Ch. 4

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Leggo e rileggo più volte i capitoli di questo enorme libro rosso su cui ho passato la notte e l'unica cosa che che ho in mente è il sorriso di quel ragazzo. Il ragazzo dagli occhi verdi.

E' un libro davvero bello. Credo sia uno dei miei preferiti. 

Mi alzo dalla poltrona in salotto e mi dirigo verso la porta: oggi Finch non c'è, aveva delle commissioni da sbrigare e non ho voluto essergli d'intralcio, perciò sono rimasta a casa.

Voglio andare in biblioteca, qualcosa mi dice che ci sarà lui.

Afferro il libro ed esco dal palazzo, l'aria fresca mi solletica la pelle e inspiro profondamente.

Sono pronta per la giornata.
Posso sopravvivere.

Dopo esseri persa tre volte cercando di arrivare alla mia destinazione mi arrendo e mi dirigo al grosso parco vicino a casa, scelto accuratamente un albero mi siedo sotto la sua folta chioma verde; il vento sfoglia pigramente le pagine del libro poggiato sulle mie gambe incrociate.
Quando la brezza gira anche l'ultima pagina, la blocco con le dita.

Sul mio viso si apre un'espressione di pura sorpresa e, anche se impercettibilmente sorrido, una lieve scritta a matita in un angolo della pagina cattura il mio sguardo: 'Harry' scritto in modo ordinato vicino a un numero di telefono.

..Harry dev'essere occhi verdi.

Quegli occhi sono quel genere di occhi di cui non ti scordi facilmente, di quelli di cui potresti ubriacarti senza sapere più chi sei eppure continuare ad avere quegli occhi in mente.

Scrivo velocemente il numero sul cellulare e gli mando un messaggio: 'bella mossa quella del numero di telefono nel libro.'

La risposta arriva in pochi istanti: 'bella mossa quella di sorridere a persone sconosciute in biblioteca.'

Un sorriso irrefrenabile si apre un sul mio volto, un sorriso di quelli veri, che riservo solo per poche persone speciali ed evidentemente ad uno sconosciuto con due occhi verdi che ti fanno venire voglia di annegartici dentro. Questa sensazione me la ricordo, quando ti senti invincibile. Sei incompleto, sei giovane, hai conosciuto la felicità con uno sguardo e.. no, Amber, assolutamente no. Devi concentrarti sul college, su cosa farne della tua stupida vita, non hai tempo per questo. Per l'amore.

Amore?

Oh, al diavolo, certo che ho tempo, soprattutto per un sorriso come il suo! Se Finch ne sapesse qualcosa mi ucciderebbe, ha sempre la costante paura che qualcuno possa ferirmi di nuovo, peggio dell'ultima volta. Non intendo che vorrebbe trasformarmi in una monaca di clausura o qualcosa del genere, vorrebbe solo che io scegliessi 'qualcuno che non possa ferirmi'. Come se fosse possibile trovare una persona del genere, una che mai nella vita ti possa fare del male. E poi che relazione sarebbe? Una vita senza rischi e ricompense, una vita senza perdere mai la pazienza o la calma,una in cui ti sentiresti sempre a disagio ad essere piena di difetti e al contrario avere accanto a te una persona così perfetta.

Il cellulare vibra ancora, 'non pensavo che oggi saresti arrivata tardi in biblioteca, evidentemente mi sbagliavo.. forse non dovrei farmi colpire così da una sconosciuta. Non è proficuo.'

'Beh, forse la sconosciuta avrebbe bisogno di una guida per ritrovare la biblioteca.. Perché, sempre ipoteticamente parlando la sconosciuta potrebbe essere appena arrivata in città.'

'Forse a questo si può rimediare.. Dove sei?'

Mi sento a disagio ma cerco di non pensarci, infondo ho pensato a lui tutto il giorno e tutta la notte, volevo solo rivederlo e ora che si offre di aiutarmi quasi declino l'offerta. Dio che idiota che sono. Gli spiego brevemente e in modo poco chiaro dove mi trovo e lui sembra capire immediatamente perché dopo qualche minuto lo vedo arrivare in lontananza. Capelli scompigliati e mossi dallo stesso venticello che prima sfogliava le pagine, le gambe che sembrano non finire più in jeans neri che probabilmente sono più stretti dei miei e lo sguardo sognante di chi ha appena finito un buon libro e con la mente è ancora là. 

Il panico sta prendendo l'ansia del mio corpo mentre lui si avvicina a grandi falcate verso di me, perché poi è interessato a una come me? Ma a quanto pare non ho tempo di cercare una risposta a questa domanda perché vengo interrotta da un sorriso mozzafiato. 

"Ciao Sconosciuta, hai ingaggiato la guida migliore del mondo visto che sono riuscito a trovarti anche dalla tua scadente descrizione." esclama sarcasticamente, sempre sorridendo.

Ma questo tipo sorride sempre? Beh, beato lui, prima o poi gli chiederò di svelarmi il suo segreto. 

"In effetti io faccio sempre e solo buoni investimenti." Ma che dici Amber? Scoppio a ridere e lui mi guarda all'oscuro del motivo, "scusa, pessima. Di solito non mi faccio uscite di questo tipo. Investimenti, parola curiosa vero? Sembra quasi che chi la dice sappia quel che fa, eppure guarda l'ho detta io... Scusa tendo a parlare a macchinetta quando sono nervosa e non riesco a smettere è quasi una malattia, sai? Quindi ti autorizzo a interrompermi, se..."

Ma non riesco a finire il mio imbarazzante monologo perché lui decide di prendere il mio suggerimento alla lettera e mi interrompe. 

Una scintilla di malizia mista a divertimento si accende sul suo viso, "Ti rendo nervosa?" 

"No, ma che dici è solo che il tempo sai.. e devo cominciare il college tra poco e.. Si, sono nervosa, ma non per te, okay?", il peggior discorso mai fatto nella storia dei brutti discorsi.

"Okay. Allora, andiamo?" Sorride e mi tende la mano per alzarmi dal prato su cui sono ancora pigramente seduta. L'afferro e mi solleva come se non pesassi nulla, ora che sono in piedi di fronte a lui mi sento ancora più a disagio perché gli arrivo a stento all'altezza del collo e mi maledico per essere così bassa. 

Sul suo viso c'è una smorfia imbarazzata e inizialmente non ne capisco il motivo, poi mi accorgo che gli sto ancora stringendo la mano e mollo immediatamente la presa. 

"Scusa." Bisbiglio. 

"Non mi dispiaceva." risponde prontamente, "Harry."

"Lo so." ridacchio e sento un po' di ansia lasciare il mio corpo, grazie al cielo. "Amber."

Ci incamminiamo fianco a fianco lungo il sentierino nel parco, fino a raggiungere una grossa cancellata in ferro battuto che divide la pace della natura dal caos frenetico della città. Enormi palazzi si stagliano davanti a noi mentre seguiamo il viale alberato che conduce al centro, è una passeggiata fatta di mani che si sfiorano, sorrisi casuali e occhi curiosi che cercano di andare al di là delle apparenze e dell'aspetto esteriore, che pongono domande che non possono ricevere  risposte.

E' uno scoprirsi per la prima volta, sperando che non sia anche l'ultima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 17, 2017 ⏰

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