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POV LUCREZIA:

Ed ora mi ritrovo, senza lavoro, con l'affitto da pagare e senza aver detto niente alle ragazze. E tutto questo per essere stata chiusa in uno sgabuzzino.
Con Lorenzo, che dopo averlo sbloccato, non mi ha riscritto. Ieri stavo per rispondere sì ma non ho pensato bene al mio futuro.
Me ne sono andata da quasi 2 settimane e sono già pronta a tornare con lui? Non ho pensato a come sarebbe tornare con lui dopo essermene andata. Come sarebbe vivere con lui? Convivere da fidanzati.
Queste, sono alcune delle domande che mi pongo leccando l'ennesimo cucchiaio di gelato. Perché non affondare tutti i problemi, gli enigmi che la vita ci porge e affondarli in una vaschetta panna e cioccolato.
Sono ormai pronta per quella che dico essere l'ultima cucchiaiata, quando il mio telefono inizia a squillare.

Numero sconosciuto sta chiamando.

Decido come sempre, di ignorarlo e continuare con gli affari miei. Ma non c'è tregua perché il mio cellulare riprende a squillare imperterrito.
Aspetto un po' e appena capisco che non molleranno la presa rispondo e porto il telefono vicino all' orecchio.
Inizialmente c'è un silenzio notevole, poco dopo però sento una sorta di tonfo, come quello di qualcosa che cade per terra. Allontano leggermente il dispositivo e metto il vivavoce.

«Ciao Lucrezia.»

Il mio cuore perde un battito, inizio ad essere confusa.

«Scusa chi sei?» mi metto in una posizione comoda sul divano.

Prendo la vaschetta di gelato e la rimetto nel freezer.

«Oh se lo sai, lo sai molto bene.»

Se te lo chiedo vuol dire che non lo so.

«Posso chiudere?»

Sinceramente non mi sto divertendo e vorrei tanto tornare a mangiare il mio gelato. Non risponde nessuno, la voce sembra distorta e mi sento presa in giro.

«Certo, ci vediamo in giro.»

Rimango un attimo ferma per rielaborare la telefonata. Il numero è privato e non è possibile rintracciarlo,
un minuto di telefonata per salutarmi e dirmi che lo conosco. Ste cose non le ho mai capite. Lascio perdere e mi concentro sul riordinare il salotto decisamente in disordine.

POV JANETTE:

Chiude la chiamata ed inizio a girare sulla sedia da studio. Cercherò in tutti i modi di allontanarla da ciò che è mio. Non si deve permettere di rubarmelo. Io e Lorenzo ci conosciamo dall' anno scorso e siamo stati insieme parecchie volte sotto le coperte. È un ragazzo simpatico e non voglio farmelo rubare da una sgualdrina da quattro soldi. Devo farle capire che valgo più di lei e che mettersi a paragone con me le rovinerà la reputazione. Lo deve sapere, si deve ricordare che a Lorenzo non piacciono le brave ragazze ma ama quelle come me. Sono venuta a sapere che sono stati insieme per un mese, ma che non l'hanno mai fatto. Come si fa'?
In una coppia il sesso è alla base di tutto, soprattutto con me. Lei e le sue amiche devono stare alla larga dai ragazzi, li abbassano gli standard.
Come si è permessa di andarsene lasciando soffrire, io fossi in lei mi sotterrerei. Far stare male uno come lui da una faccia come la sua. Appena ho scoperto che si sono lasciati mi sono subito avvicinata a lui e alla festa ci siamo baciati, per non parlare della sera che mi ha chiamato per andare a casa sua. È stata una notte bellissima, lo abbiamo fatto sul suo divano ed ho indossato per qualche istante una sua felpa. Non mi scorderò mai quella sera e spero che si ripeterà. E per fare si che questo accada devo far fuori Lucrezia dai giochi. Mi farò aiutare da qualche amico. Afferro un post It e ci scrivo.
Poi mi alzo dalla sedia e tiro sù il cappuccio della felpa nera.

I don't want to believe it -papa v-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora