Prologo

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"Se fosse stato per me avrei preferito non essere mai nato" Quella frase gli balenò nella mente. Era assillante ma vera. Harry non sopportava il costante peso che aveva sulle spalle. Essere il salvatore del mondo magico. Dover essere giusto. Dover sempre perdere tutto. Aveva perso i genitori. La sua famiglia. E in quel momento aveva perso Sirius. Aveva perso l'unico che poteva ridargli una parvenza di normalità. Una famiglia. Un amore che sono un genitore poteva dare.
Ripensò a Bellatrix. A Voldemort. Al ministero che nonostante tutto lo condannava ancora. Era arrabbiato con Silente che lo aveva evitato per ben un anno. Era arrabbiato con i suoi compagni perché ogni anno lo deridevano e lo disprezzavano.
La mano si strinse sopra la sua pergamena e si stracció. Gli oggetti della stanza tremarono e la
rabbia prese il sopravvento e distrusse la sua stanza.
I Dursley erano fuori casa quindi non corsero in camera a punirlo o a vedere quello spettacolo raccapricciante.

La pelle scura di Harry si macchiò di rosso quando un vasetto di inchiostro esplose tagliandoli la guancia con un pezzo di vetro.
Le ginocchia gli cedettero e guardò con i suoi occhi verde smeraldo la foto che Moody gli aveva dato.

Erano tutti morti. Lupin era l'unico rimasto. Quella consapevolezza lo fece crollare a terra io lacrime.
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Draco osservava la madre nello sfarzoso negozio che gironzolava in giro con un espressione vuota e le occhiaie. La pelle chiara si era fatta più pallida e i capelli più bianchi anche se li tingeva Draco sapeva che erano bianchi.
Lucius non era venuto con loro. Il signore oscuro era tornato ciò significava che avrebbe rimesso insieme la sua armata di mangiamorte.

Narcisa sembrava sempre più triste. Dal giorno il cui il padre comunicò alla madre e al figlio la sua decisione non aveva mai sorriso. Se ne stava lì cercando la normalità ignorando il problema.

Draco invece non riusciva a non pensarci. Si guardò il braccio sgombro da qualunque segno. E si sentì morire. Un peso nello stomaco lo faceva sentire a disagio. Mentre pensando a quello che il signore oscuro gli avrebbe potuto fare lo faceva vomitare ogni volta. Di notte non dormiva. Aveva paura di essere preso e portato al suo cospetto per l'iniziazione. Sentiva i discorsi di grandezza degli amici del padre ma più andava avanti più il peso nello stomaco si intensificava. Non riusciva a mangiare, ma ci provava per sua madre, però inghiottiva a fatica e di notte rigettava tutto.

Non voleva. Non avrebbe mai voluto farlo.

Ma sapeva cosa avrebbero fatto alla sua famiglia.

Non aveva scelta.

Lui non era fatto per essere un mangiamorte.

Lo sapeva lui e credeva che lo sapesse anche suo padre, ma alla fine la paura del padre era più potente di quanto l'amore per il suo unico figlio potesse mai essere.

Draco guardò tristemente la madre provare a fargli un sorriso ma gli occhi grigi azzurrini non mentivano mai.

Si sentiva perso. E le uniche due persone a lui vicine non potevano aiutarlo.

" Non voglio diventare come loro." Pensò Draco odiandosi per quel pensiero da una parte ma poi il senso di colpa venne oscurato dalla tristezza perché lo pensava davvero. Non voleva diventare come i suoi genitori.

In quel momento capì cosa voleva dire essere solo.

Le scelte non sono la persona. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora