Accompagnate dalla flebile luce sfumata d'arancio del nuovo crepuscolo, Draica e Sebille continuarono la loro avanzata verso la presunta base del Culto di Luastra; abbandonarono il sentiero battuto, facendosi strada e districandosi tra piante e arbusti. Draica si ritrovò a sbuffare più del dovuto dato che i rami, drappeggiati dal vivido verde fogliame, erano così bassi da incastrarsi costantemente tra le sue corna.
Non che Sebille si stesse ugualmente divertendo, dato che la stessa donna non aveva mai gradito passeggiate forzate nei boschi. Troppo fango e insetti.
Ma questo non l'avrebbe di certo fermata, si era ripetuta Draica più volte rammentando le parole della vampira. "Quando segui la strada della vendetta, tutte le vie non diventano altro che un sentiero dritto e vuoto. Basta solo percorrerlo." All'inizio fu un'affermazione che preoccupò non poco la Demoniaca; una vampira che aspirava alla furia della vendetta, poteva esserci qualcosa di più letale al mondo?
Fortunatamente ogni suo timore venne messo a tacere nei dieci anni in cui aveva imparato a conoscerla; una vampira vivace e matura, quando ne aveva voglia, quasi più attenta alla cura della propria schiava che viceversa.
Tra un'inciampata nelle grosse radici, sepolte nel terreno, e altro, le due arrivarono davanti a delle mura di pietre antiche e usurate, ricoperte dal muschio; alcune erano ancora in piedi, altre erano cadute, ma dalla loro posizione era facilmente intuibile che secoli prima fossero un qualche tipo di costruzione fortificata. Tutto ciò che ne restava ora però era solo un cumolo di rocce e storia vecchia.
"Ecco qua."
"Quindi il cultista ti ha detto che la loro base è qui da qualche parte?"
"La paura è un ottimo siero della verità per le menti deboli. Da come se la stesse facendo addosso dubito che mentiva."
Draica avanzò con passo cauto in mezzo a ciò che rimaneva delle mura. Oltre al silenzio del bosco, e il suono più pesante dei propri stivali sulla pietra, la Demoniaca non riuscì a capire come potesse esserci una base segreta in un posto tanto vuoto e spoglio, circondato solo da sassi abbandonati alla natura selvaggia.
Con i sensi in allerta continuò a ispezionare i dintorni; poco più avanti a quello che apparentemente poteva sembrare un vicolo cieco, il suo occhio venne attratto verso il basso sulla pavimentazione di pietra.
Forse il caldo stava giocando brutti scherzi, ma Draica poté giurare che in quel punto il pavimento sembrava muoversi leggermente, come una quieta marea smossa dalla corrente; si allontanò di qualche passò, e lanciò un sasso nel punto sospetto. Appena fece contatto, la pavimentazione svanì come un miraggio, rivelando una scalinata conducente verso il basso.
"Ci sei arrivata. Brava belle corna!"
"Riuscivi a vederla? Perché cavolo non me lo hai detto Sebille?"
"Gli occhi da vampiro sono utili per incantesimi illusori di media potenza. E poi volevo vedere, appunto, se ci saresti arrivata da sola. Brava piccina."
"...Vaffanculo."
"Faccio del mio meglio, ah ah ah." Rispose Sebille scoppiando a ridere e procedendo verso la scalinata, per nulla mortificata dal fastidio della Demoniaca.
***
I passi si amplificarono alla discesa di ogni gradino, fino a riecheggiare per tutto il corridoio in solido pietra levigata. Alle pareti v'erano agganciati dei sostegni per le torce che andavano a illuminare la via davanti a loro; con tutti questi piccoli dettagli però, chiunque avrebbe potuto sentirle e vederle chiaramente.
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Le lacrime di Luastra
FantasiaQuesta è una storia originale e appartiene a Beatrixheart96. Il racconto è protetto da copyright quindi non pensateci nemmeno a copiare. (Nei commenti del primo capitolo c è un link per la sigla della storia creata con Suno una IA) ⚠️ sono presenti...