Cap 1 - La deportazione

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Se doveva cercare un termine adatto da accostare alla situazione in cui versava in quel preciso momento,"sofferente" era la parola che meglio calzava.
Era in viaggio da giorni, stipata su una nave governativa designata specificatamente nel trasporto degli schiavi, senza scali o deviazioni per rifornimenti.

Durante il tragitto, lo shock post traumatico le faceva rivivere nitidamente la scena raccapricciante di quella che poco tempo prima era stata casa sua, ripetersi a loop infinito nella sua mente: lei indifesa, annaspava disperata nella fitta coltre di fumo causata dagli incendi nei campi di grano, nel tentativo di scappare dai suoi assalitori. Il foulard premuto forzatamente con la mano sulle vie respiratorie per non intossicarsi era già tutto annerito, e lei tossicava a intervalli sempre più ravvicinati.
Le cannonate del Buster Call le rimbombavano nelle orecchie più vivide che mai, gli occhi grigi inondati di lacrime.

Le isole arsero così velocemente da mietere le coltivazioni in pochi minuti e distruggere il duro lavoro degli agricoltori, ormai periti in quell'inferno fiammeggiante.
La sua casa, il suo adorato Arcipelago dei Mulini era divenuto un luogo ostile e ormai invivibile.

Quando credette di averli seminati nascondendosi tra i ruderi di un vecchio fienile, se li era trovati davanti, gelidi e coercitivi, pronti a tutto pur di adempiere appieno agli ordini.

Per istinto aveva spalancato la bocca in un urlo, ma qualcosa di fulmineo le colpì la nuca e tutto fu buio.
Quando si era ridestata, aveva scoperto con orrore di essere stata fatta prigioniera.

Incredula, si chiese come avevano potuto infierire su di loro.
Cosa o chi li aveva spinti a prendere misure così abominevoli su un tranquillo arcipelago che non aveva mai dato problemi a nessuno?
Quei maledetti non si rendevano conto della catastrofe che avevano provocato.
Molti dei beni primari conservati nei magazzini reali di Marijoa quali pane, pasta, mais e patisserie erano esportazioni provenienti da quelle isole, ora distrutte.

Contrariamente a ciò che potevano farneticare le voci nelle fila nobiliari, quella gente era addirittura rinomata in tutto il mondo per i prodotti a base di grano, ed in particolare, per la loro famosa torta di pane che faceva gola praticamente a chiunque.
Non esisteva rivale che potesse reggerne il confronto.
Anche degustatori e critici culinari rimanevano inebriati dal sapore, tanto aromatico quanto gradevole.

Il frumento grezzo, altra risorsa indispensabile del repertorio, era di ottimissima qualità, tanto da essere esportato in tutti i quattro mari, Marijoa inclusa, ove il consumo era maggiore rispetto al resto del mondo.

I primi segni di denutrizione l'avevano spinta a smangiare avidamente gli avanzi lasciati dagli altri, ciò che era appena il necessario che le consentisse di rimanere a mente lucida e di non scatenarsi come un animale selvaggio; soffriva di un'anomala insonnia ed era tutta sporca, madida di sudore.
La sezione dell'imbarcazione nel quale presumibilmente era stata gettata senza cura come carta straccia possedeva degli oblò minuti, di conseguenza l'aria circolava con flusso insufficiente al ricambio, perciò il tanfo emanato dai corpi permeava insolente per tutto lo spazio circostante.

Lucilla, rannicchiata su sé stessa, guardava impotente la scena che le si palesava davanti agli occhi, alla quale non si sarebbe mai potuta abituare.
Le persone ammassate quasi le une sulle altre come sardine in scatola erano appoggiate alle pareti metalliche della stiva, certe addormentate, altre che mormoravano tristi tra di loro in piccoli gruppi.
In un angolo nella perenne penombra c'era persino un'intera famiglia: il marito seduto a gambe strette al petto, teneva la faccia affondata in esse in tacita rassegnazione. Sapeva che una volta varcati quei cancelli infernali, non ci sarebbe stata via di scampo alcuna.
La moglie invece, teneva il figlioletto in grembo e lo accarezzava nel vano tentativo di comunicargli che sarebbe andato tutto bene.

Lucilla, la principessa di MarijoaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora