Benvenuti nel primo capitolo di Quiet🧡
Ci sará solo il doppio pov al momento, specificherò all'inizio di ogni capitolo di chi sará, anche se credo si alterneranno.
Buona lettura!🌼(Alexander)
«Dove posso lasciarla?» mi chiese il tassista davanti a me.
Gli diedi l'indirizzo del nuovo appartamento.
New York. La città dei miei sogni.
Mi sembrò strano pensarlo, io che avveravo un sogno?
Non volevo ricominciare, tutto questo lo facevo solo per una persona. Sperai con tutto me stesso che i miei piani andassero a buon fine.
Non appena dissi ai miei genitori del trasferimento qui, si offrirono subito di aiutarmi in qualunque modo possibile. Di tutto pur di liberarsi di me.
Mi trovarono una casa, un lavoro e mi pagarono anche la retta universitaria.
Ero stato accettato alla New York University. Sorrisi, non potevo crederci.
Studiavo da ormai tre anni astronomia.
All'improvviso la macchina frenò bruscamente, e gli enormi palazzi smisero di scorrere.
«Siamo arrivati» annunciò il tassista.
Aprii lo sportello e scesi dalla macchina. Inspirai a pieni polmoni, prima di prendere la valigia e incamminarmi verso il portone.
Tirai fuori il mazzo di chiavi e mi misi a testarle uno ad uno fin quando non trovai quella giusta.
Il mio appartamento era al dodicesimo piano. Quando aprii la porta dell'appartamento si rivelò un ambiente molto aperto, c'era un'enorme vetrata scorrevole che dava a un piccolo terrazzo. Era giá arredata, fortunatamente non me ne sarei dovuto occupare io. Posai le valigie all'ingresso e continuai ad esplorare.
Il salotto e la cucina erano un tutt'uno, mentre a destra si trovava un'arcata che conduceva al corridoio. L'hanno scelta bene, che dire.
Cercai la mia camera e, quando la trovai mi buttai sul letto.
Solo cinque minuti. Riposo un po' le palpebre.
Aprii pigramente le palpebre, spostai lo sguardo verso la sveglia sul comodino per controllare l'orario. Mi ero addormentato, cazzo.
Osservai quei numeri fin quando il mio cervello non si decise ad elaborarli.
Le sei, erano le sei. Mi ero messo sul letto alle tre circa. Fantastico.Con un sospiro mi tirai su. Avevo un sacco di roba da mettere a posto.
Recuperate le due valigie enormi all'ingresso, iniziai a sistemare le varie cose.
Circa un'ora e mezza dopo finii. Il mio stomaco iniziò a brontolare ininterrottamente.
Non c'è cibo qui, diamine.
Ripensai all'indirizzo che mi aveva lasciato mia madre.
«Qui cercano personale e pagano bene. Vai a dare un'occhiata, se non ti trovi un lavoro ti arrangi. Da qui non arriveranno altri soldi»
Sbuffai. Be'... Potrei effettivamente dare un'occhiata, magari mangio anche qualcosa.
Alla sola idea di addentare qualcosa il mio corpo iniziò a muoversi in automatico.
Presi le chiavi, il cappotto e uscii. Impostai l'indirizzo sul navigatore e mi avviai seguendo le indicazioni. Purtroppo ancora non avevo una macchina, e non so se la potrò mai avere.
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Quiet (Blizzard Spin-off, #Alexander)
RomanceBlizzard spin-off (Alexander), #2 da leggere. (Non è obbligatorio leggere prima Blizzard, ma consigliato) Alexander non si è mai chiesto quando sarebbe arrivato il suo turno ad amare, non gli è mai importato di passare la vita con una persona accant...