Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Un leggero mal di testa fece corrucciare l'eroe, che in quel momento volava diretto verso la sua agenzia per sistemare un paio di rapporti che stava rimandando da fin troppo tempo.
Erano passate settimane dall'ultima volta che aveva messo piede lì dentro, a causa dei suoi continui impegni con la Lega dei Villain, infatti era costretto ad eseguire ogni loro richiesta, in modo da guadagnare la loro totale fiducia e non solo, da quando l'avevano persino riempito di microfoni e gps si sentiva in gabbia e questo rendeva ancora più difficile la sua copertura e la sua capacità di sopportazione dei "colleghi", se così poteva definirli.
Hawks si massaggiò le tempie, sperando di alleviare quell'insopportabile dolore che lo attanagliava ormai tutte le sere, ma servì a ben poco, quindi ci rinunciò e aumentò la sua velocità per arrivare il prima possibile e concludere presto quella giornata infernale.
Non appena vide l'edificio in lontananza si sentì già un po' meglio. Gli piaceva fare l'eroe, aiutare la gente e vedere i loro sorrisi e tutto ciò gli mancava parecchio.
Sapeva che la missione che stava compiendo in quel momento sarebbe servita presto e avrebbe portato gli Heroes in netto vantaggio, ma lo stress a cui era sottoposto giornalmente stava diventando troppo da sopportare.
L'eroe decise di mettere fine a quel turbinio di pensieri negativi non appena mise piede nell'agenzia: si sarebbe dovuto concentrare ancora un'ora al massimo e poi sarebbe potuto tornare a casa sua e andare a dormire.
Raggiunse il suo ufficio e appena varcò la soglia notò una figura seduta dietro la sua scrivania, con le braccia incrociate su di essa e la testa sopra di loro, intenta a dormire profondamente.
Sul suo viso comparì spontaneamente un sorriso leggero alla vista della ragazza. Era talmente concentrato sul suo lavoro che a momenti si dimenticava della sua aiutante, a cui aveva praticamente lasciato le redini dell'agenzia. Si fidava ciecamente di lei, infatti, nonostante l'avesse conosciuta da meno di un anno, gli aveva dimostrato che fosse una persona di valore e su cui poter fare affidamento in ogni momento, specialmente durante quel periodo complicato.
Tuttavia vederla conciata in quel modo preoccupò Hawks, che decise di avvicinarsi a lei per svegliarla.
"(T/n)" sussurrò, scuotendola leggermente per la spalla, ma la ragazza non fece il minimo accenno di volersi svegliare e ciò aumentò i sensi di colpa dell'eroe, che solo in quel momento di rese conto delle profonde occhiaie che contornavano i suoi occhi e di tutta la documentazione sparpagliata sulla scrivania.
