutto sul come non commettere "l'errore", fai questo e rimarrai bloccata laggiù,magari a te starebbe pure bene ma a me e tua madre sicuramente no, non voglio nemmeno pensarci.
In sintesi prima che tu parta ci aspettano giorni di intenso "studio" se così possiamo chiamarlo,capito?!>> senza nemmeno pensarci su accetto.

Nel mentre siamo arrivate di nuovo a lavoro,prendiamo l'ascensore, ci rimettiamo alle postazioni e la giornata prosegue così, tra una chiacchiera, un caffè e una risposta alle e-mail dei brand con cui collaborare.

Arrivano le 17:00, ora in cui posso finalmente staccare e fare ciò che ho da fare.
Saluto Celeste e nel mentre che raccolgo le mie cose per metterle nella borsa, le chiedo se domani, dopo lavoro, sarebbe voluta venire da me, così da iniziare ciò che avevamo programmato, accetta e così mi dirigo verso la mia macchina.
Metto in moto e inizio a ripensare a tutto il discorso affrontato oggi a pranzo, i battiti iniziano ad accelerare e mi perdo nei mille pensieri, la mente inizia ad offuscarsi e sento il cuore in gola.

Perché? Perché sta succedendo ora? Ho paura della mia stessa decisione, ho paura di ciò che dovrò affrontare, di essere sola, di ciò che mi accadrà.
Le pillole, ho bisogno di quelle.

Inizio a rovistare nella mia borsa per prendere il farmaco prescrittomi dalla mia psicologa, non le trovo ahhh accidenti! ma dove le ho messe; come faccio a trovarle in questo disordine l'ansia aumenta e così cerco di respirare in modo controllato e di bere dei sorsi di acqua, da una bottiglietta che è in macchina da non so quanto tempo!.
Non basta, non so cosa fare, ma per fortuna Celeste, uscita ora dal nostro ufficio,vedendomi in preda al panico corre verso me, non so come, ma riesco ad avere la prontezza di aprirle e mi stringe forte le mani:<<Violet! ascoltami, cerca di ascoltarmi, sono qua e non sta succedendo niente, è tutto nella tua testa,lo sai ormai,ti succede spesso , sai anche perciò che puoi calmarti subito,quando vuoi...inspira ed espira... bravissima>>,piano piano mi riprendo ma non riesco a parlare, a dire una parola,la mia amica accetta il mio silenzio e lo prosegue.
Dopo poco dico un solo:<<Grazie caffè.>>senza aggiungere altro, basta ciò per farle capire il bene che le voglio, dire cioè il suo soprannome,che si adatta perfettamente alla sua estetica: capelli neri corvini, lentiggini e occhi color nocciola, con un incarnato di un rosato molto chiaro.

Soffro di attacchi di panico e di ansia ormai da quando sono adolescente.
Sono aumentati all'età di diciassette anni, dopo la morte di mio padre, non dormivo mai la notte e mi ritrovavo nel buio, da sola,a non respirare, mi sentivo morire e mia madre ogni volta provava a calmarmi , riuscendoci , ma avevo bisogno di un aiuto in più , così iniziai ad andare dalla psicologa e purtroppo, ancora, non ho finito il mio percorso.

...

Cerco di stare attenta alla guida dirigendomi verso casa mia.
Arrivo, salgo e come ogni giorno preparo il mio borsone per pilates acqua, asciugamano e accappatoio eee... manca qualcosa? no a regola ho preso tutto.
Dalla mia camera passo al bagno in cui mi metto il completo e mi tiro su i capelli in una crocchia abbastanza disordinata ma carina.
Saluto milo, il mio gatto arancione e bianco con due occhioni stupendi, gialli.
Tutti dicono che richiama i miei colori, che siamo cromaticamente perfetti, in effetti guardandomi allo specchio un po' è vero: capelli rossi, occhi verdi , carnagione abbastanza chiara.
mi distraggo facilmente e infatti è già tardi.
Prendo il borsone, le chiavi e il cappotto, di corsa mi dirigo, con la mia auto, in palestra.

p.s. chiunque si ritrovi in questo capitolo vi capisco e vi sono vicina ❤️‍🩹

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⏰ Ultimo aggiornamento: 9 hours ago ⏰

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