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Una giocosa risata soffocata da un bacio cede il passo a un sospiro, che si diffonde dietro una tenda che spolvera fino a terra; nel lungo corridoio di pietra le loro voci sono sovrastate dal passaggio di chi si raduna nella sala cerimoniale. A pochi passi dall'ingresso della gilda, vengono sorpassati da uomini dal passo svelto; il rumore delle calzature e il fruscio delle vesti si mescolano nel freddo vestibolo, unendosi a coloro che sono già seduti nella grande sala circolare, inginocchiati e vestiti elegantemente: uomini e una donna dalle orecchie a punta e frastagliate brillano nelle loro lunghe tuniche celesti, rigide e ricamate con fili dorati. I loro capelli, adornati con fermagli e nastri scintillanti, fanno contrasto con le gambe e le braccia avvolte in semplici bende di lino. Ognuno si accomoda con movimenti sicuri e coordinati, senza scambiare una parola tra di loro, mentre le labbra nascoste nel buio poco distanti, bisbigliano frustrate.
«Kaar, resta con me, » mormora una voce.
«Uh, basta...» risponde un'altra, con sottile frustrazione. La tenda si agita, inosservata. La voce più profonda viene zittita da un altro, schioccante bacio.
«Cisaru ha già cominciato...»
«Un ultimo bacio, lo sai che devo partire.» Il tono stridulo e supplicante del ragazzo induce un respiro rumoroso in Kaar, baciandolo con impeto in risposta. La lingua di Kaar gli fodera la sua, mentre i capelli fruscianti s'intrecciano sopra le orecchie appuntite, unendosi al coro di suoni il tintinnio delle lunghe basette ingioiellate, con la tenda che ancora una volta li protegge, avvolgendoli come un abnorme crisalide, staccandosi ancora.
«Mher, dobbiamo andare.»
«Scrivimi, promettilo...» sussurra il giovane. Mantenendo un tono squillante espira dal naso; determinato, blocca il viso con entrambe le mani, costringendolo a rispondere nel buio.
«Te lo prometto.»
Le turgide labbra si sfiorano un'ultima volta, spalancando infine la tenda decorativa, con l'intensità di chi vuole scacciare un insetto noioso. I volti dei due uomini e la grigia pietra dietro di loro si rivelano nel corridoio e furtivi, emergono da dietro il tessuto. I capelli sono pettinati frettolosamente con le mani e sistemati dietro le orecchie. Dividendosi all'entrata della sala sono sorpresi dall'odore di resina dei bracieri accesi, prima di sedersi l'uno nella direzione opposta dell'altro. Si tirano in giù le vesti per renderle meno stropicciate, scambiandosi sguardi languidi e imbarazzati che convergono al centro della stanza, dove la fronte di Cisaru, imperlata di sudore è motivo di attenzione di tutti i presenti.
«Fenditore, lo vedi?»
Un uomo con il viso sfigurato e braccia bendate fino alle dita lo incita a guardare di fronte a sé nonostante i suoi occhi siano chiusi. Circondato dai profili di undici uomini e una donna seduti sulle ginocchia e disposti sul lato lungo di un muro privo di decorazioni, tutti focalizzano l'attenzione sui movimenti dello scrutinato.
Le orecchie appuntite e frastagliate hanno dei piccoli spasmi. Alcune ciocche argentee si appiccicano sulla fronte imperlata.
«N-non ancora, esaminatore. »
Le mani di Cisaru sono una di fronte l'altra e canalizzano al centro un flusso di luce celeste; Il vapore etereo si propaga orizzontalmente, raggiungendo un corpo privo di sensi a terra di cui barba marrone e grigia si ricopre di schiuma proveniente dalla bocca: occhi che traballano dietro le palpebre, con il bianco della sclera primeggiante sul colore dell'iride. La voce dell'uomo prende a gracchiare in piena crisi di possessione, sovrastando quella dell'esaminatore. Lo stesso, richiama l'attenzione del ragazzo, con il tono che tradisce tensione.
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L'eco della caduta - Hazepyre vol 1
FantasyUn viaggio epico attraverso il continente di Gallion, dove antiche forze oscure si intrecciano con il mistero della tecnologia e l'estetica Steampunk. In questo mondo unico, Cisaru, un giovane Silvano destinato a diventare un esorcista autonomo, chi...